Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

domenica 27 dicembre 2015

Krukkencenone??




  

 
anche il nostro albero è diventato italo-tedesco
                                             
Quest'anno avevamo una missione: riuscire a ricreare il cenone della Vigilia di Natale in stile italiano.
Non è stato facile, abbiamo dovuto saccheggiare due dei più forniti negozi italiani della zona, che ora possono godersi un bellissimo Natale, anche grazie a noi.

Abbiamo dovuto rinunciare alla lingua al verde (introvabile) e al panforte (che c'era a Novembre, ma era finito quando siamo andati noi).

Il mitico Peppe ha dovuto cucinare i grissini con le sue manine, perchè qui si trovano sono quelli sottili sottili (quelli che trovate al ristorante, per intenderci) e i nostri voulevant erano versione gigantesca (ma il prossimo anno ci facciamo in casa anche quelli), però, tutto sommato, possiamo considerarci soddisfatti del risultato.

La nostra tavola...
                                           
Le porzioni erano un tantino sballate perchè siamo ancora tarati sui cenoni con tutta la famiglia in Italia, quindi, credo, mangeremo avanzi fino alla befana, ma non è così spiacevole (tranne che per la bilancia, poverina).


Con la nostra consueta curiosità ci siamo informati un po' sulle cene tradizionali tedesche.

La cena della vigilia, almeno nella nostra zona è composta per la maggior parte dall'immancabile insalata di patate e dai Wurstchen.

Niente a che vedere con i nostri cenoni, che di “magro” hanno solo il nome, perchè non si mangia la carne.

Il giorno di Natale, invece anatra o tacchino al forno (pare davvero buonissima) con contorni vari e, a fine pranzo, lo Stollen: un dolce basso con uvetta e frutta secca, qualche volta con il ripieno di marzapane, che io trovo buonissimo.

                                    Risultati immagini per stollen

Abbiamo anche scoperto che molti tedeschi non cucinano in casa, ma vanno a comprare tutto in ristoranti e gastronomie e poi se lo portano a casa.
Credo che la mia prozia si stia rivoltando nella tomba a questa notizia e con lei tutta una schiera di massaie, soprattutto nel sud Italia che cominciano a cucinare almeno una settimana prima di Natale.

Devo confessare, però che, quando il 23 dicembre, ho dovuto rifiutare l'invito del mio vicino di casa per un Gluhwein (il vino caldo speziato) nel centro del quartiere perchè dovevo cucinare, mi ha guardato esterrefatto, come se fossi una pazza.
Mi ha chiesto come era possibile cucinare così tanto e poi, con aria di condiscendenza mi ha detto, “Ah già, voi siete italiani!”.


Come potete notare, il concetto di normalità, è molto relativo.



Qualunque sia il vostro Natale e ovunque sia, speriamo che l'abbiate passato meravigliosamente e speriamo che continuiate così fino a Capodanno...e oltre.


Auguri da tutti noi

martedì 15 dicembre 2015

“N” come...


Tutti voi voi starete pensando a “N” come Natale e certamente non potete sbagliare, ma per me in questi giorni è “N” come “Nostalgia”.


Nostalgia di tutti gli amici con i quali ci incontravamo in questo periodo per scambiarci gli auguri. 
Un'occasione per vedere quelli da cui gli impegni della vita ci avevano allontanato, per aggiornare e venire aggiornati, ma anche per festeggiare con quelli di sempre, quella famiglia bizzarra che ci scegliamo e da cui veniamo scelti.

In questi giorni è anche nata la figlia di una carissima amica, a cui vogliamo fare i nostri migliori auguri. 
E' stato un meraviglioso regalo di Natale, atteso con gioia e trepidazione, ma ci ha anche dato la misura di una distanza che la tecnologia solo in parte può colmare.

Nostalgia del cibo e delle specialità natalizie italiane. Molte cose le abbiamo trovate nei negozi italiani, ma quelle meravigliose specialità locali e artigianali (come la lingua al verde, o il salame cotto) non possiamo neppure sognarcele. Per fortuna il panettone “Galup” è arrivato, grazie al meraviglioso papà. 

 Nostalgia, soprattutto, del cenone natalizio, con tutta la famiglia riunita. 

