Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

giovedì 31 marzo 2016

Piccole conquiste

Il nostro arcobaleno di Pasqua al parco di  Rheinaue
Da quando siamo in Germania molte volte vi ho parlato di come è cambiato il nostro rapporto con i nostri figli.
Del resto, quando i tuoi figli parlano meglio di te la lingua del posto, i rapporti di forza cambiano.
I genitori rischiano di scendere “dal piedistallo dell'eroe” molto prima dell'adolescenza e qualche ribellione prima del tempo può capitare.
Per fortuna non abbiamo avuto episodi rilevanti in questo senso e i nostri figli hanno capito che mamma e papà possono essere eroi anche se non sanno tutto (soprattutto di tedesco)...

eroi parziali insomma, ma ugualmente degni di fiducia.

Però, ci sono anche cose che non cambiano, o, meglio che cambiano, indipendentemente dalla latitudine e dalla lingua parlata, perchè i cuccioli, anche in Germania crescono.

La settimana di Pasqua ci ha portato in regalo una tappa importante della crescita dei nostri bambini.

Tommaso è entrato ufficialmente nella preadolescenza, volendo fare shopping per se stesso.
Proprio lui, che fino a qualche mese fa avrebbe potuto andare a scuola in pigiama, tutto a un tratto ha scoperto di avere un gusto personale per quanto riguarda l'abbigliamento ( e , se devo dire la mia, ha anche buon gusto, malgrado l'ambiente tedesco non favorisca assolutamente questo aspetto della personalità).
Così, durante un casuale giro in un negozio, è andato ad esplorare il reparto giovani di un noto marchio di abbigliamento ed è tornato con una bella camicia e due maglie (di cui solo una orribile che ha subito scartato) e ci ha chiesto di poterle provare.
Detto fatto.
Ha pure azzeccato subito la taglia e quando ci ha chiesto se poteva comprarle, aveva uno sguardo così “da ometto” che non abbiamo potuto dirgli di no, anche se di maglie ne ha moltissime.
Ho pagato commossa...

Ma saremo sceme noi mamme!!

L'altra conquista appartiene al piccolo Giacomo che, proprio il giorno di Pasqua, ha imparato ad andare in bici senza le rotelle.

Mamma apprensiva segue piccolo ciclista in erba

Era un po' che ci provavamo e Domenica ha deciso che era il momento.

Ci ha fatto un bellissimo regalo.

Riuscire ad insegnargli per noi è un po' come togliergli il pannolino: non esiste un metodo, o almeno, noi non ce l'abbiamo.
Improvvisiamo ogni volta e a ogni loro caduta io mi chiedo se sto sbagliando.

Il pensiero che è l'ultimo figlio a cui dobbiamo insegnare a me da un enorme sollievo.

Tommaso, però, ha detto di non dimenticarmi: vuole che insegni io a suoi figli perchè, dice, “sei davvero brava mamma a insegnare!”.
Complimento meraviglioso e senza conseguenze perchè, si sa, è un esperienza che “devono” fare i genitori.

Infine una piccola conquista anche per noi grandi.

Il tempo inclemente ci ha costretto a ripiegare sul cinema.


Quindi siamo andati a vedere il nostro primo film in tedesco (naturalmente un cartone animato) con i bimbi e....abbiamo capito quasi tutto...
Dopo due anni di studio della lingua tedesca possiamo essere contenti.


Sperando che anche il vostro uovo di Pasqua sia stato pieno di soddisfazioni vi auguriamo Buona primavera e Buona vita 

mercoledì 23 marzo 2016

Nonna e “Nini” in Krukkenlandia



Dopo 10 giorni di terribile krukkeninfluenza, eccomi di nuovo in piedi. Beh , forse proprio in piedi è ancora un po' esagerato, diciamo fuori dal letto e in grado di stare seduta.
Mi sento ancora come quelle bamboline che si mettono sul cruscotto (non quelle hawaiane fighe), quelle con la testa grandissima che ciondola di qua e di là, ma è un miglioramento.

