Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

lunedì 4 maggio 2020

Klopapier


Oggi vi racconto uno strano episodio che mi è capitato qualche giorno fa e che potrebbe a buon diritto rientrare in una fantomatica rubbrica “Non sono normali questi tedeschi!”.
Verso l'ora di cena, la mia vicina ottantenne viene a suonare a me e alla mia dirimpettaia.
Dice ad entrambe che dobbiamo subito andare con lei perchè qualcuno ha abbandonato un mucchio di carta igienica e noi dobbiamo andarla a prendere, dobbiamo sbrigarci e dobbiamo portare anche i bambini.
Subito non ho capito bene (e stavolta non per un problema di lingua) e ho pensato agli alberi del giardino condominiale avvolti da metri di carta igienica (stile film amercano).
Mi sfuggiva il perchè dovessimo andare noi, ma ho creduto che, siccome siamo le più giovani del palazzo, forse eravamo le più adatte ad arrampicarci sugli alberi.
Invece, niente di tutto questo e per fortuna, perchè proprio non mi ci vedevo ad arrampicarmi su un albero: sul ciglio della strada, vicino ad una cumulo di roba vecchia (il giorno dopo sarebbero passati a ritirare i rifiuti ingombranti) facevano bella mostra di sé un pacco sigillato e nuovo di carta igienica tre veli da 20 rotoli, uno da 16 rotoli, tre da 8 rotoli, una confezione intonsa di 6 rotoli di carta assorbente e un pacco multiplo di salviette.
Io e la dirimpettaia eravamo basite, anche perchè sono settimane che qui la carta igienica scarseggia.
Mentre noi ci guardavamo stupite, la vicina di casa, ci ha intimato di prendere tutto velocemente (ah, il senso pratico tedesco).
Così ci siamo divise questo inaspettato bottino e le abbiamo chiesto se ne voleva, ma lei ne aveva già e vedendo quello che di questi tempi, (insieme a farina e lievito) è un vero tesoro ha pensato a noi che abbiamo una famiglia.
Così sono tornata a casa con 32 rotoli di carta igienica e il pacco di carta assorbente, mentre la vicina ha preso il resto della carta igienica e le salviette, visto che ha un bimbo piccolo.

Ma io mi chiedo, chi mai può aver comprato 60, dico 60 rotoli di carta igienica, per poi abbandonarla così??

Nei supermercati se ne trova solo di rado ancora e, quando c'è, la gente si affanna a comprarne il più possibile.

Ed ecco, questa è un'altra cosa che non capisco.
Dovete sapere che io sono cresciuta in una famiglia di accumulatrici compulsive, con una nonna meravigliosa che, però, era capace di comprare 10 bottiglioni da 5 l di ammorbidente in una volta (“chè non si sa mai”).
Per me, quello che i tedeschi chiamano Hamsterkaufen (fare scorte come se stesse arrivando la fine del mondo) è uno stile di vita contro il quale lotto da anni, per cui questo impulso e la paura che vi è dietro, lo conosco benissimo; quello che proprio non riesco a capire, invece, è il ruolo fondamentale della carta igienica nel novero dei beni di prima necessità.
Va bene la pasta, la farina, il lievito e, persino le patate (che sono, comunque un bene reperibile), ma il perchè della la carta igienica, proprio mi sfugge.

Comunque, per intanto, sfatiamo qualche luogo comune e diciamolo:
1. Anche il razionalissimo popolo tedesco si fa prendere dal panico e si lancia in scorte disperate e spesso senza senso logico: ho visto più di una signora con il carrello pieno di banane, centinaia di banane e non ho, nemmeno ora, idea del perchè (se anzi qualcuno di voi lo sa, me lo scriva).

2.Il freddissimo e materialissimo popolo tedesco annovera tra i suoi membri anche persone che, quando vedono un tesoro di carta igienica, non pensano a se stessi, ma, generosamente ai vicini di casa che hanno famiglia e che potrebbero averne più bisogno di loro.

