Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

domenica 27 dicembre 2015

Krukkencenone??




  

 
anche il nostro albero è diventato italo-tedesco
                                             
Quest'anno avevamo una missione: riuscire a ricreare il cenone della Vigilia di Natale in stile italiano.
Non è stato facile, abbiamo dovuto saccheggiare due dei più forniti negozi italiani della zona, che ora possono godersi un bellissimo Natale, anche grazie a noi.

Abbiamo dovuto rinunciare alla lingua al verde (introvabile) e al panforte (che c'era a Novembre, ma era finito quando siamo andati noi).

Il mitico Peppe ha dovuto cucinare i grissini con le sue manine, perchè qui si trovano sono quelli sottili sottili (quelli che trovate al ristorante, per intenderci) e i nostri voulevant erano versione gigantesca (ma il prossimo anno ci facciamo in casa anche quelli), però, tutto sommato, possiamo considerarci soddisfatti del risultato.

La nostra tavola...
                                           
Le porzioni erano un tantino sballate perchè siamo ancora tarati sui cenoni con tutta la famiglia in Italia, quindi, credo, mangeremo avanzi fino alla befana, ma non è così spiacevole (tranne che per la bilancia, poverina).


Con la nostra consueta curiosità ci siamo informati un po' sulle cene tradizionali tedesche.

La cena della vigilia, almeno nella nostra zona è composta per la maggior parte dall'immancabile insalata di patate e dai Wurstchen.

Niente a che vedere con i nostri cenoni, che di “magro” hanno solo il nome, perchè non si mangia la carne.

Il giorno di Natale, invece anatra o tacchino al forno (pare davvero buonissima) con contorni vari e, a fine pranzo, lo Stollen: un dolce basso con uvetta e frutta secca, qualche volta con il ripieno di marzapane, che io trovo buonissimo.

                                    Risultati immagini per stollen

Abbiamo anche scoperto che molti tedeschi non cucinano in casa, ma vanno a comprare tutto in ristoranti e gastronomie e poi se lo portano a casa.
Credo che la mia prozia si stia rivoltando nella tomba a questa notizia e con lei tutta una schiera di massaie, soprattutto nel sud Italia che cominciano a cucinare almeno una settimana prima di Natale.

Devo confessare, però che, quando il 23 dicembre, ho dovuto rifiutare l'invito del mio vicino di casa per un Gluhwein (il vino caldo speziato) nel centro del quartiere perchè dovevo cucinare, mi ha guardato esterrefatto, come se fossi una pazza.
Mi ha chiesto come era possibile cucinare così tanto e poi, con aria di condiscendenza mi ha detto, “Ah già, voi siete italiani!”.


Come potete notare, il concetto di normalità, è molto relativo.



Qualunque sia il vostro Natale e ovunque sia, speriamo che l'abbiate passato meravigliosamente e speriamo che continuiate così fino a Capodanno...e oltre.


Auguri da tutti noi

martedì 15 dicembre 2015

“N” come...


Tutti voi voi starete pensando a “N” come Natale e certamente non potete sbagliare, ma per me in questi giorni è “N” come “Nostalgia”.


Nostalgia di tutti gli amici con i quali ci incontravamo in questo periodo per scambiarci gli auguri. 
Un'occasione per vedere quelli da cui gli impegni della vita ci avevano allontanato, per aggiornare e venire aggiornati, ma anche per festeggiare con quelli di sempre, quella famiglia bizzarra che ci scegliamo e da cui veniamo scelti.

In questi giorni è anche nata la figlia di una carissima amica, a cui vogliamo fare i nostri migliori auguri. 
E' stato un meraviglioso regalo di Natale, atteso con gioia e trepidazione, ma ci ha anche dato la misura di una distanza che la tecnologia solo in parte può colmare.

Nostalgia del cibo e delle specialità natalizie italiane. Molte cose le abbiamo trovate nei negozi italiani, ma quelle meravigliose specialità locali e artigianali (come la lingua al verde, o il salame cotto) non possiamo neppure sognarcele. Per fortuna il panettone “Galup” è arrivato, grazie al meraviglioso papà. 

 Nostalgia, soprattutto, del cenone natalizio, con tutta la famiglia riunita. 

So bene che per molti è una tortura, ma a me è sempre piaciuto tantissimo, anche dover cucinare per 15 persone, caricare la macchina di ogni sorta di leccornie in quantità sufficienti a sfamare un esercito e portare tutto (messo nel bagagliaio della macchina come il tetris) a casa della nonna (eletto punto di ritrovo) che, per l'occasione addobbava tutta la casa come se fosse un albero di Natale.
Mi manca passare il pomeriggio a scartare i regali che Babbo Natale aveva disseminato a casa dei nonni e discutere per i posti a tavola.
Mi mancano i brindisi, che dopo il terzo io ero già brilla e, persino, la divisione degli avanzi, da cui noi (che eravamo quelli che avevamo cucinato) eravamo esclusi perchè tanto quei piatti li sapevamo fare.

Mi manca tutto, persino le liti, il nervoso per i ritardatari...ecc ecc ecc.

Anche quest'anno, naturalmente, cucinerò per un esercito e mangeremo avanzi fino alla Befana, che, per la cronaca, qui non si festeggia, ma che da noi arriva ugualmente; cercheremo di vedere tutti con skype, che quel giorno, come tutti i Natali, non funzionerà, perchè mica siamo gli unici expat; i nostri figli scarteranno i regali che Babbo Natale dei nonni ha fatto arrivare direttamente da noi; costruiremo ogni sorta di aggeggio LEGO, perchè i miei figli sono dei LEGOmaniaci e vedremo in streaming un film di Natale (a meno che, in preda alla follia del Natale, non andiamo al cinema a vedere un film tedesco) e sorriderò felice vedendo i bambini super agitati e contenti (di solito non manca nemmeno qualche pianto).

