Non
mi definirei una persona romantica, anche se, come molte donne, ho
sognato per lungo tempo il principe azzurro.
Un giorno, anzi una
notte di più o meno 15 anni fa, quando ormai avevo smesso di
crederci, l'ho incontrato davvero il mio principe.
E'
un principe sui generis, assomiglia un po' ad un grizzly ed ha il
romanticismo di una pentola a pressione, ma è il mio principe.
Così,
in un oggi di 11 anni fa, l'ho sposato (4 settembre 2004).
Quel
giorno non riuscivo a smettere di sorridere e anche oggi, quando ci
ripenso, non riesco a smettere di sorridere.
Da
allora, non siamo riusciti a regalarci solo sorrisi: abbiamo litigato
moltissimo, abbiamo parlato moltissimo, abbiamo lavorato moltissimo,
abbiamo costruito moltissimo, ci siamo allontanati e poi ci siamo
ritrovati moltissimo, in una parola siamo cresciuti moltissimo.
Perchè la vita continua anche dopo il “e vissero felici e
contenti” e non si può vivere sempre felici e contenti.
Ci
sono stati momenti meravigliosi (la nascita dei nostri figli
soprattutto) e momenti terribili.
Terribile
è stato vederlo partire il 30 giugno del 2013 per la Germania. Ho
dovuto fermarmi più volte durante il ritorno dall'aeroporto per
poter piangere, in modo da non farmi vedere in lacrime dai nostri
figli che mi aspettavano a casa.
Sarebbe stato peggio, però,
continuare a vivere accanto ad un uomo profondamente insoddisfatto
del proprio lavoro, senza più fiducia nel proprio avvenire
professionale e nelle istituzioni, costretto a svendere la propria
dignità per mantenerci.
Questo mi ha aiutato a sopportare i
terribili mesi di lontananza, perchè skype aiuta, ma non
sostituisce.
Bello,
ma difficile riincontrarsi dopo sei mesi e imparare di nuovo a fare
le cose insieme.
Però
il destino, che ha un fantastico senso dello humor, ha fatto in modo
che dovessimo collaborare ancora più strettamente che in Italia,
perchè io parlavo tedesco abbastanza bene, ma non capivo niente,
mentre lui capiva, ma non riusciva a parlare (causa timidezza), così
abbiamo dovuto affrontare ogni avversità in due (letteralmente). Di
solito ci recavamo negli uffici (o nelle scuole) insieme, io facevo
le domande, quando mi rispondevano Giuseppe traduceva e io ponevo la
domanda successiva (è piuttosto comico). Ora va meglio, ma ormai
ci siamo abituati e continuiamo a prendere gli appuntamenti insieme.
Oggi
voglio dedicare a questo uomo stupendo il mio post, perchè non è il
principe azzurro, ma il compagno perfetto per me, un padre
meraviglioso per i nostri bambini, è grazie al suo coraggio ed alla
sua tenacia se siamo riusciti a venire in Germania e, ultimo , ma non
per ultimo, la mia vita accanto a lui è una meravigliosa avventura.
Se
avete preso qualche chilo leggendo, spero potrete perdonarmi...un po'
di romanticismo.
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