Dopo molto riflettere, io, comunque, una spiegazione di questo abbandono me la sono data: probabilmente alcuni turisti che sono venuti qui a far curare i propri cari (con ogni probabilità arabi) si sono trovati nel bel mezzo “dell'isteria da carta igienica” e devono averne fatto incetta, salvo poi, non sapere che cosa farsene quando sono dovuti ripartire (chè io me li vedo in aereoporto a cercare di imbarcare tutti quei pacchi di carta igienica, minimo li avrebbero accusati di attentare all'economia tedesca), quindi hanno preferito lasciarli in strada.

E questo mi porta a condividere con voi la scoperta dell'acqua calda di oggi: tutto il mondo è paese e, al di là di tutto apparteniamo tutti a una stessa razza, quella umana e le differenze sono risibili.

Ora vado a fare un bel fortino con tutta la mia carta igienica e vi lascio al grido di “Resistiamo, NON andrà tutto bene, ma finirà prima o poi!”


martedì 28 aprile 2020

Ritorno


Ciao amici!!!

Mi vergogno moltissimo del mio troppo prolungato silenzio, ma, quando vi ho scritto che la vita non è una linea retta, ancora non sapevo che la mia si sarebbe trasformata in un labirinto a trabocchetti. Altro che scrivere un po' più spesso...
Intanto... mi siete mancati moltissimo e spero che stiate tutti bene. Credo che soltanto chi ha seguito le nostre avventure su Facebook possa avere avuto qualche estemporaneo aggiornamento della nostra incasinatissima vita, quindi vi faccio un rapidissimo riassunto (quanto me lo consente la mia logorrea).

Innanzitutto ho capito che non posso dare le dimissioni dal mio lavoro principale e nemmeno ridurre l'orario. Malgrado alcuni collaboratori fidati il mio ruolo di “sostenitrice e organizzatrice delle vite altrui” si è andato man mano ampliando, lasciandomi davvero pochissimo tempo libero, ma procediamo con ordine.

Ad Agosto, poco dopo il mio ultimo post, la mia mamma, che qui non è mai comparsa, ma che, tuttavia, posseggo, ha avuto la brillante idea (e lo dico senza ironia) di vendere la sua casa in centro, che per lei era scomoda e cara e comprarsene una in una zona meno centrale ma più comoda ed economica.
Ora, voi dovete sapere che mia madre abita a Torino, ma, nonostante questo, per affrontare questo passo ha avuto bisogno di sostegno e aiuto. Così da 960 km di distanza mi sono trovata catapultata nel magico mondo immobiliare italiano, nel quale ho visionato più di 100 appartamenti (142 per la precisione), controllando per ognuno di essi, supemercati nelle vicinanze, disponibilità dei mezzi pubblici e distanza da mia zia e da mia sorella (sì, ho anche una sorella di cui non vi ho mai parlato).
Ho parlato con decine di agenti immobiliari, letto contratti, sostenuto la mamma nei momenti di crisi, ed infine, verso l'inizio di Febbraio, organizzato un trasloco, tutto senza muovermi da Bonn, dove, nel frattempo, continuavo il mio lavoro di mamma, moglie, segretaria, cuoca ecc.

Altro che capacità di Problem Solving...

Per fortuna la mamma ha traslocato nella casa nuova poco prima che chiudessero tutti in casa in Italia, così almeno ha due bei balconi.

Nel frattempo il mio meraviglioso, ma sempre inquieto marito, aveva trovato una proposta lavorativa molto interessante...
...in Svizzera.
Devo ammettere che non l'ho presa affatto bene e che mi ci sono voluti alcuni mesi per accettare l'idea di un nuovo trasferimento e di ricominciare tutto da capo. Ci sono state, ancora prima di mandare il curriculum, le informazioni da reperire e controllare (casa, scuole, tasse e così via) per concludere che sarebbe stato meglio per noi vivere in Germania per far sì che i bambini non si trovassero catapultati in un sistema scolastico differente e Giuseppe avrebbe lavorato come frontaliero. Quindi abbiamo visto altre case, preso contatti con le possibili scuole e questo sempre prima di spedire la candidatura. Dopo mesi di vaglio (e di travaglio), anche l'entusiasmo iniziale di Marito è scemato di fronte alle difficoltà che avrebbero dovuto incontrare i ragazzi cambiando scuola e, quando alla fine la proposta non si è rivelata così allettante come sperato, è stato un sollievo per tutti rifiutare.
Intanto sono diventata un'esperta anche del mercato immobiliare del Baden Württemberg.