So bene che per molti è una tortura, ma a me è sempre piaciuto tantissimo, anche dover cucinare per 15 persone, caricare la macchina di ogni sorta di leccornie in quantità sufficienti a sfamare un esercito e portare tutto (messo nel bagagliaio della macchina come il tetris) a casa della nonna (eletto punto di ritrovo) che, per l'occasione addobbava tutta la casa come se fosse un albero di Natale.
Mi manca passare il pomeriggio a scartare i regali che Babbo Natale aveva disseminato a casa dei nonni e discutere per i posti a tavola.
Mi mancano i brindisi, che dopo il terzo io ero già brilla e, persino, la divisione degli avanzi, da cui noi (che eravamo quelli che avevamo cucinato) eravamo esclusi perchè tanto quei piatti li sapevamo fare.

Mi manca tutto, persino le liti, il nervoso per i ritardatari...ecc ecc ecc.

Anche quest'anno, naturalmente, cucinerò per un esercito e mangeremo avanzi fino alla Befana, che, per la cronaca, qui non si festeggia, ma che da noi arriva ugualmente; cercheremo di vedere tutti con skype, che quel giorno, come tutti i Natali, non funzionerà, perchè mica siamo gli unici expat; i nostri figli scarteranno i regali che Babbo Natale dei nonni ha fatto arrivare direttamente da noi; costruiremo ogni sorta di aggeggio LEGO, perchè i miei figli sono dei LEGOmaniaci e vedremo in streaming un film di Natale (a meno che, in preda alla follia del Natale, non andiamo al cinema a vedere un film tedesco) e sorriderò felice vedendo i bambini super agitati e contenti (di solito non manca nemmeno qualche pianto).

Però nulla potrà sostituire il calore di quei cenoni (o pranzi) di Natale, quelle tavolate chiassose di cui tutti si lamentano, ma a cui tutti, inevitabilmente partecipano ogni anno con entusiasmo
.
A tutti quelli che: “Ora che siete in Germania state bene!” , vorrei far presente che durante le feste a noi expat viene presentato il costo dell'emigrazione.

A tutta la mia famiglia, a tutti i miei amici e alla piccola Adelaide, voglio invece dedicare questo post, per fargli sapere che sono importanti e che sono il pezzo del mio cuore che ha ancora la residenza italiana.



sabato 5 dicembre 2015

Krukkenguida


Da quando sono in Germania devo ammettere che guidare mi fa meno paura.
Sarà che qui negli incroci c'è segnato per terra esattamente il punto in cui bisogna fermarsi, o che i tedeschi hanno una autotiquette molto precisa, secondo la quale, ad esempio, nei restringimenti di carreggiata, passa una macchina di una fila ed una di un'altra (non bisogna buttarsi ad occhi chiusi sperando che l'autista dell'altra auto si spaventi).
Nonostante questo, o forse a causa di questo, la maggior parte dei tedeschi, se non ha la regola, non sa come comportarsi. 
Risultato, un sacco di piccoli incidenti (almeno questa è l'impressione).

Una cosa a cui fare particolare attenzione, se guidate in Germania, sono i ciclisti. In Italia non siamo abituati, ma qui bisogna assolutamente rispettare le piste ciclabili e i semafori che spesso hanno indicazioni diverse per i ciclisti.


Naturalmente anche io, che ci tengo all'integrazione, ho fatto il mio piccolo e stupidissimo incidente: ho rigato una macchina perfettamente parcheggiata nel maldestro tentativo di lasciare spazio per passare ad un auto che proveniva dal senso opposto. 
La mia macchina non si è fatta niente, ma l'altra aveva davvero un bel bollo e molti graffi.
A mia parziale discolpa, posso dire che in Italia guidavo una Lancia Ypsilon mentre qui abbiamo una Touran e ho faticato ad abituarmi alle nuove misure.

Siete tutti avvisati, se venite a Bonn e vedete una donna alla guida di una Touran, LASCIATE SPAZIO.


Ma come ci si comporta in Germania in caso di piccolo incidente.

Prima cosa (e più importante). Se la dinamica dell'incidente non è chiara o, se non riuscite a trovare il proprietario dell'altra auto DOVETE chiamare la polizia.
Questo è fondamentale perchè, se anche lasciate al malcapitato un bigliettino con tutti i vostri dati e un'ammissione di colpa firmata con il sangue, lui potrebbe, comunque, denunciarvi per aver abbandonato il luogo dell'incidente e potreste incorrere in un processo che si concluderebbe, inevitabilmente, con una multa di qualche migliaio di euro a vostro carico . 
A una mia amica è successo.