Però nulla potrà sostituire il calore di quei cenoni (o pranzi) di Natale, quelle tavolate chiassose di cui tutti si lamentano, ma a cui tutti, inevitabilmente partecipano ogni anno con entusiasmo
.
A tutti quelli che: “Ora che siete in Germania state bene!” , vorrei far presente che durante le feste a noi expat viene presentato il costo dell'emigrazione.

A tutta la mia famiglia, a tutti i miei amici e alla piccola Adelaide, voglio invece dedicare questo post, per fargli sapere che sono importanti e che sono il pezzo del mio cuore che ha ancora la residenza italiana.



sabato 5 dicembre 2015

Krukkenguida


Da quando sono in Germania devo ammettere che guidare mi fa meno paura.
Sarà che qui negli incroci c'è segnato per terra esattamente il punto in cui bisogna fermarsi, o che i tedeschi hanno una autotiquette molto precisa, secondo la quale, ad esempio, nei restringimenti di carreggiata, passa una macchina di una fila ed una di un'altra (non bisogna buttarsi ad occhi chiusi sperando che l'autista dell'altra auto si spaventi).
Nonostante questo, o forse a causa di questo, la maggior parte dei tedeschi, se non ha la regola, non sa come comportarsi. 
Risultato, un sacco di piccoli incidenti (almeno questa è l'impressione).

Una cosa a cui fare particolare attenzione, se guidate in Germania, sono i ciclisti. In Italia non siamo abituati, ma qui bisogna assolutamente rispettare le piste ciclabili e i semafori che spesso hanno indicazioni diverse per i ciclisti.


Naturalmente anche io, che ci tengo all'integrazione, ho fatto il mio piccolo e stupidissimo incidente: ho rigato una macchina perfettamente parcheggiata nel maldestro tentativo di lasciare spazio per passare ad un auto che proveniva dal senso opposto. 
La mia macchina non si è fatta niente, ma l'altra aveva davvero un bel bollo e molti graffi.
A mia parziale discolpa, posso dire che in Italia guidavo una Lancia Ypsilon mentre qui abbiamo una Touran e ho faticato ad abituarmi alle nuove misure.

Siete tutti avvisati, se venite a Bonn e vedete una donna alla guida di una Touran, LASCIATE SPAZIO.


Ma come ci si comporta in Germania in caso di piccolo incidente.

Prima cosa (e più importante). Se la dinamica dell'incidente non è chiara o, se non riuscite a trovare il proprietario dell'altra auto DOVETE chiamare la polizia.
Questo è fondamentale perchè, se anche lasciate al malcapitato un bigliettino con tutti i vostri dati e un'ammissione di colpa firmata con il sangue, lui potrebbe, comunque, denunciarvi per aver abbandonato il luogo dell'incidente e potreste incorrere in un processo che si concluderebbe, inevitabilmente, con una multa di qualche migliaio di euro a vostro carico . 
A una mia amica è successo.

Attenzione, quindi, e se, per caso, vi venisse in mente di fare i furbi, sappiate che qui è davvero molto rischioso.

Dopo la chiamata, la polizia arriva, di solito, entro 10 minuti, fa tutti i rilevamenti, stabilisce la dinamica dell'incidente e....presenta il conto (di solito intorno alle 70 euro).
Sì, avete capito bene, vi presenta la fattura e l'automobilista che ha torto deve pagare.
Per venire incontro al cittadino, nella dotazione standard della “polizei” c'è anche il bancomat (quanta premura!!), ma se siete residenti in Germania potete farvi mandare il conto a casa (se siete stranieri dovete pagare subito).

Io, per fortuna, ho trovato il proprietario dell'altra auto che, dopo essersi accertato che avevo l'assicurazione, è stato davvero molto gentile.
Mentre continuavo a scusarmi (con il mio tedesco provvisorio), lui cercava di consolarmi, dicendomi che non era successo niente e che non era colpa mia, ma della strada troppo stretta.
Ero completamente nel panico, ma, per fortuna, questo signore ha mantenuto la nota calma ed efficienza tedesca e siamo riusciti a scambiarci i dati (io gli ho consegnato anche il modulo del C.I.D.) .
Ho poi telefonato alla mia assicurazione. A un ragazzo molto paziente ho spiegato la dinamica dell'incidente. Lui ha segnato tutto, ha annotato i dati dell'altra macchina e mi ha chiesto se avevo la patente ( “Si , anche se non sembrerebbe”).
Non hanno avuto bisogno di alcun documento (nemmeno di copia della mia patente italiana) né di foto, che pure il previdente tedesco aveva scattato e neppure del C.I.D.
Il simpatico impiegato ha concluso la telefonata dicendomi che da quel momento se ne sarebbero occupati loro.
Lo hanno fatto in tempi record: hanno subito contattato il proprietario dell'altra auto, e, confermata la dinamica della mia stupidaggine, hanno detto che avrebbero pagato il danno.

NOTA: qui il danno non lo pagano in base alla fattura, ma in base al preventivo direttamente al proprietario dell'auto, che poi ha la libertà di fare aggiustare, o meno, il proprio veicolo.


Un altro punto per l'efficienza tedesca, ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica.

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Alla prossima e Buona Immacolata a tutti.