Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

sabato 30 maggio 2015

Efficienza tedesca...


La nostra porta-finestra....

Cari amici, oggi vi scrivo in tempo reale della nostra ultima avventura. 

Ieri alle verso le 5.00 p.m. si è rotta la cerniera della porta-finestra che da sul meraviglioso balcone del nostro appartamento a Bonn, rimanendo letteralmente in mano al povero Giuseppe. 
Per fortuna è successo a lui (1,80 di altezza per 90 Kg) e non alla nonna, o, peggio, ad uno dei bambini, perchè è davvero pesantissima. 
Abbiamo prontamente telefonato all'amministratrice. 

Qui devo aprire una parentesi, perchè spiegare in tedesco che la cerniera della porta finestra aveva ceduto e che la stessa era caduta è stata un impresa non da poco, soprattutto, dal momento che cerniera non si dice semplicemente cerniera tradotto, quindi ho risolto con “un pezzo di metallo”.... Quando sono riuscita a farmi capire, almeno la parte della porta-finestra rotta, l'amministratrice è subito venuta a vedere. 
Devo ammettere che era un po' scocciata e ci ha chiesto con tono inquisitorio che cosa ci avessimo fatto, “magari”, secondo lei, “i bambini ci si erano appesi”.
Poverina, lei di figli non ne ha ancora, quindi non sa che i bambini al massimo si appendono ai lampadari per fare Tarzan, o si scagliano contro i vetri delle porte-finestre al grido di “Hulk spacca!!!” e che le maniglie non costituiscono per loro nessuna attrattiva perchè non sono divertenti (forse perchè non c'è ancora nessun supereroe che si attacca alle maniglie delle finestre). 
Chiarito questo punto e fattole notare che questo episodio avrebbe potuto anche avere conseguenze serie, (il chè per un tedesco equivale a “richiesta danni”, anche se noi non ci avevamo nemmeno pensato) lei ha cambiato subito atteggiamento e ci ha anche aiutato a rimettere in piedi la porta rotta (precariamente) affinchè potesse restare chiusa e non fosse pericolosa. 
A proposito dell'atteggiamento dei tedeschi, dovete sapere che loro, nella maggior parte dei casi, all'inizio sono sempre diffidenti nei confronti del prossimo, soprattutto nei confronti degli stranieri che non parlano bene il tedesco. 
Se, però, voi non vi fate intimorire (né infastidire) da questo e li trattate con gentilezza, dopo poco diventeranno estremamente cortesi, carini e disponibili.  
Così è stato anche in questo frangente e l'amministratrice ci ha detto che avrebbe contattato il tecnico e che quanto prima l'avrebbe fatto venire. 

Da italiani temevamo di dover aspettare a lungo (mio padre addirittura mi ha suggerito di non pagare l'affitto fino a che non avessero fatto la riparazione), invece, stamattina alle 9,30 si è presentata la nostra amministratrice con “l'omino delle finestre” (come lo chiama Giacomo) ed ora, mentre vi scrivo, lui è andato a cercare il pezzo da sostituire, sperando di averlo in officina...

...L'omino delle finestre è tornato”, con un collega: purtroppo il pezzo deve essere ordinato perchè la porta-finestra è vecchia (altro che bambini appesi, il tempo passa anche per le porte, mica solo per me), però, per metterla in sicurezza e permetterci l'accesso al balcone fino a che il pezzo non arriva, hanno sistemato la vecchia cerniera e ce l'hanno rimontata. 
Prima di andare via, hanno anche pulito il pavimento dalle briciole di legno e di metallo prodotte durante il lavoro, malgrado io continuassi a dirgli di non preoccuparsi e che lo avremo fatto noi. 

A meno di 24 dall'incidente, abbiamo di nuovo una porta-finestra che funziona: unica accortezza, non spalancarla del tutto.

Non male i Krukki.

Mi viene in mente un episodio che mi raccontò la mamma di un compagno di Tommaso quando eravamo ancora in Italia: anche loro in affitto, avevano avuto un problema con il riscaldamento e il padrone di casa li aveva lasciati al freddo quasi tutto l'inverno, inventando una scusa dopo l'altra. 
Quando, esasperati, avevano sospeso il pagamento dell'affitto, si erano visti recapitare anche un lettera dall'avvocato che intimava loro di pagare, pena lo sfratto. 
Per far valere le loro ragioni avevano dovuto assumere (e pagare) un avvocato.