Questo, però, non risolveva in alcun modo l'insofferenza del Peppe per il suo lavoro, ormai diventato monotono e, per cronica mancanza di personale, sempre più stressante. Inoltre, la mia inquieta dolce metà vuole sempre imparare cose nuove e approfondire le sue conoscenze e ormai, dopo aver fatto tutti i corsi di aggiornamento possibili e immaginabili questo era diventato impossibile.
Quindi “ci” (in realtà lui) siamo messi alla ricerca di un nuovo posto di lavoro, questa volta “ a Km zero”.
Vi risparmio gli ulteriori mesi di dubbi, vaglio delle notizie, colloqui, trattative ecc, ma, credetemi, non è stato facile: nel suo lavoro il problema non è stato tanto trovare un altro posto, quanto trovare un posto che rispondesse alle sue aspettative.
Comunque, alla fine, dovremmo avercela fatta e Marito cambierà lavoro a Luglio (dopo che saranno passati i 6 mesi di preavviso). Nel frattempo dobbiamo ancora ricevere il contratto, che sarebbe dovuto arrivare entro Marzo (ah la precisione teutonica) quindi prima di festeggiare, aspettiamo ansiosi e fiduciosi.

Nel bel mezzo di tutto questo (lavoro di marito e mamma) il “prode Giacomino” è arrivato in quarta elementare e abbiamo dovuto scegliere la scuola che frequenterà il prossimo anno.
Ciascun genitore vorrebbe il meglio per il proprio figlio e noi non facciamo eccezione, così abbiamo cercato di analizzare quali fossero i suoi punti forti e quelli deboli, abbiamo parlato con le insegnanti e visitato molte scuole diverse. Siccome sono passati 5 anni da quando ci siamo trovati a questo bivio con Tommaso, abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo: in primo luogo, Giacomo è un bambino diverso da Tommaso e quello che è andato bene per l'uno non va bene per l'altro. Inoltre, in 5 anni le nostre conoscenze della lingua e del sistema scolastico tedesco si sono ampliate offrendoci altre possibilità. Infine alcune scuole in 5 anni sono cambiate, sia in positivo che in negativo. Dovrei aprire una enorme parentesi sulle difficoltà incontrate, ma vi ho già annoiato a lungo e, magari, approfondiremo in un altro post.
Comunque, esattamente il giorno in cui è stata annunciata la chiusura delle scuole in Germania a causa del Coronavirus, abbiamo ricevuto una lettera in cui ci hanno comunicato che Giacomo era stato accettato nella scuola che avevamo scelto. Abbiamo appena fatto in tempo a festeggiare che, anche in Germania hanno chiuso tutto.
Così è cominciato anche da noi un periodo piuttosto complesso, che ha sconvolto i nostri ritmi e che ci ha imposto uno stile di vita diverso. All'inizio è stato molto difficile organizzare la giornata per ragazzi, spiegare loro quello che stava accadendo (soprattutto a Giacomo), seguire la situazione in Italia e contemporaneamente in Germania e l'ansia per marito che, oltre che infermiere, oltre a lavorare in una terapia semiintensiva, soffre anche d'asma. 

Piano di sopravvivenza quarantena

Nonostante tutto, ce la stiamo facendo, risolviamo le cose giorno per giorno e, cerchiamo di mantenre il sorriso, anche se non è sempre facile. Non vi dirò che andrà tutto bene, perchè non è andato tutto bene, anzi sta andando tutto molto male, soprattutto in Italia, ma so che ne usciremo in qualche modo e il prezzo che avremo pagato sarà altissimo. Non vi parlerò di questa pandemia appositamente perchè troppo si è detto e spesso le notizie si contraddicono tra di loro ma, naturalmente cercherò di rispondere ad ogni vostra curiosità e mi farebbe piacere sapere come state vivendo voi.