Attenzione, quindi, e se, per caso, vi venisse in mente di fare i furbi, sappiate che qui è davvero molto rischioso.

Dopo la chiamata, la polizia arriva, di solito, entro 10 minuti, fa tutti i rilevamenti, stabilisce la dinamica dell'incidente e....presenta il conto (di solito intorno alle 70 euro).
Sì, avete capito bene, vi presenta la fattura e l'automobilista che ha torto deve pagare.
Per venire incontro al cittadino, nella dotazione standard della “polizei” c'è anche il bancomat (quanta premura!!), ma se siete residenti in Germania potete farvi mandare il conto a casa (se siete stranieri dovete pagare subito).

Io, per fortuna, ho trovato il proprietario dell'altra auto che, dopo essersi accertato che avevo l'assicurazione, è stato davvero molto gentile.
Mentre continuavo a scusarmi (con il mio tedesco provvisorio), lui cercava di consolarmi, dicendomi che non era successo niente e che non era colpa mia, ma della strada troppo stretta.
Ero completamente nel panico, ma, per fortuna, questo signore ha mantenuto la nota calma ed efficienza tedesca e siamo riusciti a scambiarci i dati (io gli ho consegnato anche il modulo del C.I.D.) .
Ho poi telefonato alla mia assicurazione. A un ragazzo molto paziente ho spiegato la dinamica dell'incidente. Lui ha segnato tutto, ha annotato i dati dell'altra macchina e mi ha chiesto se avevo la patente ( “Si , anche se non sembrerebbe”).
Non hanno avuto bisogno di alcun documento (nemmeno di copia della mia patente italiana) né di foto, che pure il previdente tedesco aveva scattato e neppure del C.I.D.
Il simpatico impiegato ha concluso la telefonata dicendomi che da quel momento se ne sarebbero occupati loro.
Lo hanno fatto in tempi record: hanno subito contattato il proprietario dell'altra auto, e, confermata la dinamica della mia stupidaggine, hanno detto che avrebbero pagato il danno.

NOTA: qui il danno non lo pagano in base alla fattura, ma in base al preventivo direttamente al proprietario dell'auto, che poi ha la libertà di fare aggiustare, o meno, il proprio veicolo.


Un altro punto per l'efficienza tedesca, ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica.

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Alla prossima e Buona Immacolata a tutti.

domenica 22 novembre 2015

Punti e riassunti

Mentre il mio mondo subiva una battuta d'arresto emotiva, la vita continuava con il suo ritmo incessante ed ora sono pronta a raccontarvi le nostre ultime novità.

Anzitutto, la patente tedesca del Peppe, giace in Comune, pronta per essere ritirata. 1 punto per i tedeschi precisi, 0 per noi, che non siamo ancora riusciti ad andarla a prendere. 

In secondo luogo, è con orgoglio che vi annuncio che questo blog è stato citato addirittura dal magazine online "Deutsch-Italia", in un bell'articolo  scritto da Rosy  Matrangolo “Mamma Blog”.  
Naturalmente, un doveroso GRAZIE al giornale, alla giornalista e anche a tutti voi che contribuite al nostro racconto. 

Proprio uno di voi, un amico tedesco innamorato dell'Italia che mi manda  sempre utili e puntuali informazioni riguardo ai temi dei post, mi ha mandato una bella mail sulla raccolta punti patente in Germania e sui premi legati ad essa. 
Io ho deciso di usarla (con il generoso benestare dell'autore) a vantaggio di tutti gli automobilisti expat, ma anche dei turisti. Quindi la condividerò con voi.

Per cominciare, Jakob, che devo ringraziare di cuore, ha verificato che nella legge tedesca relativa alla conversione della patente non c'è accenno al fatto che la stessa debba avere una validità di ancora sei mesi (naturalmente, parliamo di patenti EU). A noi l'hanno detto sia al consolato che in Comune, ma potrebbe essere uno di quegli eccessi di zelo a cui i tedeschi non sono estranei.

Seguono alcune precisazioni:

Ecco che cosa succede se, “per esempio passi a 85 Km all'ora in una zona dove il limite è dei 30: paghi 280 euro di multa, ricevi 2 punti (ricordiamo che qui i punti te li danno) e la sospensione della patente per due mesi”. Da evitare anche “passare a più di 80 Km all'ora in strade dove ci sono bambini che giocano” (qui opportunamente segnalate da cartelli) e biciclette.