Sicuramente anche qui ci sono i disonesti e in Italia esistono molte persone oneste, la differenza è che in Germania ci sono le risorse per fare rispettare la legge in tempi brevi e, guarda caso, poiché la gente lo sa, molti meno (non nessuno) cercano di fregare il sistema.

Lasciamo trarre a voi le conclusioni e Buon Fine Settimana

lunedì 25 maggio 2015

Una Germania, tante Germanie


In questo ultimo periodo mi sono confrontata con altri italiani immigrati in Germania, sia di persona, sia sul mio blog, sia su altri siti che trattano il tema emigrazione. 
Le storie sono moltissime e, come era prevedibile, anche le esperienze e le impressioni rispetto al mondo tedesco sono molto diverse le une dalle altre. Alcuni scrivono di una scuola tedesca estremamente settaria e discriminante nei confronti degli stranieri, spesso relegati in scuole “speciali”; altri si lamentano della difficoltà nel conoscere tedeschi, nell'integrarsi e nel riuscire a condurre una vita sociale soddisfacente. 
Alcuni lodano il l'efficienza della burocrazia tedesca , mentre altri se ne lamentano perchè è troppo rigida. 

Naturalmente, ogni esperienza è differente ed è soggettivo come si vive l'emigrazione (o immigrazione, a seconda dei punti di vista): dipende dal carattere, dalle motivazioni e dalle conseguenti aspettative che spingono a questo passo, e, non ultimo, da come e da quanti si parte. 

Vi è, però nei commenti ai quali ho risposto una costante, molte delle lamentele vengono da persone emigrate nel sud della Germania. 
Lungi da me voler giudicare (non ho i mezzi, la conoscenza e nemmeno l'abitudine).
Vi scrivo questa, che vuole essere solo una constatazione (e parziale), perchè mi arrivano spessissimo lettere e mail di persone che vogliono venire a vivere in Germania e tutti pensano al sud, in particolare a Monaco e alla Baviera. Capisco che la distanza geografica dall'Italia, soprattutto per chi arriva dal sud-Italia, sia un fattore determinante. 
Altro motivo, mi scrivono, è il fatto che il sud sia più ricco del nord ed il tasso di disoccupazione sia inferiore. 
A questo proposito, vorrei però tranquillizzare tutti: sia al nord che al sud, il mercato del lavoro è molto dinamico. 

Vorrei, in base alla nostra esperienza e alle informazioni che stiamo raccogliendo, invitare tutti coloro che possono scegliere, a cercare di capire esattamente quali sono le proprie priorità, soprattutto se si emigra con la famiglia, perchè saranno quelle a darvi la forza di resistere nei momenti difficili. 
Più chiari saranno i motivi che vi spingono a partire più possibilità avrete di non incontrare delusioni troppo grandi e difficoltà insormontabili. 

So bene che non tutti possono permettersi il lusso di scegliere e noi stessi non conoscevamo molto di questo paese quando ci siamo trasferiti. 
Abbiamo dovuto prendere una decisione in base a quello che avremmo avuto qui: un buon contratto di lavoro a tempo indeterminato, e a quello che in Italia non avevamo: un lavoro sicuro, futuro per i nostri figli. 
Queste per noi erano le priorità fondamentali, quindi siamo partiti, ma avevamo messo in conto che Bonn avrebbe potuto non soddisfare tutte le nostre esigenze. 

Siamo stati molto fortunati, come potete leggere nei nostri post, ma questo non vuol dire che non abbiamo mai incontrato momenti difficili, o tristi, o che non pensiamo ogni tanto a delle alternative. 

Per cercare di aiutare la “fortuna” di tutti vogliamo condividere le informazioni di cui veniamo a conoscenza. 
A questo proposito, ho scoperto recentemente che, mentre a Colonia esiste una scuola italo-tedesca legalmente riconosciuta da entrambi gli stati che va dalle elementari al liceo molto economica , a Monaco esiste una scuola italiana che, per ora, ha solo i primi tre anni di elementari ed è molto costosa. 
Ancora, non tutti i consolati hanno un progetto che permette alle famiglie di usufruire, pagando solo un piccolo contributo mensile, di un insegnante di tedesco di sostegno fino ad un massimo di 8/10 ore alla settimana. 
Noi siamo piuttosto ferrati per quanto riguarda le scuole perchè è una grossa (e spesso spinosa) questione, quando si emigra con bambini. 

