Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

giovedì 31 maggio 2018

Gli esami non finiscono mai

"Ce la facciamo"
E' molto tempo che non scrivo, Maggio è stato un mese molto impegnativo, come, del resto, tutto questo 2018.

C'è un post, però, che mi è frullato in testa per tutto il mese: Maggio è, o meglio, è stato, il mese della festa dei lavoratori e della festa della mamma.
In entrambe le occasioni si sono spesi fiumi di inchiostro per discutere della difficile condizione dei lavoratori (per quei fortunati che il lavoro lo hanno) e, in particolare, delle donne che troppo spesso devono scegliere tra figli e lavoro.
Solitamente questa è una scelta irreversibile: le donne che decidono di lasciare il lavoro sono consapevoli del fatto che, difficilmente, riusciranno a rientrare nel sistema, almeno in Italia.

Oggi io voglio andare contro corrente, voglio lanciare un messaggio di speranza e raccontarvi storie di donne/mamme che sono riuscite a reinventarsi, perchè essere mamme non può essere una condanna all'ergastolo e non deve diventare l'unico aspetto che definisce una donna per sempre.
In Germania e, ho scoperto, anche in altri paesi, a parte l'aiuto che viene offerto alle famiglie con figli (come il doposcuola fino alle 16,30 e durante le vacanze), esiste un sistema di formazione continua che permette a tutti (non solo alle donne) di migliorare la propria posizione lavorativa, o di cambiarla.
Non è infrequente, dunque, vedere persone mature che decidono di tornare sui banchi di scuola.
Questo, come prevedibile, coinvolge anche molte mamme, che decidono di prendersi una pausa dal lavoro o di svolgere dei lavoretti (il minijob, di cui già vi ho parlato) per un periodo più o meno lungo e poi, quando i figli cominciano a crescere, vogliono tornare a lavorare.

Per esempio, la mia amica tedesca Ute (naturalmente tutti i nomi sono di fantasia) che, circa 13 anni fa, dopo aver scoperto di non poter avere figli, con il marito ha adottato una bimba. Per godersi a pieno il tempo con sua figlia ha deciso di lavorare come badante solo al mattino, ma quando Olivia ha cominciato il Gymnasium (a 10 anni) ha deciso che era arrivato il momento di pensare alla carriera.
A 52 anni Ute ha cominciato un Ausbildung per diventare direttrice di mensa ospedaliera ed oggi, non solo lavora, ma è molto ricercata.

Certo Ute non ha il problema della lingua, ma non è un problema insormontabile: anche la mia amica indiana Padmina, quando suo figlio ha incominciato il Gymnasium ha cominciato ad interessarsi della propria carriera e ora sta frequentando un corso di tedesco per poter accedere ad un Ausbildung per diventare maestra di asilo. Una volta concluso l'Ausbildung non avrà alcun problema a trovare lavoro.

Lo stesso dicasi di Lorena, italiana, mamma di due maschietti di 10 e 6 anni, venuta qui a seguito del marito e innamoratasi della Germania, che ora frequenta un corso di tedesco 8 ore al giorno per poter cominciare a settembre un Ausbildung come assistente alla poltrona. Nel suo caso, il lavoro lo ha già trovato, ora deve solo imparare a farlo.

La storia della mia amica Bianca, però, è quella che preferisco, perchè dimostra che se non ci si arrende alla fatica, ce la si può fare e che non è importante da dove si comincia, ma dove si può arrivare.
Emigrata qui per amore un anno dopo di noi, ha dovuto lasciare il suo lavoro di capo contabile di un'azienda in Ungheria. Bianca, mamma di un meraviglioso ragazzo di allora 15 anni, conosce bene 5 lingue, ma ahimè il suo tedesco era scarso.
Per questo motivo, nonostante tutte le sue competenze e la sua esperienza, l'unico lavoro che ha trovato (tre giorni dopo il suo arrivo) è stato come donna delle pulizie in un Hotel.
Non l'aveva mai fatto e per lei è stato come cadere dalle stelle alle stalle. A 47 anni anche fisicamente è stato per lei un shock (ha perso 10 kg in tre mesi), ma, nonostante la frustrazione e la rabbia, non si è arresa.
Per due anni, dopo il lavoro, ha frequentato il corso di tedesco con me. Certe volte non riusciva nemmeno a camminare, tanto le facevano male le gambe.
Studiava la sera e in tutti i momenti liberi, e ce l'ha fatta: ha migliorato il suo tedesco in tempi record, tanto da riuscire ad ottenere un posto in un corso di formazione per diventare contabile anche in Germania ed ora sta studiando per l'esame finale.

E poi ci sono io, che mi sono ispirata a tutte queste storie e che divisa tra il mio lavoretto da insegnante e la mia famiglia, studio tedesco da 4 anni ininterrottamente ed ora, finalmente, ho cominciato il corso C1, alla fine del quale potrò iscrivermi all'Università.
Non so ancora esattamente che cosa voglio fare da grande (sto valutando un paio di possibilità), ma la Germania mi ha insegnato che non sono vecchia e che posso ancora realizzare i miei sogni.

Tutto questo naturalmente ha un prezzo, un prezzo fatto di serate e fine settimana passati sui libri, di case incasinate e cene arrangiate, di frustrazione (qualche volta) e di fatica, tanta fatica, non solo nostra, ma anche dei nostri compagni, senza il sostegno dei quali tutto questo non sarebbe possibile.
Nonostante tutto, però, io sono grata alla Germania perchè mi ha dimostrato che in un paese dove l'unico limite sei tu, vivere è un'avventura meravigliosa.

Buona vita a tutti