Riguardo ai punti, Jakob, scrive che “il sistema è cambiato negli ultimi anni” e se proprio siete determinati ad accumularli questi sono i nuovi “premi”:



4 punti: oltre alla multa decisa in base alla vostra infrazione “ammonizione a pagamento” (non multa, ma lettera che vi avvisa che vi state avvicinando al ritiro della patente), “possibilità” di fare corsi per eliminare i punti”.

6 punti: multa e “seconda ammonizione” (sempre a pagamento)

8punti: “ritiro della patente”

Nell'ultimo caso, potrete fare richiesta di una nuova patente solo dopo 12 mesi (naturalmente il costo è a carico del richiedente). 
Per ottenere nuovamente il permesso di guidare non dovrete rifare l'esame, ma aggiunge Jakob, “la Strassenverkehrbehörde richiede un esame specialistico "medizinisch-psychologische Untersuchung – MPU". 
“Durante questo esame bisogna spiegare ad uno psicologo in che modo si intendono evitare gli errori fatti nel passato. 
So che potrebbe sembrare semplice, invece non è affatto facile convincere gli psicologi che, dopo una vita passata a non rispettare i semafori, a guidare ubriachi, avete cambiato vita. 
Per un sacco di persone questo esame è la fine della vita professionale perchè senza patente è impossibile fare l'autista, rappresentante ecc.”

Dove si trova il registro dove i punti vengono segnati? 
Jakob ce lo racconta : “Il registro dove segnano i punti ha la  sua sede fisica nella città di Flensburg e per questo i tedeschi parlano di "avere punti a Flensburg" "Punkte in Flensburg haben”. 

Anche il nostro teutonico amico ammette che non è semplice arrivare al ritiro della patente e che per un normale automobilista (non so se l'automobilista italiano è incluso) che fa qualche errore, non dovrebbero esserci problemi. 
Diverso il caso di incidenti gravi, per i quali è previsto un ritiro immediato della patente (ma questa è tutta un'altra storia).

Jakob conclude poi, con un avvertimento che è per noi anche una curiosità: anche con la bicicletta è possibile “fare una collezione punti”. 
Il metodo più gettonato pare essere “la guida della bicicletta in stato di ebrezza”, qui severamente punito.

Ora non potrete più dire che non vi avevamo avvisato. 

Ma se avete un piccolo incidente che cosa dovete fare? La risposta non è così scontata e la prossima volta, ve lo racconterò. 

Nel frattempo non fate incidenti di nessun tipo e Buona Vita a tutti.

martedì 17 novembre 2015

Dopo

Cari amici, anche se sono trascorsi solo dieci giorni, sono successe moltissime cose da quando ho pubblicato il mio ultimo post.
La tragedia è calata sulle nostre vite nella notte di venerdì, proprio mentre noi, ignari di tutto, stavamo festeggiando il compleanno di Giuseppe.

Abbiamo scoperto la notizia degli attentati a Parigi solo sabato mattina. Da quel momento abbiamo rincorso le notizie e, finite le notizie, i commenti, le reazioni, i pensieri...

Il mio mondo si è fermato, perchè la vita va avanti, ma il mondo, il mio mondo no.
Mi è toccato anche un compito difficile, davvero complicato: spiegarlo al mio bambino di dieci anni.

Tommaso non ha capito che cosa è successo, ma ha capito dalle mie lacrime e dallo sguardo di Giuseppe che era successo qualcosa di grave.

Abbiamo provato a spiegare, a raccontare, ma quando ci ha chiesto “Perchè?” non abbiamo saputo rispondere.

Come si spiega ad un bambino il motivo per cui alcuni di quelli avrebbero potuto essere i suoi compagni di scuola sono stati uccisi da altri ragazzi. Giovani colpevoli di solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, trucidati da altri giovani manipolati a tal punto dal pensare che tutto questo sia giusto e, in qualche modo, sacro.

Io ci ho provato, ma so di non aver trovato le parole giuste.

Tommaso alla fine mi ha guardato dubbioso e mi ha detto: “Questi sono matti!”.

Sì, la verità è che ha ragione lui, questa è follia e non ci sono spiegazioni alla follia.

Le soluzioni, le illazioni, le lasciamo a chi ha mente migliore della mia, a tutti quei politici, politologi, sociologi ecc che si affannano a spiegarci le cause remote e recenti di questa tragedia.

