Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

mercoledì 23 marzo 2016

Nonna e “Nini” in Krukkenlandia



Dopo 10 giorni di terribile krukkeninfluenza, eccomi di nuovo in piedi. Beh , forse proprio in piedi è ancora un po' esagerato, diciamo fuori dal letto e in grado di stare seduta.
Mi sento ancora come quelle bamboline che si mettono sul cruscotto (non quelle hawaiane fighe), quelle con la testa grandissima che ciondola di qua e di là, ma è un miglioramento.

In questi dieci giorni di super influenza la super nonna Mattea, insieme al Peppe, si è occupata di me e dei piccoli.
Per fortuna c'erano loro due, se no non avrei saputo come fare.

Tra un delirio e l'altro (dovuto alla febbre) ho avuto modo di pensare a come è cambiato il rapporto tra la nonna Mattea e i bambini da quando siamo qui.
E' risaputo che i nonni hanno un rapporto molto speciale e quasi esclusivo con i nipotini.
Quando si vive nella stessa casa questo rapporto, nutrendosi della quotidianità, diventa ancora più forte.

Naturalmente, la convivenza presenta anche dei rischi, come l'ambiguità dei ruoli educativi, ma, per fortuna, noi abbiamo chiarito questi punti già molti anni fa, quando nacque Tommaso.

Nonna Mattea non ha mai avuto, da donna intelligente quale è, velleità materne nei confronti dei suoi “nini”, anzi è sempre riuscita ad essere una figura educativa discreta, completamente felice dei suoi spazi di nonna.

Ha saputo creare delle consuetudini tutte sue, come l'andare a prenderli all'asilo (prima Tommaso e ora Giacomo) una volta alla settimana con un dolcetto e poi andare a fare una passeggiata insieme o stare un po' al parco giochi.

La nonna è anche la compagna di giochi preferita dai miei figli (sarà che con lei vincono sempre).
Insieme a nonna disegnano e ritagliano (nonna ergoterapista), giocano con l'adorato Lego e a Memory, ma spolverano anche la libreria, imparano a rifarsi il letto, a mettere in ordine e, spesso, cucinano persino.

Nonna, Giacomo e un mare di Lego


Qualche volta, giocando, discutono per stabilire i poteri di astronavi e robot e la nonna si infervora tanto che sembra di sentire tre bambini.

Ogni tanto capita anche la nonna si stufi, poverina, perchè i nipotini sono belli, ma impegnativi.
Però niente paura, lei ha un'arma segreta, spegne gli apparecchi acustici... e ritrova un po' di pace.

In Germania questo rapporto si è approfondito e ha acquisito nuove sfumature.
Ad esempio, quando la nonna e i bimbi vanno in giro insieme, loro traducono per lei (anche Giacomo), l'aiutano ad orientarsi con i cartelli e insieme sono una squadra esilarante, ma molto efficiente.

Anche a casa, quando la nonna guarda il suo programma preferito (di cucina ovviamente), Tommaso traduce e, insieme, commentano piatti e portate.
Tommaso è anche l'aiuto tecnologico della nonna: lui le risolve i problemi con il tablet e l'aiuta quando si dimentica come trovare giornali e trasmissioni italiane sul computer.
Con Giacomo, invece, la nonna sta imparando i numeri e i giorni della settimana in tedesco e il piccolo è un insegnante paziente, ma pignolo.
In compenso la nonna glieli insegna in italiano.

Devo confessare che avevamo un po' di timore per il trasferimento della nonna, perchè sapevamo che per lei sarebbe stato impossibile imparare il tedesco e questo avrebbe inevitabilmente influenzato la sua vita sociale. Abbiamo provato ad indicarle associazioni di italiani, ma a lei non interessano molto.
Per fortuna i bimbi le tengono volentieri compagnia, fanno tante cose insieme ed insieme escono a fare passeggiate.

Loro crescono e imparano da lei e lei si mantiene in allenamento (fisico e mentale) grazie a loro.
E' un rapporto di cura reciproca dalle percentuali inevitabilmente variabili, ma estremamente arricchente per tutti.
I miei bambini imparano il valore delle tradizioni, ma anche della cura e della generosità.
Vivono anche l'età che avanza e i suoi inconvenienti non come un peso, ma con la naturalezza di una vita che può ancora dare loro molto ed è bello per me vedere come sono affettuosi, generosi e responsabili con lei, ricambiando con spontaneità tutto l'affetto e la cura che lei ha per loro.

Unica cosa, bisogna impedire alla nonna di cantare ai bambini vecchie canzoni drammaticissime in cui tutti muoiono e che fanno venire gli incubi.


Buona Pasqua senza incubi e Buona vita a tutti.

2 commenti:

  1. W le nonne! Che bel post! Tanti auguri in ritardo! Baci

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  2. Grazie mille, Barbara, anche per i complimenti. Ricambio con il mio consueto tempismo gli auguri per Pasqua e Pasquetta.

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