Ovviamente, invitiamo chiunque abbia altre informazioni o voglia condividere la propria esperienza a scriverci (anche per contraddirci, naturalmente) in modo da essere sempre più utili a chi ci legge e a chi pensa ad un trasferimento.

Buona vita a tutti


sabato 16 maggio 2015

I tedeschi e l'ora.

Il 14 maggio qui è festa nazionale per “l'ascensione di Cristo” ed è anche “festa del papà”.

       Papà nell'esercizio delle sue funzioni

In questa occasione noi siamo stati invitati all'immancabile Grill da alcuni nostri amici tedeschi molto simpatici, i quali non si sono fatti spaventare dalla nostra precaria conoscenza della lingua (nonostante io possa ormai contare al mio attivo ben 8 corsi).

Per tranquillizzare tutti i lettori, possiamo dire che è andato tutto bene, senza incidenti linguistici rilevanti e che la conversazione, non priva di errori, è stata divertente e alla fine si è conclusa con uno scambio italiano-tedesco molto interessante:lo sapevate che la differenza tra il suono di “cane” e “carne”, per un tedesco è impercettibile, per cui il “chili con carne” (che qui trovano scritto esattamente così ) suscita loro qualche inquietudine?.

Abbiamo passato un pomeriggio davvero delizioso ed anche molto interessante, perchè abbiamo potuto assaggiare veri piatti della tradizione casalinga tedesca, come l' insalata di patate e la meravigliosa carne marinata per la griglia.

Per apprezzare la cucina tedesca noi italiani dobbiamo scendere dal piedistallo (che pure ci siamo conquistati a buon diritto) “di cucina migliore del mondo” e tenere un atteggiamento aperto e disponibile.
Ad esempio, abbiamo mangiato l'anguria (qui hanno angurie tonde e piccole, non i nostri stupendi cocomeri da 12 Kg) tra una portata di carne e l'altra.
Inoltre, i tedeschi hanno una passione per tutto ciò che è spalmabile, quindi abbiamo trovato, oltre al burro salato, salse, cremine e formaggini a tutti i sapori (compreso un improbabile pomodoro e mozzarella).
In nostro onore, c'erano anche dei grappoli di pomodorini di origine italiana, buonissimi e, naturalmente, senza condimento, perchè il tedesco o mangia scondito, o con salse.

Noi abbiamo portato la nostra specialità di famiglia: un Tiramisù, che ha fatto scalpore.
Il Tiramisù è un dolce molto conosciuto anche qui, ma lo fanno con l'amaretto al posto del rhum e la panna al posto del mascarpone, convinti che la panna sia più leggera...(ricordate l'atteggiamento aperto e disponibile?).

C'è una cosa che, però, ancora ci lascia perplessi riguardo ai tedeschi e non riguarda il cibo, ma gli orari: che avessero orari molto diversi da quelli italiani, ce n'eravamo già accorti da tempo, quando, appena arrivati abbiamo scoperto che i film in prima serata cominciano alle 20,15 (un'ora prima rispetto all'Italia).

Inutile dire che non siamo ancora riusciti a vedere un film tedesco dall'inizio.

Naturalmente i tedeschi ci riescono perchè la maggior parte di loro fa cena alle sei di sera (del resto loro a cena mangiano solo fette di pane spalmate di burro con salumi e formaggi).

Abbiamo poi scoperto che qui è fondamentale una specie di pausa che tutti fanno al mattino verso le 10-11 , che potremo chiamare pranzo se non fosse che molti consumano il pranzo dopo l'uscita da lavoro, verso le 3 del pomeriggio.

Non esiste la merenda.

Quello che abbiamo capito è, però, che non esistono regole generali perchè i tedeschi non hanno orari fissi, mangiano quando hanno fame, possono mangiare la pasta alle tre del pomeriggio o una brioche a mezzogiorno...gelato al mattino e via così.