Io mi accontento del dolore, della solidarietà a tutti quei figli che non conosceranno uno dei loro genitori, ai coniugi sopravvissuti a cui hanno strappato i sogni e i progetti di una vita insieme, a tutti quei genitori che provano l'orrore di sopravvivere ai propri figli,

Per ora non riesco a scrivervi nulla di diverso da questo. Non avrei voluto scrivere nulla, ma non mi riesce di passarlo sotto silenzio. Per questo vi scrivo pure in ritardo rispetto all'accaduto.


Delle nostre vite scriveremo poi, perchè mi sembra doveroso che il mondo qualche volta si fermi, almeno un po'.

lunedì 9 novembre 2015

La Patente


Oggi vi raccontiamo la nostra ultima avventura burocratica in Krukkenlandia: la conversione della patente italiana in tedesca, sperando, come sempre, di riuscire ad unire l'utile al dilettevole.

Fortunatamente, la patente italiana è valida in tutta Europa (l'Europa Unita ha anche vantaggi).
Dico fortunatamente, perchè l'esame di guida in Germania sembra essere molto più difficile di quello italiano, anche se, vedendo come guidano alcuni tedeschi, verrebbe da pensare che l'abbiano presa con i punti del supermercato, o in allegato a qualche collezione a fascicoli.

Avere una patente italiana ha, anche, l'indubbio vantaggio di rendere difficilissimo la decurtazione dei punti dalla suddetta.
Tanto per cominciare, infatti, in Germania i punti non li tolgono, ma li mettono: una volta che avete collezionato 10 punti (non sono sicurissima del numero, quindi accetto volentieri delle smentite), vincete l'esame di guida a pagamento (molto caro e difficile).

Vero è che non è semplice come in Italia collezionare punti. Per intenderci, non basta “bruciare” (non nel senso di dargli fuoco, anche se so che fa parte dei desideri proibiti di molti) un autovelox.
Qui per divieti di sosta e infrazione dei limiti di velocità (moderata) si limitano ad una multa di 15 euro.
Se volete “collezionare” punti dovete, quantomeno, parcheggiare nei posti invalidi e andare in contromano in autostrada.

"Allora”, mi chiederete voi, “per quale motivo dovrei convertire una patente provvista di una sorta di immunità con una a rischio di collezione punti?”.
Se non siete collezionisti compulsivi o, masochisti non dovete, infatti, fino a che il vostro “tesssoro” non sta per scadere.

Quando questo accadrà, perchè accadrà, dovrete prendere qualche precauzione, (oltre ad abituarvi ad essere automobilisti normali).

Prima cosa a cui fare attenzione: “sta per scadere” in Germania non ha lo stesso significato che in Italia. Se in Italia “sta per scadere”, vuol dire il giorno della scadenza, qui in Germania per fare la conversione, la vostra patente deve avere ancora 6 mesi (sì, avete capito bene: 6 mesi) di validità.
Se la vostra patente ha vita più breve, non ci sarà verso di convincere gli zelanti impiegati tedeschi a chiudere un occhio. Una soluzione potrebbe essere tornare in Italia a rinnovarla.
Questo, però, non solo potrebbe essere alquanto scomodo, ma non avrete la certezza che ve la rinnovino fino a che non sarete lì.
Infatti, in molte regioni non la rinnovano, dal momento che la vostra residenza non è più in Italia.
Il rischio reale è di finire in un limbo amministrativo senza uscita, almeno questo è ciò che ci è stato detto dal consolato italiano di Colonia.

Seconda difficoltà da non sottovalutare (se non vi siete già bloccati alla prima) è riuscire a prendere un appuntamento in Municipio (Stadthaus). Noi, a Settembre con la scadenza patente del Peppe al 18 marzo 2016, (tanto per dire), abbiamo provato ad andare direttamente, convinti che fosse più semplice prenderlo di persona. Niente di più sbagliato, l'impiegato ci ha detto che il primo appuntamento che lui aveva disponibile era il 25 Novembre, fuori tempo massimo. Ci ha consigliato di alzarci all'alba, piazzarci davanti al computer (alla pag delle prenotazioni), non più tardi delle 7,30 e, non appena aperto il sito, ingaggiare un duello all'ultimo click per ottenere un appuntamento in tempo utile. Il Peppe (per la serie “quando i videogiochi sono utili”) il giorno dopo all'alba, ha conquistato il suo “Termin” per l'8 ottobre alle 8 di mattina.
Se siete informatici come me, invece, non vi resta che svegliarvi alle 5 di mattina, essere in Municipio non più tardi delle 6 e aspettare pazientemente in coda dalle 6 alle 8 ore per passare.

