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"Ce la facciamo" |
E' molto
tempo che non scrivo, Maggio è stato un mese molto impegnativo,
come, del resto, tutto questo 2018.
C'è un
post, però, che mi è frullato in testa per tutto il mese: Maggio è,
o meglio, è stato, il mese della festa dei lavoratori e della festa
della mamma.
In
entrambe le occasioni si sono spesi fiumi di inchiostro per discutere
della difficile condizione dei lavoratori (per quei fortunati che il
lavoro lo hanno) e, in particolare, delle donne che troppo spesso
devono scegliere tra figli e lavoro.
Solitamente
questa è una scelta irreversibile: le donne che decidono di lasciare
il lavoro sono consapevoli del fatto che, difficilmente, riusciranno
a rientrare nel sistema, almeno in Italia.
Oggi io
voglio andare contro corrente, voglio lanciare un messaggio di
speranza e raccontarvi storie di donne/mamme che sono riuscite a
reinventarsi, perchè essere mamme non può essere una condanna
all'ergastolo e non deve diventare l'unico aspetto che definisce una
donna per sempre.
In
Germania e, ho scoperto, anche in altri paesi, a parte l'aiuto che
viene offerto alle famiglie con figli (come il doposcuola fino alle
16,30 e durante le vacanze), esiste un sistema di formazione continua
che permette a tutti (non solo alle donne) di migliorare la propria
posizione lavorativa, o di cambiarla.
Non è
infrequente, dunque, vedere persone mature che decidono di tornare
sui banchi di scuola.
Questo,
come prevedibile, coinvolge anche molte mamme, che decidono di
prendersi una pausa dal lavoro o di svolgere dei lavoretti (il
minijob, di cui già vi ho parlato) per un periodo più o meno lungo
e poi, quando i figli cominciano a crescere, vogliono tornare a
lavorare.
Per
esempio, la mia amica tedesca Ute (naturalmente tutti i nomi sono di
fantasia) che, circa 13 anni fa, dopo aver scoperto di non poter
avere figli, con il marito ha adottato una bimba. Per godersi a pieno
il tempo con sua figlia ha deciso di lavorare come badante solo al
mattino, ma quando Olivia ha cominciato il Gymnasium (a 10 anni) ha
deciso che era arrivato il momento di pensare alla carriera.
A 52 anni
Ute ha cominciato un Ausbildung per diventare direttrice di mensa
ospedaliera ed oggi, non solo lavora, ma è molto ricercata.
Certo Ute
non ha il problema della lingua, ma non è un problema
insormontabile: anche la mia amica indiana Padmina, quando suo figlio
ha incominciato il Gymnasium ha cominciato ad interessarsi della
propria carriera e ora sta frequentando un corso di tedesco per poter
accedere ad un Ausbildung per diventare maestra di asilo. Una volta
concluso l'Ausbildung non avrà alcun problema a trovare lavoro.
Lo stesso
dicasi di Lorena, italiana, mamma di due maschietti di 10 e 6 anni,
venuta qui a seguito del marito e innamoratasi della Germania, che
ora frequenta un corso di tedesco 8 ore al giorno per poter
cominciare a settembre un Ausbildung come assistente alla poltrona.
Nel suo caso, il lavoro lo ha già trovato, ora deve solo imparare a
farlo.
La storia
della mia amica Bianca, però, è quella che preferisco, perchè
dimostra che se non ci si arrende alla fatica, ce la si può fare e
che non è importante da dove si comincia, ma dove si può arrivare.
Emigrata
qui per amore un anno dopo di noi, ha dovuto lasciare il suo lavoro
di capo contabile di un'azienda in Ungheria. Bianca, mamma di un
meraviglioso ragazzo di allora 15 anni, conosce bene 5 lingue, ma
ahimè il suo tedesco era scarso.
Per
questo motivo, nonostante tutte le sue competenze e la sua
esperienza, l'unico lavoro che ha trovato (tre giorni dopo il suo
arrivo) è stato come donna delle pulizie in un Hotel.
Non
l'aveva mai fatto e per lei è stato come cadere dalle stelle alle
stalle. A 47 anni anche fisicamente è stato per lei un shock (ha
perso 10 kg in tre mesi), ma, nonostante la frustrazione e la rabbia,
non si è arresa.
Per due
anni, dopo il lavoro, ha frequentato il corso di tedesco con me.
Certe volte non riusciva nemmeno a camminare, tanto le facevano male
le gambe.
Studiava
la sera e in tutti i momenti liberi, e ce l'ha fatta: ha migliorato
il suo tedesco in tempi record, tanto da riuscire ad ottenere un
posto in un corso di formazione per diventare contabile anche in
Germania ed ora sta studiando per l'esame finale.
E poi ci
sono io, che mi sono ispirata a tutte queste storie e che divisa tra
il mio lavoretto da insegnante e la mia famiglia, studio tedesco da 4
anni ininterrottamente ed ora, finalmente, ho cominciato il corso C1,
alla fine del quale potrò iscrivermi all'Università.
Non so
ancora esattamente che cosa voglio fare da grande (sto valutando un
paio di possibilità), ma la Germania mi ha insegnato che non sono
vecchia e che posso ancora realizzare i miei sogni.
Tutto
questo naturalmente ha un prezzo, un prezzo fatto di serate e fine
settimana passati sui libri, di case incasinate e cene arrangiate, di
frustrazione (qualche volta) e di fatica, tanta fatica, non solo
nostra, ma anche dei nostri compagni, senza il sostegno dei quali
tutto questo non sarebbe possibile.