In questi dieci giorni di super influenza la super nonna Mattea, insieme al Peppe, si è occupata di me e dei piccoli.
Per fortuna c'erano loro due, se no non avrei saputo come fare.

Tra un delirio e l'altro (dovuto alla febbre) ho avuto modo di pensare a come è cambiato il rapporto tra la nonna Mattea e i bambini da quando siamo qui.
E' risaputo che i nonni hanno un rapporto molto speciale e quasi esclusivo con i nipotini.
Quando si vive nella stessa casa questo rapporto, nutrendosi della quotidianità, diventa ancora più forte.

Naturalmente, la convivenza presenta anche dei rischi, come l'ambiguità dei ruoli educativi, ma, per fortuna, noi abbiamo chiarito questi punti già molti anni fa, quando nacque Tommaso.

Nonna Mattea non ha mai avuto, da donna intelligente quale è, velleità materne nei confronti dei suoi “nini”, anzi è sempre riuscita ad essere una figura educativa discreta, completamente felice dei suoi spazi di nonna.

Ha saputo creare delle consuetudini tutte sue, come l'andare a prenderli all'asilo (prima Tommaso e ora Giacomo) una volta alla settimana con un dolcetto e poi andare a fare una passeggiata insieme o stare un po' al parco giochi.

La nonna è anche la compagna di giochi preferita dai miei figli (sarà che con lei vincono sempre).
Insieme a nonna disegnano e ritagliano (nonna ergoterapista), giocano con l'adorato Lego e a Memory, ma spolverano anche la libreria, imparano a rifarsi il letto, a mettere in ordine e, spesso, cucinano persino.

Nonna, Giacomo e un mare di Lego


Qualche volta, giocando, discutono per stabilire i poteri di astronavi e robot e la nonna si infervora tanto che sembra di sentire tre bambini.

Ogni tanto capita anche la nonna si stufi, poverina, perchè i nipotini sono belli, ma impegnativi.
Però niente paura, lei ha un'arma segreta, spegne gli apparecchi acustici... e ritrova un po' di pace.

In Germania questo rapporto si è approfondito e ha acquisito nuove sfumature.
Ad esempio, quando la nonna e i bimbi vanno in giro insieme, loro traducono per lei (anche Giacomo), l'aiutano ad orientarsi con i cartelli e insieme sono una squadra esilarante, ma molto efficiente.

Anche a casa, quando la nonna guarda il suo programma preferito (di cucina ovviamente), Tommaso traduce e, insieme, commentano piatti e portate.
Tommaso è anche l'aiuto tecnologico della nonna: lui le risolve i problemi con il tablet e l'aiuta quando si dimentica come trovare giornali e trasmissioni italiane sul computer.
Con Giacomo, invece, la nonna sta imparando i numeri e i giorni della settimana in tedesco e il piccolo è un insegnante paziente, ma pignolo.
In compenso la nonna glieli insegna in italiano.

Devo confessare che avevamo un po' di timore per il trasferimento della nonna, perchè sapevamo che per lei sarebbe stato impossibile imparare il tedesco e questo avrebbe inevitabilmente influenzato la sua vita sociale. Abbiamo provato ad indicarle associazioni di italiani, ma a lei non interessano molto.
Per fortuna i bimbi le tengono volentieri compagnia, fanno tante cose insieme ed insieme escono a fare passeggiate.

Loro crescono e imparano da lei e lei si mantiene in allenamento (fisico e mentale) grazie a loro.
E' un rapporto di cura reciproca dalle percentuali inevitabilmente variabili, ma estremamente arricchente per tutti.
I miei bambini imparano il valore delle tradizioni, ma anche della cura e della generosità.
Vivono anche l'età che avanza e i suoi inconvenienti non come un peso, ma con la naturalezza di una vita che può ancora dare loro molto ed è bello per me vedere come sono affettuosi, generosi e responsabili con lei, ricambiando con spontaneità tutto l'affetto e la cura che lei ha per loro.