Loro, anzi, si stupiscono molto dell'importanza che noi diamo al cibo, non solo come nutrimento, ma anche come momento di aggregazione fondamentale nella nostra vita.
Ripenso con al mio povero nonno che voleva cominciare la cena alle 7,30 in punto e guai a ritardare di un minuto.

Tutto questo spiegone per dirvi che siamo stati invitati al suddetto grill alle 4 del pomeriggio.

Questo ci ha posto dei dubbi amletici riguardo al pranzo (pranzare o non pranzare?).
Alla fine, ci ha salvato la nostra “piemotesità” che ha come tradizione consolidata la “Merenda sinoira.” Per tutti i non piemontesi: è una merenda (quindi verso le 4-5 pm) a buffet, dove c'è ogni ben di dio, dolce e salato.
Quando si è invitati, si hanno due possibilità: si salta il pranzo per arrivare agguerriti e fare onore alla cuoca, o si mangia un po' di frutta a pranzo per non fare la figura del mangione.
Abbiamo optato per la seconda opzione, soprattutto per i bambini, perchè i nostri figli hanno uno stomaco italiano con sveglia incorporata che allo scoccare delle 12,30 comincia a suonare.

Ammetto che per noi mangiare carne alla griglia alle 4,30 rimane strano, ma non è impossibile.

Per finire, vi lascio la ricetta (fornita gentilmente dalla mia amica tedesca) dell'insalata di patate, perchè in Germania non c'è grill senza insalata di patate. Quando siete in vena di esperimenti provatela, non è male.



Ingredienti:
1 kg (circa) di patate lessate
6 uova sode
1 cipolla
Cetriolini sott'aceto (a piacimento)
Un barattolo di maionese.
Sale e pepe qb

Tagliate tutti gli ingredienti e metteteli in una terrina. Mescolate la maionese con un bicchiere di acqua dei cetriolini e condite. Aggiungete sale e pepe a piacimento.


Buon Appetito

domenica 10 maggio 2015

Pensieri di mamma

                                      I miei personalissimi "Blues Brothers"

Oggi è la festa della mamma sia in Germania che in Italia e non posso esimermi dal fare alcune considerazioni molto personali su come è cambiato il mio essere mamma (e, in generale, l'essere genitore) qui.

Per fare questo vorrei raccontarvi della libertà: non della Libertà con la “L” maiuscola, quella su cui molte menti ben migliori della mia hanno perso il sonno, quella per cui si combatte e, talvolta, si muore; non voglio raccontarvi l'ideale politico, o il concetto filosofico, vi voglio raccontare la libertà vista dagli occhi dei miei bambini.

L'aspetto migliore dell'essere genitori, quello che compensa le notti insonni, la mancanza di privacy e di tempo è che i piccoli sono sempre in grado di stupirci riuscendo a farci vedere le cose da un punto di vista inusuale, o dimenticato.

Ho così scoperto (o, meglio, riscoperto) che per un bambino la libertà è “potere”.

Anche in questo caso non “Potere” inteso come potenza, o, peggio, prepotenza, ma un potere piccolo: il “poter fare”.

Qualche giorno fa Tommaso, dopo un pomeriggio passato a giocare per strada e al parco giochi dietro casa con il suoi amici mi ha detto : “Qui sì che mi sento libero!.”
Visto il mio sguardo interdetto, ha aggiunto: “Prima (per lui “prima” vuol dire in “Italia”) non potevo uscire come qui e tu mi controllavi sempre”.

Aveva assolutamente ragione.

Anche se vivevamo in un piccolo paese, l'assenza, non solo delle piste ciclabili, ma anche dei marciapiedi e la velocità con cui le macchine attraversavano il centro, non mi avrebbe mai permesso di concedere ad un bambino di 9 anni di raggiungere il parco giochi in bici, ma neppure a piedi.
L'unico parco giochi, inoltre, era anche il punto di ritrovo di adolescenti annoiati e arrabbiati che si sfogavano lasciando bottiglie di vetro rotte in ogni dove.
Certo, avevamo un grande giardino in cui poteva giocare con gli amici. La trafila per l'invito implicava, però, sempre una telefonata tra genitori e la disponibilità di un adulto ad accompagnare e riprendere i bambini.

Insomma, nessun bambino muoveva un passo senza lo sguardo vigile di un genitore.

