Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

mercoledì 12 settembre 2018

Scuola e lavoro


Lunedì è cominciata la scuola in Italia. In Germania abbiamo già cominciato, più o meno da 15 giorni.
Innanzitutto tantissimi “in bocca al lupo” a tutti, ma, soprattutto ai genitori degli alunni di prima elementare: è dura vedere il proprio cucciolo affacciarsi sul mondo.

Che cosa pensereste se il primo giorno di scuola vostro figlio, che frequenta l'ottava classe (terza media in Italia) invece di portarvi la lista dei libri e del materiale scolastico vi consegnasse una lettera inviata dall'ufficio del lavoro che esordisce con: “Non vorreste che vostro figlio un giorno si guadagnasse da vivere da solo?”

E' quello che è successo a noi.
Dopo le vacanze il mio tedesco era un pochino arrugginito e ho dovuto leggere due volte, ma la frase non lascia spazio a dubbi di sorta.
La mia prima reazione è stata di incredulità e anche di leggero shock: Tommaso ha appena compiuto 13 anni, quindi per me è ancora un cucciolo, un cucciolo “adolescemo”, ma pur sempre un cucciolo. Ancora non riesco a guardarlo ed immaginarmi un “professionista”.

Del resto non si tratta di questo: la lettera ci presenta la possibilità di far fare a Tommaso una serie di colloqui e di test (quelli in Germania non possono mancare) con dei professionisti, in modo da poter usufruire di un orientamento professionale ad personam. 
Il tutto è strettamente confidenziale, né la scuola, né altri enti saranno informati dei risultati ed ha l'unico scopo di fornire agli allievi che decidono di accettare dei percorsi formativi in linea con i loro interessi e le loro capacità.
A tutti quelli che non danno il consenso verranno ugualmente presentati dei percorsi professionali, ma non specifici.
Già quest'anno, infatti, mentre i colleghi italiani si cimenteranno nelle prove INVALSI e negli esami di terza media, nelle scuole superiori tedesche (non dimenticate che noi non abbiamo le medie) verranno organizzate giornate, chiamate “giornata delle ragazze e dei ragazzi” in cui si faranno provare agli allievi diversi lavori.

Questo è solo il primo passo di un orientamento al lavoro molto scrupoloso: nel corso dei prossimi anni, tutti gli studenti, anche quelli del Gymnasium (cioè gli unici che alla fine delle superiori potranno accedere all'Università) passeranno alcune settimane a provare diversi lavori (anche all'estero se lo desiderano). Del resto tutti in 10 classe (o in 9 a seconda delle scuole) dovranno sottoporsi ad un esame che darà loro un diploma per accedere agli Ausbildung (corsi professionali). Per gli studenti delle Realschule e delle Hauptschule la scuola termina qui, mentre gli studenti del Gymnasium proseguono fino alla maturità (l'Abitur).
Per ulteriori info sul sistema scolastico tedesco vi rimando a questo chiarissimo post: 


Come se questo non bastasse, durante le superiori, tutti gli allievi, tramite la scuola stessa, vengono iscritti all'ufficio del lavoro (l'Arbeitsamt).
Vista in quest'ottica la lettera che abbiamo ricevuto rientra in una logica che a noi (che veniamo dall'Italia) è sfuggita completamente.

Orientare i ragazzi è, del resto, fondamentale per lo stato che, in questo modo, ha la possibilità di formare professionisti contenti e non dovrà in seguito formarli nuovamente (anche se questa è una possibilità sempre presente in Germania, anche perchè gli Ausbildung sono retribuiti).
La nostra reazione emotiva rispecchia la differenza tra due mentalità e due concezioni della scuola e del lavoro profondamente diverse tra loro.
Credo, ma questa è una mia impressione personale, che in Germania l'obiettivo della società e dei genitori in primis, sia quella di rendere autonomi e indipendenti i giovani. 
Questo l'ho riscontrato anche parlando con molte amiche tedesche che danno per scontate che verso i 18 anni i figli andranno a vivere da soli, sia che frequentino l'Università, sia che si trovino un lavoro, dopo aver frequentato l'Ausbildung.
I ragazzi che rimangono in casa sono davvero pochissimi e, solo se frequentano l'Università nella stessa città dei genitori, questo è, in qualche modo, tollerato.