Infine, l'ultima difficoltà, una volta conquistato l'appuntamento, consiste nel riuscire a passare attraverso il muro umano di quelli in coda (lì dalle 6 del mattino) che vi guarda con sguardo omicida, per riuscire a raggiungere gli uffici. Sventolare nevroticamente il vostro cellulare gridando a squarcia gola in tedesco: “Ho un appuntamento, ho un appuntamento”, può aiutare, ma non diamo garanzie.
Noi abbiamo dovuto fare scudo a una coppia di vecchietti terrorizzati che hanno rischiato il linciaggio cercando di superare la coda davanti agli uffici.

Per il resto, è una passeggiata, bisogna portare una foto isometrica (quelle per documenti, non quella che vi ha scattato vostro cugino in spiaggia mentre facevate le boccaccie con una birra in mano), un documento d'identità valido, la vostra patente italiana, rispondere a qualche domanda dell'impiegata, pagare 35 euro e, dopo sei/otto settimane, la vostra nuova krukkenpatente arriverà nella sede comunale del vostro quartiere (Rathaus), dove il ritiro dovrebbe essere semplice, ma vi avviseremo quando sarà.

Se volete seguire le nostre dis e avventure potete trovarci anche su Facebook all'indirizzo Germaniasoloandata.


Buona vita a tutti.

lunedì 2 novembre 2015

Dolcetto o scherzetto?

Piccoli mostri crescono
                           
Qui in Germania Halloween è una festività che ha piuttosto successo; del resto si sta diffondendo un po' in tutta Europa, Italia compresa.
Almeno in Italia, però, ed almeno fino a che noi siamo stati lì, normalmente, si organizzano feste in case private o in discoteche e, normalmente, il target di età sono adolescenti e giovani.

Qui, più fedeli alla tradizione USA, è una festa per bambini, anche se non mancano discoteche che organizzano party in costume.

Di conseguenza, non può mancare il giro per il quartiere al grido di “Dolcetto o Scherzetto?”.

I miei piccoli vichinghi, che quando si tratta di festeggiare si trasformano da italiani a tedeschi e viceversa a seconda di quello che conviene in quel momento, non hanno voluto perdersela. Con i loro amici hanno, quindi, organizzato una festa in casa (non la nostra perchè è piccola), seguita da un bel giro del quartiere una volta calate le tenebre (verso le 18,30).

I genitori sono stati reclutati solo per la preparazione del buffet, al quale noi abbiamo contribuito con dei salatini che hanno avuto un successo “mostruoso”.

Per il resto niente genitori.

Giuseppe è riuscito a strappare un permesso speciale per accompagnare il gruppo di mostri scalmanati nel giro del quartiere, perchè non ci fidavamo tanto a lasciare girare Giacomo da solo al buio con la pila (forse è il nostro retaggio italiano) e non volevamo dare a Tommaso la responsabilità del fratello limitando il suo divertimento.
Dovete, infatti, sapere che le strade di Bonn sono molto meno illuminate di quelle italiane e ci sono molti punti bui.
Non avevamo paura che qualcuno lo rapisse o gli facesse del male,  quanto che il piccolo “lupetto mannaro”, si perdesse, o perdesse il gruppo.

Intanto io a casa, con il cappello da strega ho aspettato che i gli altri mostruosi gruppi suonassero alla porta, ma ho fatto un gravissimo errore e, di conseguenza, non ho ricevuto molte visite.
Non sapevo, infatti, che per ricevere le visite dei bambini dovevamo mettere delle candele alle finestre per avvisarli della nostra partecipazione ad Halloween.

In Germania sono molto riservati, quindi, se non segnali l'invito non ti suonano alla porta. 
Alla fine mi sono avanzate circa 2 Kg di caramelle più il ragguardevole “bottino” dei bambini... 
Il prossimo anno mi preparerò meglio.

I bambini si sono divertiti tantissimo.