Lontani ormai i tempi in cui bande di bambini infestavano gioiosamente e rumorosamente le strade; persi nei racconti dell'infanzia di mio padre o nei miei ricordi di assolate estati in Calabria.

Tutto questo non era mai stato possibile per i miei bimbi e, per un certo periodo, dopo che la civilizzazione raggiunse l'isolata spiaggetta dove la mia prozia aveva costruito una baracca di legno (la nostra “casa di villeggiatura” da giugno a settembre) avevo rimpianto l'idea che i miei figli (ancora di là da venire) non avrebbero goduto della libertà di cui avevo goduto io fino ai 13 anni.

Lontani dagli sguardi degli adulti e dalle loro regole, noi bambini eravamo stati liberi di costruirci un mondo fantastico e su misura, loro non avrebbero potuto.

Poi, il tempo era passato, i ricordi erano sfumati ed io avevo dimenticato quel pensiero.

Tommaso me lo ha ricordato, mi ha ricordato quanto ero stata felice di quella indipendenza e quanto mi aveva fatto crescere.

Perchè è importante che i ragazzi possano rapportarsi tra loro senza un adulto che spieghi sempre come comportarsi, cosa dire (o non dire) ecc.

Quando vado al parco con loro è naturale per me intervenire se Tommaso ha un problema o se lo crea ad un altro bambino, ma anche senza il mio interventismo da mamma italiana (qui le mamme sono molto più “sportive da questo punto di vista), basta la presenza di un adulto per influenzare il comportamento dei bambini.

Qui, l'assenza di pericoli permette ancora ai bambini di andare a chiamarsi di casa in casa e poi armati di palloni o vestiti da supereroi, andare a vivere la loro personalissima avventura.

Questo implica lo sperimentare i rapporti interpersonali senza mediazione, quindi può capitare qualche presa in giro, qualche piccola baruffa, ma nulla di pericoloso (almeno questo è il pensiero a cui mi aggrappo durante i miei attacchi da “mamma chioccia”).
Infatti, non voglio mentirvi raccontandovi che non vivo mai nemmeno un briciolo di ansia, soprattutto quando con Tommaso va anche Giacomo (la mascotte piagnucolona della banda) e sono in ritardo (spessissimo) rispetto all'ora del rientro.

In compenso, è impagabile intravedere lo sguardo da adulto soddisfatto dei miei piccoli ometti, dopo una battaglia interstellare vinta o, dopo un chiarimento con un nemicoamico.

Tutto questo, almeno per me, in Italia non era nemmeno immaginabile e, neanche nei miei sogni più arditi, avrei mai associato la “fredda” e controllatissima Germania ad un clima tanto amichevole e rilassato per i nostri cuccioli.

Questo rende per me questa festa della mamma particolarmente significativa, perchè non c'è nulla di meglio per noi che poter far crescere i nostri figli al meglio delle nostre (e delle loro) possibilità.


BUONA FESTA DELLA MAMMA A TUTTE VOI.



venerdì 1 maggio 2015

Un mercatino fa primavera


In Germania sappiamo che la Primavera è arrivata, oltre da quanto detto nel post precedente, dal ritorno (esattamente come le rondini e le anatre) dei mercatini dell'usato.

Da aprile a ottobre qui è tutto un fiorire di mercatini delle pulci (Flohmarkt).

Ce ne sono di tutti i generi e per tutti i gusti.

Appuntamenti imperdibili per tutti i genitori alla ricerca di affari, sono quelli organizzati all'interno di alcune scuole ed asili. In genere, ogni scuola ne organizza uno all'anno, di sabato.


Genitori (organizzati in gruppi o singoli) affiancano venditori professionisti.
Per la legge tedesca i privati non devono fare ricevuta e l'unico obbligo è iscriversi in comune e pagare una piccola tassa (non supera in genere i 15 euro) per l'occupazione giornaliera del posto. Il guadagno non deve essere dichiarato.
Si trova di tutto per i bambini, vestiti ovviamente, libri, giocattoli, zaini di scuola, ma anche abiti da cerimonia, scarpe, biciclette ecc. Per fare gli affari migliori bisogna essere lì prima dell'apertura (in genere alle 8), quindi bisogna svegliarsi presto, ma ne vale davvero la pena (io l'anno scorso ho comprato un paio di scarpe da trekking a Tommaso, praticamente nuove con uno sconto dell'80% rispetto al prezzo di negozio).
In queste occasioni la scuola che ospita il mercatino ne approfitta per raccimolare qualche soldo con la vendita di dolci fatti in casa (da genitori volontari, ovviamente) . Di solito sono deliziosi e a buon prezzo, quindi ne approfittiamo sempre per fare anche colazione.