Unica cosa, bisogna impedire alla nonna di cantare ai bambini vecchie canzoni drammaticissime in cui tutti muoiono e che fanno venire gli incubi.


Buona Pasqua senza incubi e Buona vita a tutti.

martedì 15 marzo 2016

Succede che Sherlock Holmes si occupi di fisica

Succede anche questo a Bonn.

"Il complotto della fisica"
"Die Physikverschwoerung"

In questa piccola cittadina di 300.000 anime, dove potrebbe suscitare stupore il fatto stesso che esista una facoltà di fisica, succede che gli studenti della suddetta facoltà decidano di creare uno spettacolo sulla fisica con l'aiuto del loro tutt'altro che impaludato professore.
Succede che, non solo ci riescano (e benissimo) in barba a tutte le leggi e i vincoli sulla sicurezza che, altrove, avrebbero facilmente impedito a questo progetto di nascere, ma anche che decidano di mettere in scena questo spettacolo gratuitamente per i bambini e le loro famiglie.
Unica richiesta, prenotare i posti desiderati, per evitare il sovraffollamento.
Capita anche che nella mail di conferma ti vengano indicati i parcheggi intorno all'università, le linee dell'autobus che ci arrivano e persino quali sono i parcheggi a pagamento e quali no.

Così, capita che qui a Bonn una folla di bambini (dai 3 ai 99 anni) possano passare un pomeriggio a vedere un inedito Sherlock Holmes alle prese con cetrioli che diventano arancione fosforescente, bolle di sapone che si incendiano, bidoni che implodono se innaffiati, banane usate come martelli, serrature sciolte con il salame e tanto altro... (qui il link per avere un assaggio di quello che abbiamo visto noi al Physikshow )

Succede anche che ai bambini siano riservate le prime file, mentre i genitori si godono lo spettacolo un po' più indietro e un po' più tranquilli.
I bambini partecipano entusiasti a quest'avventura nel magico e divertente mondo della fisica e alla fine delle due ore, a tutti sembra passato non più di un quarto d'ora.

Succede anche che i vostri pargoli decidano di diventare dei fisici e vi chiedano di poter provare a casa a dare fuoco alla farina, come nello spettacolo, ma questa è un'altra storia.
Succede che questi fantastici ragazzi e il loro professore (che nello spettacolo è riuscito persino a trasformarsi in un cane di 1,90 m) partano per la Cina dove presenteranno ad altri giovani aspiranti fisici questo meraviglioso spettacolo.
Succede...succede.

Sempre a Bonn, succede che il Kunstmuseum (il museo d'arte cittadino), per non essere da meno, organizzi il sabato pomeriggio corsi di arte e di disegno per i ragazzi con la sovrintendenza con una pedagoga, alla ricerca del giovane artista nascosto nelle menti in erba dei vostri figli. Anche questo, nemmeno a dirlo, completamente gratuito, come l'ingresso nel museo per i bambini fino a 12 anni.

In questo modo, potrebbe anche capitare ai genitori di riuscire a visitare il museo in pace, mentre i giovani artisti esprimono tutto il loro genio...

Succede...

Succede anche che in tutti i musei in cui siamo stati i custodi si offrano di tenere i vostri figli per darvi modo di vedere le opere esposte e che ci siano sale interattive per i bambini....

Tutto questo e molto altro succede a Bonn, una città a misura di bambini, dove i giovani sono davvero considerati delle risorse inestimabili, dove davvero la famiglia è al centro...

e molto di quello che succede a Bonn è gratis per dare a tutti la possibilità di partecipare ...

Tutto questo succede... e succede con una facilità che lo fa sembrare naturale, perchè succede anche che alle cose belle ci si abitua con grandissima naturalezza.

A me è successo ed è successo anche di pensare che se questo è possibile qui, è possibile in generale e mi piacerebbe sapere che questo può succedere anche in Italia, dove, per ora, succede che le mie amiche con figli piccoli vadano a passare i lunghi pomeriggi uggiosi nei centri commerciali...

Con l'augurio di abituarvi alle cose belle....Buona vita a tutti.