Dopo
10 giorni di terribile krukkeninfluenza, eccomi di nuovo in piedi.
Beh , forse proprio in piedi è ancora un po' esagerato, diciamo
fuori dal letto e in grado di stare seduta.
Mi
sento ancora come quelle bamboline che si mettono sul cruscotto (non
quelle hawaiane fighe), quelle con la testa grandissima che ciondola
di qua e di là, ma è un miglioramento.
In
questi dieci giorni di super influenza la super nonna Mattea, insieme
al Peppe, si è occupata di me e dei piccoli.
Per
fortuna c'erano loro due, se no non avrei saputo come fare.
Tra
un delirio e l'altro (dovuto alla febbre) ho avuto modo di pensare a
come è cambiato il rapporto tra la nonna Mattea e i bambini da
quando siamo qui.
E'
risaputo che i nonni hanno un rapporto molto speciale e quasi
esclusivo con i nipotini.
Quando
si vive nella stessa casa questo rapporto, nutrendosi della
quotidianità, diventa ancora più forte.
Naturalmente,
la convivenza presenta anche dei rischi, come l'ambiguità dei ruoli
educativi, ma, per fortuna, noi abbiamo chiarito questi punti già
molti anni fa, quando nacque Tommaso.
Nonna
Mattea non ha mai avuto, da donna intelligente quale è, velleità
materne nei confronti dei suoi “nini”, anzi è sempre riuscita ad
essere una figura educativa discreta, completamente felice dei suoi
spazi di nonna.
Ha
saputo creare delle consuetudini tutte sue, come l'andare a prenderli
all'asilo (prima Tommaso e ora Giacomo) una volta alla settimana con
un dolcetto e poi andare a fare una passeggiata insieme o stare un
po' al parco giochi.
La
nonna è anche la compagna di giochi preferita dai miei figli (sarà
che con lei vincono sempre).
Insieme
a nonna disegnano e ritagliano (nonna ergoterapista), giocano con
l'adorato Lego e a Memory, ma spolverano anche la libreria, imparano
a rifarsi il letto, a mettere in ordine e, spesso, cucinano persino.
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Nonna, Giacomo e un mare di Lego |
Qualche
volta, giocando, discutono per stabilire i poteri di astronavi e
robot e la nonna si infervora tanto che sembra di sentire tre
bambini.
Ogni
tanto capita anche la nonna si stufi, poverina, perchè i nipotini
sono belli, ma impegnativi.
Però
niente paura, lei ha un'arma segreta, spegne gli apparecchi
acustici... e ritrova un po' di pace.
In
Germania questo rapporto si è approfondito e ha acquisito nuove
sfumature.
Ad
esempio, quando la nonna e i bimbi vanno in giro insieme, loro
traducono per lei (anche Giacomo), l'aiutano ad orientarsi con i
cartelli e insieme sono una squadra esilarante, ma molto efficiente.
Anche
a casa, quando la nonna guarda il suo programma preferito (di cucina
ovviamente), Tommaso traduce e, insieme, commentano piatti e portate.
Tommaso
è anche l'aiuto tecnologico della nonna: lui le risolve i problemi
con il tablet e l'aiuta quando si dimentica come trovare giornali e
trasmissioni italiane sul computer.
Con
Giacomo, invece, la nonna sta imparando i numeri e i giorni della
settimana in tedesco e il piccolo è un insegnante paziente, ma
pignolo.
In
compenso la nonna glieli insegna in italiano.
Devo
confessare che avevamo un po' di timore per il trasferimento della
nonna, perchè sapevamo che per lei sarebbe stato impossibile
imparare il tedesco e questo avrebbe inevitabilmente influenzato la
sua vita sociale. Abbiamo provato ad indicarle associazioni di
italiani, ma a lei non interessano molto.
Per
fortuna i bimbi le tengono volentieri compagnia, fanno tante cose
insieme ed insieme escono a fare passeggiate.
Loro
crescono e imparano da lei e lei si mantiene in allenamento (fisico e
mentale) grazie a loro.
E'
un rapporto di cura reciproca dalle percentuali inevitabilmente
variabili, ma estremamente arricchente per tutti.
I
miei bambini imparano il valore delle tradizioni, ma anche della cura
e della generosità.
Vivono
anche l'età che avanza e i suoi inconvenienti non come un peso, ma
con la naturalezza di una vita che può ancora dare loro molto ed è
bello per me vedere come sono affettuosi, generosi e responsabili con
lei, ricambiando con spontaneità tutto l'affetto e la cura che lei
ha per loro.
Unica
cosa, bisogna impedire alla nonna di cantare ai bambini vecchie
canzoni drammaticissime in cui tutti muoiono e che fanno venire gli
incubi.
Buona
Pasqua senza incubi e Buona vita a tutti.
W le nonne! Che bel post! Tanti auguri in ritardo! Baci
RispondiEliminaGrazie mille, Barbara, anche per i complimenti. Ricambio con il mio consueto tempismo gli auguri per Pasqua e Pasquetta.
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