Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

venerdì 4 settembre 2015

Un po' di Romanticismo

Non mi definirei una persona romantica, anche se, come molte donne, ho sognato per lungo tempo il principe azzurro. 
Un giorno, anzi una notte di più o meno 15 anni fa, quando ormai avevo smesso di crederci, l'ho incontrato davvero il mio principe.
E' un principe sui generis, assomiglia un po' ad un grizzly ed ha il romanticismo di una pentola a pressione, ma è il mio principe.
 Così, in un oggi di 11 anni fa, l'ho sposato (4 settembre 2004).
Quel giorno non riuscivo a smettere di sorridere e anche oggi, quando ci ripenso, non riesco a smettere di sorridere.
Da allora, non siamo riusciti a regalarci solo sorrisi: abbiamo litigato moltissimo, abbiamo parlato moltissimo, abbiamo lavorato moltissimo, abbiamo costruito moltissimo, ci siamo allontanati e poi ci siamo ritrovati moltissimo, in una parola siamo cresciuti moltissimo. Perchè la vita continua anche dopo il “e vissero felici e contenti” e non si può vivere sempre felici e contenti.
Ci sono stati momenti meravigliosi (la nascita dei nostri figli soprattutto) e momenti terribili.
Terribile è stato vederlo partire il 30 giugno del 2013 per la Germania. Ho dovuto fermarmi più volte durante il ritorno dall'aeroporto per poter piangere, in modo da non farmi vedere in lacrime dai nostri figli che mi aspettavano a casa. 
Sarebbe stato peggio, però, continuare a vivere accanto ad un uomo profondamente insoddisfatto del proprio lavoro, senza più fiducia nel proprio avvenire professionale e nelle istituzioni, costretto a svendere la propria dignità per mantenerci. 
Questo mi ha aiutato a sopportare i terribili mesi di lontananza, perchè skype aiuta, ma non sostituisce.
Bello, ma difficile riincontrarsi dopo sei mesi e imparare di nuovo a fare le cose insieme.
Però il destino, che ha un fantastico senso dello humor, ha fatto in modo che dovessimo collaborare ancora più strettamente che in Italia, perchè io parlavo tedesco abbastanza bene, ma non capivo niente, mentre lui capiva, ma non riusciva a parlare (causa timidezza), così abbiamo dovuto affrontare ogni avversità in due (letteralmente). Di solito ci recavamo negli uffici (o nelle scuole) insieme, io facevo le domande, quando mi rispondevano Giuseppe traduceva e io ponevo la domanda successiva (è piuttosto comico). Ora va meglio, ma ormai ci siamo abituati e continuiamo a prendere gli appuntamenti insieme.

Oggi voglio dedicare a questo uomo stupendo il mio post, perchè non è il principe azzurro, ma il compagno perfetto per me, un padre meraviglioso per i nostri bambini, è grazie al suo coraggio ed alla sua tenacia se siamo riusciti a venire in Germania e, ultimo , ma non per ultimo, la mia vita accanto a lui è una meravigliosa avventura. 
Se avete preso qualche chilo leggendo, spero potrete perdonarmi...un po' di romanticismo.
 

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