Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

giovedì 5 ottobre 2017

Una merenda, nessuna merenda, centomila merende

Chi ha figli, lo sa, i figli sono fonte inesauribile di...?
No, non di gioia... di figuracce.
Mi sono convinta, in questi anni, che i figli siano programmati per farti fare le peggio figure di M... della tua vita.
Per fortuna, io sono una di quelle che, per portarsi avanti con il lavoro, figuracce ne facevo anche prima di diventare mamma e, per tenermi in allenamento, continuo a farne anche indipendentemente da loro.

Qualche volta, però, alcune trovate dei nostri pargoli possono avere qualche conseguenza più seria della semplice figuraccia.

Venerdì scorso la maestra di Giacomo, che è in seconda elementare, ci manda il seguente avviso sul diario (che vi traduco nella mia infinita bontà): “Giacomo, nelle ultime settimane, ha portato solo saltuariamente la colazione. Perchè?”

Appena ho letto questo, si sono palesati alla mia mente gli spettri di tutti gli assistenti sociali del passato, del presente e del futuro.
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Vi spiego il perchè (non solo perchè sono una super ansiosa da campionato).
Qui, infatti, le maestre sono attentissime a tutto ciò che riguarda il bambino, compreso se vanno a scuola con gli stessi vestiti per più giorni.
Giurin giurella, a noi, quando alle elementari ci andava Tommaso, la maestra di allora ci chiese se a casa il bambino indossava vestiti diversi, perchè aveva notato che lui, a differenza di altri bambini, utilizzava per più giorni gli stessi abiti. Abbiamo spiegato educatamente che Sì, Tommaso quando arrivava a casa si cambiava e aveva vestiti appositi per il tempo libero e no, non lo mandavamo in giro per giorni e giorni con i vestiti sporchi.
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Se mai vi capitasse una cosa del genere, vi consiglio caldamente di reprimere quel “fatti i fatti tuoi” che vi sale dal profondo del cuore (così come abbiamo fatto noi all'epoca) per due motivi:

1)Rientra esattamente nell'ambito delle competenze e dei doveri dell'insegnante, abbiamo scoperto dopo, fare attenzione a tutto ciò che riguarda lo stato psico-fisico del bambino e accorgersi di eventuali segnali di pericolo (come il mandarlo in giro sporco).

2)In caso di dubbio, le insegnanti ci mettono un secondo a chiamare lo Jugendamt (l'ufficio per la protezione dei minori) che prende sempre molto sul serio una segnalazione proveniente dalla scuola.

Quindi, se volete evitare un'indagine da parte dell'uffico dei minori, dovete rendervi conto che in Germania la scuola è un'istituzione che non ha soltanto il compito di trasmettere sapere, ma anche di vegliare sullo sviluppo e sul benessere del vostro pargolo.

Per tutti questi motivi, non potevamo ignorare un messaggio del genere, che ci ha visto, letteralmente, “cadere dal pero”. Vero che, ogni tanto, ci siamo dimenticati di mettere la merenda nello zaino, ma sarà successo una volta dall'inizio dell'anno e non di recente. Tutte le altre volte??

Con la delicatezza della peggio polizia segreta, abbiamo interrogato il nostro sospettato e alla fine abbiamo scoperto che il genio del crimine settenne a noi diceva che c'erano delle feste di compleanno in classe (caso in cui non si da anche la merenda, se no i bambini mangiano troppo e poi si addormentano sui libri) e poi andava dalla maestra a dirgli che era senza colazione.
Obiettivo di questo malefico piano??
Quando un bambino dimentica la colazione a casa, tutti gli altri bambini condividono la loro colazione con lo sfortunato e, secondo nostro figlio “e' molto più divertente fare merenda così”.

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questa foto mostra una realtà impossibile: in Germania sono fissati con il salutismo, quindi niente dolci, più facile trovare peperoni e verdura varia cruda.
Vogliamo far notare che ogni giorno Giacomo ha una merenda diversa, che sceglie lui; tanto per evitare di passare per genitori che, oltre a non cambiare i vestiti ai figli, danno da mangiare a questi poveri bambini, sempre le stesse cose.

Comunque non siamo neppure riusciti a sgridarlo, perchè ci sembrava troppo geniale questa trovata.
Per fortuna anche la maestra, a cui abbiamo dovuto spiegarlo, ha apprezzato “la fantasia” italiana (per la serie: “quando i pregiudizi ti salvano la faccia”) e si è fatta una risata, dopo che le abbiamo promesso di aver spiegato al piccolo criminale che non si fa.

E anche questa volta l'abbiamo scampata.

E voi, per farmi sentire meno sola, me la raccontate una bella figuraccia che i vostri adorabili tesori, fonti inesauribili di “ggioia” vi hanno fatto fare?