Oggi vi voglio abbracciare tutti.

martedì 27 agosto 2019

Cambi di rotta


Domani comincia la scuola qui in N.R.W e, per deformazione professionale e personale di lungo corso, per me comincia il nuovo anno.

E' quindi tempo di bilanci.

Come vi sarete accorti dalla scarsità dei Post pubblicati, questo anno è stato, per me e un po' per tutta la nostra famiglia, particolarmente intenso e a tratti complicato.
L'anno scorso, proprio in questo periodo vi raccontavo di progetti lavorativi e di un mio possibile nuovo (per quanto confuso) percorso professionale ancora tutto da scoprire.
La prova dei fatti è stata molto diversa dalle aspettative e, come spessissimo succede nella vita, almeno nella mia, io e il Peppe abbiamo dovuto rivedere i nostri i piani.

Procediamo con ordine.
A settembre scorso mi iscrissi a un corso intensivo di tedesco C1 e in più mantenni le mie ore di lezione alla Bis, con l'aggiunta di una studentessa che voleva portare italiano all'esame finale.

Tra il lavoro e il corso, partivo tutte le mattine alle 9.00 e tornavo spesso a casa verso le quattro del pomeriggio.
Appena arrivata a casa mi occupavo dei bambini e a notte inoltrata mi ritrovavo a fare i compiti per il corso.
Giuseppe faceva del suo meglio ed anche la Mattea ma la mia assenza cominciava a creare dei problemi. Visite saltate (anche importanti), i voti di Tommaso hanno cominciato a precipitare e Giacomo diventava sempre più nervoso, anche perchè sia io che il Peppe eravamo sempre più stanchi e stressati.
A Febbraio è stato chiaro che la situazione era diventata insostenibile e che eravamo arrivati ad un bivio: sia Tommaso che Giacomo avevano ancora bisogno di sostegno nel loro percorso scolastico, la nonna, inoltre, cominciava ad essere anziana e le sue capacità non sono più quelle di una volta.
Dopo lunghissime discussioni, ho capito che no, non è ancora il momento di pensare alla carriera, almeno non come l'avevamo progettato all'inizio.

Allora cambio di rotta: con l'aiuto e il sostegno del mio insostituibile socio, sono riuscita a cambiare corso di tedesco e, sono orgogliosa di comunicarvi che sono riuscita a superare, malgrado la stanchezza infinita, l'esame C1 di tedesco, il chè per me è, comunque, molto importante perchè mi permetterà di iscrivermi all'Università.
Abbandonata l'idea di un Ausbildung, che ha una frequenza obbligatoria, temo che anche l'Università tradizionale sia per me impossibile (sia dal punto di vista linguistico che di tempo), quindi, con molta calma, stiamo valutando l'idea di un Università on line che mi permetta di rendere la mia Laurea italiana spendibile anche in Germania.

Nel frattempo, a Giugno, ho deciso di porre fine alla mia collaborazione con la Bis, perchè sono venute meno sia le condizioni economiche che le motivazioni personali.
Ne conservo comunque un bellissimo ricordo.
Come vi detto stavolta sto cercando di fare tutto con calma perchè questo anno mi ha lasciato esausta e neanche le ferie mi sono bastate per ricaricarmi, quindi devo procedere con i piedi di piombo, se no ne andrà della mia salute e non posso proprio permettermelo, anche perchè da domani partono nuove sfide.
Per Giacomo è l'ultimo anno delle elementari e questo, come ormai molti di voi sapranno vuol dire Empfehlung (il giudizio delle insegnanti, praticamente vincolante, sul tipo di scuola che potrà frequentare l'alunno) scelta della scuola, colloqui per farlo accettare e via discorrendo.
Per Tommaso, invece (che se no era invidioso), è l'ultimo anno in cui frequenterà una classe. Dal prossimo anno frequenterà solo corsi singoli (un po' come nelle scuole americane). Già quest'anno dovrà scegliere i corsi che più gli interessano e le materie per cui è più portato perchè queste, oltre ad essere materia d'esame del prossimo anno (è un esame intermedio) costituiranno la base di giudizio dell'Abitur (l'esame finale).
Inoltre, sempre quest'anno avrà l'esame di italiano.