Io, mentre aspettavo, ho avuto il mio primo (piccolo) attacco da “nido vuoto”.
Conosco almeno un paio di mamme che vorrebbero essere nella mia situazione, lo capisco e io stessa mi sono stupita delle mie emozioni, ma mentre li guardavo scorrazzare felici e spensierati mi sono commossa, perchè loro sono il centro del mio mondo mentre noi stiamo scivolando pian piano ai margini per lasciargli lo spazio per nuove avventure.

Il fatto che sia giusto non toglie quella puntina di dolore che si sente...

...Per fortuna piace ancora a entrambi guadare un film tutti insieme, condito dalle coccole di mamma e papà (per adesso).


Buon Halloween (in ritardo) a tutti. 

mercoledì 21 ottobre 2015

Autunno di caramelle


il bosco che attraverso ogni giorno per portare Giacomo all'asilo
                             
Non potevo dire no al reclutamento della mia amica blogger Lara Gullen di Intantointedeschia.
Lara, taggata a sua volta da Unaromanainamerica ha pensato di reinviare il tag ad altre amiche per far loro raccontare il loro autunno.
Siamo tutte sparse per il mondo e sembra davvero un'idea carina dare ai nostri lettori una panoramica di come viviamo questa stagione nei nostri paesi d'adozione.
Reclutata con entusiasmo!
Qui a Bonn, l'autunno ha un sapore e una tradizione tutta sua, che tutti aspettano con ansia.
Mi perdonerà, quindi, Lara se il mio post non parlerà di alberi che infiammano le loro chiome, di foglie dorate al crepuscolo, ma di castagne che si trasformano in caramelle.


Autunno nella via dove abito



 Se veniste a fare una passeggiata a Bonn in questo periodo, infatti, sia in città, sia nei boschi disseminati in ogni quartiere, o nel bellissimo parco di Rheinaue(lungo il Reno appunto), non trovereste nemmeno una castagna per terra. 
Tutti fanno delle vere e proprie spedizioni alla ricerca di castagne.
Nulla ci sarebbe di strano, se non che le castagne in questione sono assolutamente selvatiche.
Nonostante questo, bambini, anziani, famiglie intere, si armano di zaini, trolley, buste giganti ecc, e via a scovare e raccogliere castagne selvatiche.
Qualcuno arriva persino a discutere per il possesso di una castagna selvatica.
Penserete che i tedeschi (e non solo) qui a Bonn sono pazzi. Non siete andati lontano dalla verità, ma in questo caso c'è un buon (anzi buonissimo) motivo: un giorno l'anno le castagne vengono trasformate in pacchi di caramelle Haribo.

Per quanti di voi non lo sapessero la Haribo è originaria proprio della nostra città e il suo fondatore Hans Riegel era così legato a Bonn da includerne le iniziali nel nome dell'azienda, accanto alle proprie.
La famiglia Riegel ha trasformato in parco pubblico la propria riserva di caccia situata in un bosco (vedi i nostri vicini di casa) dove sono ospitati cervi, renne e cinghiali, ma del mantenimento degli animali, insieme a tutti i bambini che fanno loro visita, si occupa ancora oggi la Haribo.

Ogni Novembre, in un giorno da destinarsi, presso i magazzini di Bad-Godesberg vengono scambiati dieci chili di castagne selvatiche (o cinque di ghiande) con un chilo di caramelle.

L'idea, che si deve ancora al fondatore, è nata nel 1936 ed ancora oggi sono moltissime (si calcola più di 20.000) le persone che, ogni anno, si mettono ordinatamente in fila (per ore) in attesa che le loro castagne vengano trasformate in caramelle.

La fila è lunghissima e molti arrivano con tantissimi kg di castagne trasportati, addirittura, su pallet e movimentati da muletti. (i tedeschi quando fanno una cosa, la fanno sul serio). Il successo è tale che la Haribo ha dovuto mettere un limite alle quantità di castagne che si possono scambiare, 50 kg a persona, ma spesso una famiglia di 4 persone può portare fino a 200kg di castagne.

Anche noi abbiamo raccolto i nostri 10 kg di castagne l'anno scorso, ma la fila ci ha fatto desistere subito, perchè tre ore della mia vita valgono più di un kg di caramelle, ma trovo davvero deliziosa e utile quest'idea: riciclo, minori costi per comprare il mangime per gli animali e minori costi per pulire la città dalle castagne selvatiche, tutto condito da una festosa tradizione che regala anche un notevole ritorno di immagine.


A volte basta una caramella