Nonostante
tutto, però, io sono grata alla Germania perchè mi ha dimostrato
che in un paese dove l'unico limite sei tu, vivere è un'avventura
meravigliosa.
Buona
vita a tutti
Sei un mito! Io sono ancora all'inizio, cioè dove mi spacco la schiena part time visto che il figlio frequenta il Gymnasium e torna a casa alle 17. Neanche io ho ancora deciso cosa farò da grande, ma ho capito che il limite che posto raggiungere è molto più alto di quello che pensavo in Italia e che qui non è affatto difficile ottenere contratti a tempo indeterminato ( ce l'ho fatta io che sono ancora a livello 0 con il tedesco). Perciò l'unica certezza che ho per ora è quella di iniziare un corso serio di tedesco in autunno e cercarmi una nuova opportunità. Si fatica, si rinuncia, ma qui è possibile sognare e raggiungere i propri obiettivi. Peccato che occorra emigrare e fare il quadruplo della fatica per scoprirlo. Un abbraccio
RispondiEliminaMeglio fare la fatica fuori, metterci il quadruplo del tempo, ma rendersi conto che si vale qualcosa, piuttosto che vivere la frustrazione di non valere niente a livello lavorativo già a 32 anni con quattro lauree e tre Master. Comunque, tranquilla, ci si mette tempo per capire che cosa si vuole fare, quando le possibilità sono così tante. Io stessa sono ancora indecisa, ma tanto siamo giovani e abbiamo un sacco di tempo davanti;)
Elimina:D
EliminaChe bel post! E tu sei bravissima... continua cosi'!
RispondiEliminaGrazie Giupy, da una fonte autorevole quale sei tu, non posso che ritenerlo un grandissimo complimento. Un grande abbraccio
EliminaSono in un momento di assoluta confusione e frustrazione dopo 7 mesi qui in Germania, non sai che raggio di luce é stato il tuo post.... Grazie!
RispondiEliminaRosita, mi spiace un sacco! Come dicevo ad un'altra ragazza su fb voglio scrivere un post sui nostri inizi. Non l'ho mai fatto, ma i primi mesi sono stati di ansia e terrore continui. Che poi, manco a farlo apposta, sembra che tutto capiti proprio quando sei meno preparato. Tieni duro e, se vuoi condividere un po' di confusione e frustrazione con me, contattatami in pvt su fb, mi farà piacere ascoltarti. Tieni duro, poi diventa più facile ;-)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina
RispondiEliminaBuongiorno Tatiana, grazie mille!
Mi farebbe molto piacere condividere frustrazioni e perché no anche successi qui in terra krukka ma non sono sono su fb (questa è una delle rarissime volte che mi dispiace non esserci :-D). Grazie per i tuoi post, scritti sempre con leggerezza ma con attenzione e serietà. Un caro saluto da Stoccarda
Non dispiacerti, troveremo un altro modo
RispondiEliminaBellissime storie. Poter tornare sui banchi di scuola dopo gli ...anta e' stata per me una grandissima soddisfazione ed e' ne e' valsa tutti i sacrifici
RispondiEliminaAnche se il blog non raccontava direttamente la tua storia, sappi che ne hai ispirato il contenuto. Leggendo il tuo commento ad un altro post, infatti, mi hai fatto venire in mente di scrivere di donne e mamme che sono riuscite a reinventarsi senza rinunciare alla famiglia. Chissà quante altre soddisfazioni ti aspettano...Mi raccomando condividile con noi:-)
EliminaGrazie. Lo faro'
EliminaBuongiorno Tatiana,
RispondiEliminaleggo il tuo blog da un pò di tempo e ora mi sono decisa a scrivere per rinraziarti di tutta l'energia positiva che metti quando scrivi e dell'ironia che aiuta a vedere la vita più in rosa!! Anche io sto ricominciando a 52 anni (da 22 anni in Germania e con 2 ragazze ormai adolescenti)sto cercando di cambiare lavoro ancora una volta e sto pure carezzando l'idea di ritornare all'università...quì il limite alla formazione professionale non esiste neanche a 80 anni!
Continua a scrivere che è un piacere per tutte noi leggerti!
Abbraccio forte da Angela :)
Ciao Angela, grazie mille dei complimenti, sono davvero molto contenta (e anche un po' incredula) che i miei post possano piacere e dare energia positiva. Le testimonianze che mi state scrivendo sono davvero meravigliose e molto confortanti, visto che il ricordo dell'Italia è ancora molto vivo dentro di me. Per il ritorno all'Università a me difetta la lingua, ma ci stiamo lavorando. Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per un futuro luminosissimo e tienimi aggiornata, così potrò scrivere un altro post pieno di successi :-)
RispondiEliminaBuonasera Tatiana,
RispondiEliminaVolevo chiederLe un gentile consiglio.
Mi chiamo Matilde, ho quasi 18 anni, frequento l'ultimo anno delle superiori e sono innamorata della Germania. Studio il tedesco dal primo anno e vorrei provare a prendere come minimo il b2 come certificazione per poter dare inizio al mio sogno, ovvero trasferirmi in Germania.
Ha qualche consiglio da darmi?
L'anno scorso ho trascorso due settimane a Köln per un Austausch, per cui ho capito bene o male come funziona la vita in Germania.
Però non sono convinta di poter trovare lavoro là..
Aspetto una Sua gentile risposta!