Così il quadro è completo.

Per quanto mi riguarda, come al solito, cercherò di ritagliarmi un po' di tempo, perchè stare tutto il giorno a casa non è nelle mie corde e, molto probabilmente, senza fretta, mi cercherò un minijob al mattino . Avendo più tempo, magari riuscirò a scrivere anche un po' più spesso.

Intanto non mollo lo studio del tedesco, che è ormai il mio hobby.

Anche se la vita non è una linea retta e ti costringe a rivedere, qualche volta in modo doloroso, i tuoi piani, arrendersi non è nei miei piani e, con un po' di creatività, spero di trovare altre strade per raggiungere tutti i miei obiettivi.

Dunque, rimango ottimista e ricordandovi il mio motto “SI PUO' FAAAAAARE!!!” (cit) invito all'ottimismo anche voi, augurandovi percorsi meravigliosi e Buona Vita.


martedì 18 giugno 2019

“Lingua è cultura”


Io aggiungerei anche “Lingua è identità”, ma questo non è solo un possibile aforisma, è anche il significativo titolo del concorso letterario che il “Forum Accademico Italiano” indice ogni anno con il supporto del Consolato Generale d'Italia a Colonia. Come recita la loro pagina “ si rivolge alle alunne e agli alunni di origine italiana o che studiano la lingua italiana e che frequentano le scuole presenti sul territorio del Land Nordreno-Vestfalia (NRW).
Mi è sempre sembrata una bellissima iniziativa  (e ho partecipato spesso in qualità di insegnante), utile a tutelare la cultura degli italiani emigrati qui e, più in generale e più importante, a diffondere la cultura italiana in Germania.
La nostra regione, del resto, si è sempre dimostrata particolarmente sensibile all'integrazione e non per nulla è l'unica (almeno per quanto ne so io, ma spero di essere smentita) ad offrire gratuitamente ai bambini e ragazzi di origine straniera, o con almeno un genitore straniero (non solo italiani), un corso di lingua madre.
Questi corsi sono riconosciuti dal ufficio scolastico, il voto ricevuto viene allegato alla pagella scolastica ed è previsto in 9. o in 10. classe, a seconda delle scuole, un esame, il cui voto verrà riportato in pagella (nel caso di esito positivo).
La conoscenza di questa lingua comparirà, inoltre, anche nel certificato dell'abitur (il diploma di maturità tedesca).
Questi corsi e lo spirito dal quale nascono hanno sempre rappresentato per me e per Giuseppe una parte molto importante di quello che noi consideriamo “integrazione”. 
Fin da quando siamo arrivati qui abbiamo avuto l'intenzione di entrare a far parte di questa comunità, che ci ha accolto davvero con incredibile generosità, ma non abbiamo mai pensato, neanche per un momento, di abbandonare le nostre radici italiane, anzi siamo sempre stati convinti che l'unico modo di integrarci davvero fosse quello di riuscire far convivere ciò che eravamo con le esigenze della nostra nuova vita.
Devo dire che in questo nostro progetto siamo stati sempre molto sostenuti: dalle maestre/i dell'asilo di Giacomo alle professoresse/ori del liceo di Tommaso, dai pediatri alle logopediste e a tutte le figure professionali che abbiamo incontrato in questi 5 anni, tutti hanno sempre considerato la nostra cultura (differenze comprese) un valore aggiunto e ci hanno sempre spinto a valorizzarla.
Devo confessarvi, però, che non è stato mai facile e, se all'inizio il problema è stato cercare di favorire il più possibile l'apprendimento del tedesco (soprattutto per Tommaso), ben presto abbiamo avuto il problema del mantenimento dell'italiano.
Riuscire a trovare e a mantenere un equilibrio è ancora oggi una lotta quotidiana, e la duttilità è una caratteristica imprescindibile di questo percorso perchè ci sono momenti in cui bisogna concedere un po' più spazio all'una o all'altra lingua, o bisogna affrontare problemi che un bimbo monolingua non incontra.
Giacomo, ad esempio, sta attraversando una fase in cui capisce meglio le cose se gliele si spiegano in tedesco, ma riesce estrarre informazioni molto più facilmente da testi italiani.
Accade allora che le spiegazioni scolastiche anche a casa avvengano in tedesco, anche se in casa vige il divieto assoluto di parlare in tedesco tra di noi; che leggiamo insieme in tedesco, riducendo un pochino le letture in italiano, che riprenderemo questa estate, accompagnandole a quelle tedesche.
E' un percorso ad ostacoli, in cui gli ostacoli e anche il percorso cambiano continuamente.
Il rischio reale, nel quale sono incorse molte famiglie che conosciamo, è che i ragazzi finiscano, a causa di molti motivi diversi, per parlare male entrambe le lingue (e non il genere di bilinguismo che ci auspichiamo).
In questo caso diventa una scelta obbligata sacrificare l'italiano. Per fortuna, nel nostro caso, questo non è successo ed anzi abbiamo avuto nel corso degli anni alcune dimostrazioni di quanto un buon livello di padronanza della lingua madre possa favorire l'apprendimento di un'altra lingua.
I professori di Tommaso ci hanno spesso detto che il suo vocabolario è più ampio di quello di alcuni coetanei nati qui e, talvolta, nemmeno si erano accorti che fosse straniero, visto il suo uso del tedesco.
Anche Giacomo, che pure frequenta un corso di DaZ (Deutsch als Zweitesprache) per favorire la sua concentrazione, riceve in tedesco voti ottimi e la sua abilità nel raccontare (anche in tedesco) risente favorevolmente dell'entusiasmo e dalla capacità di coinvolgere gli ascoltatori tutta italiana.
Se il loro tedesco, dunque, è al livello di quello dei madrelingua, il nostro cruccio è che, malgrado i nostri sforzi, il loro italiano non sia uguale a quello dei loro coetanei che vivono il Italia.
Quest'anno però siamo stati piacevolmente smentiti perchè Tommaso ha vinto appunto il concorso “Lingua è cultura” nella sua categoria, nella sezione prosa.
Al di là dell'orgoglio materno (e paterno), questa vittoria è per noi un riconoscimento importante, perchè vuol dire che è possibile questa terza via che stiamo cercando di percorrere.

