Oggi
vi racconto uno strano episodio che mi è capitato qualche giorno fa
e che potrebbe a buon diritto rientrare in una fantomatica rubbrica
“Non sono normali questi tedeschi!”.
Verso
l'ora di cena, la mia vicina ottantenne viene a suonare a me e alla
mia dirimpettaia.
Dice
ad entrambe che dobbiamo subito andare con lei perchè qualcuno ha
abbandonato un mucchio di carta igienica e noi dobbiamo andarla a
prendere, dobbiamo sbrigarci e dobbiamo portare anche i bambini.
Subito
non ho capito bene (e stavolta non per un problema di lingua) e ho
pensato agli alberi del giardino condominiale avvolti da metri di
carta igienica (stile film amercano).
Mi
sfuggiva il perchè dovessimo andare noi, ma ho creduto che, siccome
siamo le più giovani del palazzo, forse eravamo le più adatte ad
arrampicarci sugli alberi.
Invece,
niente di tutto questo e per fortuna, perchè proprio non mi ci
vedevo ad arrampicarmi su un albero: sul ciglio della strada, vicino
ad una cumulo di roba vecchia (il giorno dopo sarebbero passati a
ritirare i rifiuti ingombranti) facevano bella mostra di sé un pacco
sigillato e nuovo di carta igienica tre veli da 20 rotoli, uno da 16
rotoli, tre da 8 rotoli, una confezione intonsa di 6 rotoli di carta
assorbente e un pacco multiplo di salviette.
Io
e la dirimpettaia eravamo basite, anche perchè sono settimane che
qui la carta igienica scarseggia.
Mentre
noi ci guardavamo stupite, la vicina di casa, ci ha intimato di
prendere tutto velocemente (ah, il senso pratico tedesco).
Così
ci siamo divise questo inaspettato bottino e le abbiamo chiesto se ne
voleva, ma lei ne aveva già e vedendo quello che di questi tempi,
(insieme a farina e lievito) è un vero tesoro ha pensato a noi che
abbiamo una famiglia.
Così
sono tornata a casa con 32 rotoli di carta igienica e il pacco di
carta assorbente, mentre la vicina ha preso il resto della carta
igienica e le salviette, visto che ha un bimbo piccolo.
Ma
io mi chiedo, chi mai può aver comprato 60, dico 60 rotoli di carta
igienica, per poi abbandonarla così??
Nei
supermercati se ne trova solo di rado ancora e, quando c'è, la gente
si affanna a comprarne il più possibile.
Ed
ecco, questa è un'altra cosa che non capisco.
Dovete
sapere che io sono cresciuta in una famiglia di accumulatrici
compulsive, con una nonna meravigliosa che, però, era capace di
comprare 10 bottiglioni da 5 l di ammorbidente in una volta (“chè
non si sa mai”).
Per
me, quello che i tedeschi chiamano Hamsterkaufen (fare scorte come se
stesse arrivando la fine del mondo) è uno stile di vita contro il
quale lotto da anni, per cui questo impulso e la paura che vi è
dietro, lo conosco benissimo; quello che proprio non riesco a capire,
invece, è il ruolo fondamentale della carta igienica nel novero dei
beni di prima necessità.
Va
bene la pasta, la farina, il lievito e, persino le patate (che sono,
comunque un bene reperibile), ma il perchè della la carta igienica,
proprio mi sfugge.
Comunque,
per intanto, sfatiamo qualche luogo comune e diciamolo:
1.
Anche il razionalissimo popolo tedesco si fa prendere dal panico e si
lancia in scorte disperate e spesso senza senso logico: ho visto più
di una signora con il carrello pieno di banane, centinaia di banane e
non ho, nemmeno ora, idea del perchè (se anzi qualcuno di voi lo sa,
me lo scriva).
2.Il
freddissimo e materialissimo popolo tedesco annovera tra i suoi
membri anche persone che, quando vedono un tesoro di carta igienica,
non pensano a se stessi, ma, generosamente ai vicini di casa che
hanno famiglia e che potrebbero averne più bisogno di loro.
Dopo
molto riflettere, io, comunque, una spiegazione di questo abbandono
me la sono data: probabilmente alcuni turisti che sono venuti qui a
far curare i propri cari (con ogni probabilità arabi) si sono
trovati nel bel mezzo “dell'isteria da carta igienica” e devono
averne fatto incetta, salvo poi, non sapere che cosa farsene quando
sono dovuti ripartire (chè io me li vedo in aereoporto a cercare di
imbarcare tutti quei pacchi di carta igienica, minimo li avrebbero
accusati di attentare all'economia tedesca), quindi hanno preferito
lasciarli in strada.
E
questo mi porta a condividere con voi la scoperta dell'acqua calda di
oggi: tutto il mondo è paese e, al di là di tutto apparteniamo
tutti a una stessa razza, quella umana e le differenze sono risibili.
Ora
vado a fare un bel fortino con tutta la mia carta igienica e vi
lascio al grido di “Resistiamo, NON andrà tutto bene, ma finirà
prima o poi!”
Un post così bello non può restare senza commenti. Come forse ricordi, vivo a Milano. Abbiamo visto gente caricare/scaricare/accatastare in casa: casse d'acqua (come se non ci uscisse dal rubinetto), carta igienica, chili di lievito, tonnellate di farina, scatolame... anche io sono contraria alle mega scorte, lo sono sempre stata. E quel poco in più che ho comprato durante il periodo più incasinato so che mi durerà mesi, se non anni.
RispondiEliminaSorrido al pensiero che tutto il mondo è paese, perchè è proprio così!
Grazie Chiara, sono felice che il post ti sia piaciuto. Certo che mi ricordo che vivi a Milano e penso che voi abbiate vissuto davvero un momento molto, molto difficile. Sono contenta di sapere che anche da voi, che pure avete il bidet, la gente abbia fatto scorte di carta igienica. Qui niente scorte di acqua, ma birra e pizze surgelate. Sì, tutto il mondo è paese. Spero che tutti voi stiate bene. Un grandissimo abbraccio
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