![]() |
anche il nostro albero è diventato italo-tedesco |
Quest'anno
avevamo una missione: riuscire a ricreare il cenone della Vigilia di
Natale in stile italiano.
Non
è stato facile, abbiamo dovuto saccheggiare due dei più forniti
negozi italiani della zona, che ora possono godersi un bellissimo
Natale, anche grazie a noi.
Abbiamo
dovuto rinunciare alla lingua al verde (introvabile) e al panforte
(che c'era a Novembre, ma era finito quando siamo andati noi).
Il
mitico Peppe ha dovuto cucinare i grissini con le sue manine, perchè
qui si trovano sono quelli sottili sottili (quelli che trovate al
ristorante, per intenderci) e i nostri voulevant erano versione
gigantesca (ma il prossimo anno ci facciamo in casa anche quelli),
però, tutto sommato, possiamo considerarci soddisfatti del
risultato.
![]() |
La nostra tavola... |
Le
porzioni erano un tantino sballate perchè siamo ancora tarati sui
cenoni con tutta la famiglia in Italia, quindi, credo, mangeremo
avanzi fino alla befana, ma non è così spiacevole (tranne che per
la bilancia, poverina).
Con
la nostra consueta curiosità ci siamo informati un po' sulle cene
tradizionali tedesche.
La
cena della vigilia, almeno nella nostra zona è composta per la
maggior parte dall'immancabile insalata di patate e dai Wurstchen.
Niente
a che vedere con i nostri cenoni, che di “magro” hanno solo il
nome, perchè non si mangia la carne.
Il
giorno di Natale, invece anatra o tacchino al forno (pare davvero
buonissima) con contorni vari e, a fine pranzo, lo Stollen: un dolce
basso con uvetta e frutta secca, qualche volta con il ripieno di
marzapane, che io trovo buonissimo.
Abbiamo
anche scoperto che molti tedeschi non cucinano in casa, ma vanno a
comprare tutto in ristoranti e gastronomie e poi se lo portano a
casa.
Credo
che la mia prozia si stia rivoltando nella tomba a questa notizia e
con lei tutta una schiera di massaie, soprattutto nel sud Italia che
cominciano a cucinare almeno una settimana prima di Natale.
Devo
confessare, però che, quando il 23 dicembre, ho dovuto rifiutare
l'invito del mio vicino di casa per un Gluhwein (il vino caldo
speziato) nel centro del quartiere perchè dovevo cucinare, mi ha
guardato esterrefatto, come se fossi una pazza.
Mi
ha chiesto come era possibile cucinare così tanto e poi, con aria di
condiscendenza mi ha detto, “Ah già, voi siete italiani!”.
Come
potete notare, il concetto di normalità, è molto relativo.
Qualunque
sia il vostro Natale e ovunque sia, speriamo che l'abbiate passato
meravigliosamente e speriamo che continuiate così fino a
Capodanno...e oltre.
![]() |
Auguri da tutti noi |
Nessun commento:
Posta un commento