Per questo motivo (e per l'orgoglio di cui sopra) abbiamo deciso di condividere con voi questo successo.
Abbiamo spesso sentito di molte famiglie che subiscono delle pressioni da parte della scuola affinchè la lingua madre venga relegata in un angolo e abbiamo letto molti articoli in cui si confonde “integrazione” con “assimilazione” (a questo proposito andatevi a leggere, se non l'avete ancora fatto, il meraviglioso e chiarissimo post di Lara di “intanto in Tedeschia”).
Beh, noi vogliamo lanciare un messaggio positivo a tutti quei genitori che si trovano nella difficile posizione di avere figli bilingui: fargli mantenere un buon livello nella loro lingua è un valore aggiunto che non ha prezzo e li aiuterà a padroneggiare meglio la lingua del paese ospitante e Sì, è difficile, richiede attenzione, elasticità mentale, pazienza e nervi d'acciaio....
insomma il kit di sopravvivenza minimo del genitore, no?

Quindi al grido di “SI PUO' FAAAAARE!” (cit.) non vi arrendete, perchè i vostri/nostri figli meritano il meglio e se incontrate qualche imbecille retrogrado che tenta di convincervi del contrario, mandatelo italianamente poco diplomaticamente a stendere.

Buona Vita a tutti.


martedì 21 maggio 2019

Aggiornamento: Non vogliono i nostri voti, o così sembra.


Vi ricordate l'articolo dell'altra settimana, sul voto europeo? Se non lo ricordate vi metto qui  il Link per comodità. Beh, pare che i nostri sospetti non fossero del tutto campati in aria. Ovviamente, per dimostrare tutto questo ci voleva un vero professionista e, fortunatamente, il bravissimo giornalista di euronews Lillo Montaldo Monella ha, non solo raccolto la sfida, ma è anche riuscito in pochissimo tempo a trovare tutta la documentazione per un'inchiesta che ha dimostrato che...