I mercatini fioriscono anche nelle piazze cittadine, almeno una domenica al mese in questo periodo. Qui si può trovare davvero di tutto, dai cappelli militari d'epoca, ai mobili antichi, dai vestiti usati, ai pennini, dai libri, ai coprisedili di pelle borchiata. Naturalmente, non mancano le cianfrusaglie, ma è un buon modo di passare qualche ora a curiosare tra i banchetti e,magari, scovare qualche affare.

Naturalmente non può mancare il Mercatino delle bici usate (e, infatti non manca): si tiene ogni sabato a Colonia.

Ci sono bici di tutti i gusti e per tutti i prezzi, da quelle con il motore elettrico a quelle d'epoca e, naturalmente, c'è anche un banco che vende tutti gli accessori (molti dei quali, naturalmente, usati).
Quello che non tutti forse sanno è che, in Germania, il venditore vi deve rilasciare un certificato d'acquisto, in modo che la polizia quando vi controlla (e qui la polizia controlla) può stabilire con facilità che quella bici appartiene a voi. 
Fate attenzione a questo particolare quando comprate una bici usata: non tutti i venditori vorranno rilasciarvi questo documento, perchè costa loro 10 euro, ma è molto importante. 
Per fare buoni affari, naturalmente, bisogna arrivare all'alba.

E' ovvio che i tedeschi hanno ben impresso nella mente il film “Shining” e sono d'accordo con Jack Nicholson: “Il mattino ha l'oro in bocca”. Visto il genere di film e come va a finire è una filosofia di vita piuttosto inquietante. Gli orari tedeschi meritano, però, un post a parte.

Divagazioni a parte, al mercatino delle bici siamo andati due settimane fa: ero l'unica della famiglia (esclusa la nonna, che è stata esentata) a non avere la bicicletta, quindi mi sono dovuta attrezzare per poter fare le scampagnate di famiglia. Ci siamo svegliati alle 6 di mattino di sabato, (cosa non si fa per i figli), ma ne sono stata felice, perchè ho trovato una meravigliosa bici, proprio adatta a me: con il sellino basso, vista la mia altezza, ma le ruote grandi come piacciono a me, leggera (è in alluminio) e bianca come la mia prima e unica bicicletta (avevo 17 anni). Inoltre era anche economica. Non ho più scuse, dopo più di vent'anni dovrò tornare a pedalare.



Il Flohmarkt per eccellenza, però, si trova a Bonn, nel meraviglioso parco di Rheinaue, nella pianura alluvionale del Reno.
I tedeschi, infatti, che non sono creativi, nei punti dove il Reno può esondare, non costruiscono, mettono un parco, che, all'occorrenza può essere chiuso senza troppe difficoltà. Gente senza fantasia.
Qui, per tornare all'argomento del nostro post, ogni terzo sabato del mese, c'è un grandissimo mercato delle pulci che si estende su una superficie di 4 Km quadrati. I privati non hanno neppure bisogno di chiedere il permesso in comune per mettere un banco. L'unico costo è una caparra di 10 euro, che viene restituita, se la postazione viene lasciata pulita.


Oltre alla ricerca dell'oggetto dei desideri (se non lo trovate qui, allora non esiste) si può godere della bellezza di questo parco, con il suo “giardino delle rose”, il "giardino giapponese", gli immensi prati verdi costeggiati da deliziosi boschetti, gli stagni con cigni e papere.


Tra un giretto e l'altro potrete fermarvi a riposare in riva al Reno, o far visita ai cervi, alle renne e ai molti altri animali (tra cui coniglietti e caprette) ospitati qui.
Non abbiate paura di morire di fame, in queste occasioni non mancano mai stand, banchi e postazioni che vendono cibo; perferito da tutti i tedeschi il piatto cittadino “currywurst con patate fritte” (e vabbè non si può avere tutto dalla vita).

Se passate di qua non potete perdervelo. Buoni affari a tutti.