Un ultima precisazione che farà da ponte per il prossimo post.
In Germania i libri non si pagano, perchè la scuola li da ai ragazzi in prestito d'uso, il diario lo regala la scuola e il materiale scolastico, in generale è molto economico (ma per sapere qualcosa di più sulle differenze tra scuola tedesca e scuola italiana vi rimando a due post vecchi, ma che rispecchiano ancora il mio pensiero:
"W la scuola" e Scuola 2.0

Fatemi sapere cosa ne pensate, o raccontatemi la vostra esperienza nei commenti, mi aiuterà a chiarirmi le idee e nel frattempo 

Buona Vita a tutti





martedì 4 settembre 2018

Lavoro e Burocrazia


Il ritorno dalle vacanze è sempre intenso, ma quest'anno, dal momento che abbiamo deciso che è arrivato il momento di iniziare la mia carriera lavorativa in Germania, ancora di più.
Naturalmente, questo processo necessita di lunga (lunghissima) trafila burocratica, ricca anche di incontri con incompetenti e crisi di nervi, tutto in salsa tedesca; il che, da un lato ti lascia sempre il dubbio che la colpa sia tua perchè non padroneggi bene la lingua, dall'altro ti lascia la frustrazione di non poterli insultare come vorresti, perchè non padroneggi bene la lingua e soprattutto vivi con l'ansia di esserti perso qualche informazione importante, perchè non padroneggi bene la lingua.

Fatte queste premesse, prima delle vacanze contatto il numero verde (il cui nome da solo basta a scatenare crisi di panico) dell' Arbeitsamt (l'ufficio del lavoro tedesco) per ottenere un appuntamento. 
Incontro un'impiegata gentilissima che mi spiega che devo prima fare l'iscrizione e che per fare l'iscrizione devo mandare il mio C.V e i documenti che attestino i miei studi. 
Mi dice che posso mandarli via mail e mi da anche l'indirizzo.

Al ritorno delle vacanze (ho bisogno dei miei tempi) invio tutto e ricevo una risposta automatica che assicura che in 5 giorni lavorativi otterrò una risposta, ma via posta perchè per una questione di protezione dati non possono mandarla via mail.

Oggi ricevo una mail, in cui mi scrivono che hanno provato a contattarmi (alle 8,15 il mio cellulare era ancora spento) e che mancano alcuni dati per completare l'iscrizione.

Telefono ed incontro l'impiegato che nessuno vorrebbe incontrare: maleducato, sbrigativo, supponente. 
Siccome capisce subito che sono straniera, mi parla anche in modo velocissimo, così capisco la metà di quello che mi dice: in sostanza, lui non può fare assolutamente nulla per me, non capisce perchè io abbia inviato il C.V via mail (me lo ha detto una sua collega), non capisce perchè io non sia andata direttamente all'ufficio competente (perchè devo prima fare l'iscrizione) e conclude dicendo che posso andare senza appuntamento ogni Giovedì e che la collega con cui ho parlato precedentemente non sapeva niente...
Dopo averlo salutato (e non mandato a stendere per i motivi sopracitati), mi prendo un momento per far sbollire rabbia e frustrazione, controllo il sito dell'Arbeitsamt non trovando nessuna conferma di quello che mi ha detto, ma in compenso molti giudizi negativi che confermano che molti impiegati (anche in Germania) non sanno fare il proprio lavoro. 
Mi consolo pensando che, alla fine, non è una questione di conoscenza linguistica, ma sono anche delusa e un po' perplessa (ma come i tedeschi tanto precisini)...
Alla fine decido di dare retta al mio italico istinto (non mi farò mica sconfiggere dalla burocrazia tedesca, io, che combatto da anni contro L'Inps) e faccio quello che qualsiasi italiano di buon senso farebbe: richiamo, sperando di trovare un impiegato migliore.
Per fortuna, il santo patrono della burocrazia mi miracola e trovo un'impiegata fantastica che trova la mia pratica, mi fa un interrogatorio di mezz'ora per completare i miei dati (dati che, peraltro erano tutti nei documenti che ho spedito) e alla fine, quando tenta di prendermi un appuntamento scopre che io avevo ne ho già uno (di cui non sapevo niente). Mi spiega ancora che riceverò invito (all'appuntamento), numero di iscrizione e altre informazioni (arrivato due giorni dopo per posta un plico di 15 pg).

Se tutta questa fatica, compresa la lettura del plico,  darà i suoi frutti, ve lo saprò dire tra 15 giorni.
Voi intanto pregate il santo protettore della burocrazia per farmi trovare un impiegato competente e, magari, pure simpatico.

Nel frattempo, ho scoperto che esistono due modi per iscriversi:
Si può andare direttamente alla sede dell'Arbeitsamt, compilare con l'addetto il questionario (e poi aspettare l'appuntamento e ritornarci) oppure, inviare il C.V. e quant'altro come ho fatto io.
La prima possibilità prevede, però, ore di coda (perchè non è su appuntamento) e ne usufruiscono soprattutto gli stranieri che non conoscono la lingua. 
Per questo motivo, quando un impiegato parla con qualcuno che conosce un po' di tedesco, preferisce suggerire l'invio del C.V. corredato da una lettera che spieghi il motivo per cui ci si vuole iscrivere.
Non ho trovato nulla circa la possibilità di farlo online, ma non lo escludo.
Tutta questa trafila, però, vi tocca solo se siete stranieri, per i tedeschi e per i ragazzi in età scolare è tutta un'altra (per'altro interessantissima) storia, che vi racconterò nel prossimo post, perchè mi ha molto colpito.

A tutti Buona Vita e, state lontano dalla burocrazia finchè potete.