Beh leggete l'articolo, ci siamo anche noi e molte amiche (che ringrazio dal profondo del cuore) che hanno reso le loro testimonianze.


Ora, però, tutti a votare...Buona Vita e Buone Gite a tutti


lunedì 20 maggio 2019

Europei Medi



Oggi lascio per un attimo la polemica contro l'organizzazione delle elezioni perchè nientemeno che euronews ha pubblicato un articolo sulla nostra famiglia. Pare che siamo il ritratto dell'europeo medio (magari un filino vecchi). Un grazie speciale al giornalista Lillo Montaldo Monella che ci ha scelto e che ha voluto intervistarci. Per noi è particolarmente importante (oltre che un onore ovviamente), perchè il blog si pone proprio nella linea del voler essere una famiglia normale che racconta le proprie avventure. Siccome l'intervista è già lunga non vi annoio oltre, ma voi, in cambio, leggetela tutta e scrivetemi cosa ne pensate? Vi sentite anche voi europei medi? Che cosa avreste risposto al posto nostro?

giovedì 16 maggio 2019

Non vogliono i nostri voti?


Cari amici, oggi il mio post sarà breve , polemico, politicamente scorretto e anche un po' complottista.
Parliamo di elezioni europee, parliamo di come si vota all'estero, e di cosa sta cambiando. Il perchè di questo cambiamento, invece, lo lascio come domanda a cui vorrei una risposta, magari con le vostre opinioni.
Cinque anni fa, in ogni città di media grandezza (Bonn ha 300.00 abitanti più o meno)vennero istituiti dei seggi elettorali affinchè gli italiani residenti all'estero potessero esprimere il proprio voto per l'Italia.
Come tutti saprete è possibile anche scegliere di votare per il paese ospitante e in questo caso si viene registrati nel comune di residenza e ci si reca ai seggi del paese di residenza.
Già allora io, che in uno dei seggi italiani ci lavorai anche come scrutatore, pensai che fosse uno spreco di risorse, vista la scarsissima affluenza, ma mai avrei pensato che da tre seggi sparsi per tutta Bonn, non ne avrebbero istituito nemmeno uno.
Così ci ritroviamo quest'anno a doverci recare fino al consolato di Colonia, a 30 km da qui, per poter votare.
Passi per noi che abbiamo la macchina, ma tutti quelli (anziani o giovani) che non dispongono di mezzi come faranno?
Anche prendendo il treno o la metropolitana, bisogna poi raggiungere il consolato (che non si trova vicino alla stazione).
Ne ho parlato con altri italiani residenti in Germania ed ho scoperto che a noi è andata anche bene, perchè alcuni dovranno percorrere circa 90 Km per arrivare alla sede di seggio destinata a loro.
A questo aggiungete che noi siamo stati avvisati solo ora, a due settimane dal voto e che quindi risulta difficile poter fare concretamente qualcosa, se non organizzarci mettendo a disposizione di chi non ha la macchina passaggi.
Io mi chiedo e vi chiedo, per le elezioni politiche, ci mandano la cartella elettorale e noi la rispediamo indietro, perchè per queste elezioni, o si spendono un sacco di soldi per istituire seggi che restano deserti, oppure ci si costringe a percorrere un sacco di km per poter votare?

Inoltre, visto il clima politico in Italia, non posso fare a meno di pensare, che a qualcuno i voti dei residenti all'estero che, verosimilmente, saranno pro Europa Unita, possano risultare scomodi (ed eccovi servita anche la teoria gomblottista).

Fatemi sapere la vostra, e in caso, confermatemi che sto diventando completamente pazza. Se invece aveste testimonianze e materiale che testimoniano che la mia ipotesi ha qualche ragione di essere, mandatemele, magari riusciamo a far sentire la nostra voce (e non solo su questo Blog sconosciuto).

Buona Vita, Buone Elezioni e buone gite per andare a votare a tutti.