Ho
riflettuto a lungo prima di scrivere questo post e, ancora di più,
prima di pubblicarlo. Mi sono detta che non era un argomento
importante, (visto gli scandali e le emergenze in corso) e anche che,
da emigrata non mi riguardava più ( se mai mi avesse riguardata
prima). Però, più mi ripetevo queste cose e più mi saliva una
rabbia irrefrenabile, più cercavo altri argomenti, più la mia mente
tornava a questo episodio futile e mondano: l'elezione di Miss
Italia.
Poi
ho capito che questo non era un episodio qualsiasi e che le mia
rabbia era dovuta al fatto che in questa elezione posso ritrovare
tutti i motivi per cui ho dovuto lasciare il paese e la cultura che
amo.
Per
tutti coloro che non sono a conoscenza della vicenda ecco un breve
riassunto: all'incirca una settimana fa, si è svolto il celeberrimo
concorso di “Miss Italia”.
Io
non l'ho mai visto neppure quando in Italia ci stavo, quindi non ne
ero a conoscenza e non ne sentivo la mancanza, ma, subito dopo la
finale, è cominciata a rimbalzare sul web la figuraccia della
neoeletta che, alla domanda “In quale altra epoca vi sarebbe
piaciuto vivere?” ha risposto (cito testualmente): “Nel '42
(1942).....per vedere realmente la seconda guerra mondiale, visto che
i libri parlano pagine e pagine, la volevo vivere, tanto so' donna
quindi il militare non l'avrei fatto e me ne sarei stata a casa...”
Questa
gaffe (per non parlare delle altre fatte nel tentativo di rimediare)
è talmente grande che si fatica a giudicarla: dall'italiano
approssimativo (a meno che la fortunata ragazza non possegga libri
magici che, non solo parlano, ma anche “pagine e pagine”) alla
completa ignoranza della guerra, con buona pace di tutte le donne (e
molte) che, invece, in quella guerra e per quella guerra sono morte;
alla superficialità con cui viene a giudicare una tale atrocità,
considerata invece alla stregua di avventura.
Tutto
ciò, detto in un momento in cui i profughi siriani bussano alle
nostre porte con tutto il carico della loro disperazione, a poche
settimane dalla foto del bimbo (e non un soldato) trovato senza vita
su una spiaggia turca, nel tentativo di fuggire dal conflitto che
affligge il suo paese.
Però,
questa diciottenne, che non stupisce confonda semplicità con
superficialità ed ignoranza, è fresca di studi, diplomata in
Biotecnologie Sanitarie e con aspirazioni universitarie: insomma una
ragazza che ha avuto la possibilità di studiare.
Io,
ovviamente, non ce l'ho con lei in nessun modo (forse sarebbe più
semplice), perchè lei non è che un prodotto della società
italiana, talmente rappresentativo da essere stata, malgrado la
figuraccia, eletta.
Se
questo è il risultato (o il sintomo, come ha scritto qualche
giornalista), allora è il risultato di un fallimento.
Il
fallimento, in primo luogo, della scuola, che ha mancato il suo
obiettivo principale, creare coscienza, creare senso critico e
capacità di giudizio. Più importante, il fallimento di tutta la
società a cui in fondo stanno bene le coscienze addormentate, più
ferrate in programmi televisivi che in storia, in cui i Cetto
Laqualunque non sono solo parodia.
Qualcuno
l'ha giustificata, dicendo che è giovane, io la giustifico meno per
questo.
I
giovani hanno il dovere di informarsi e di arrabbiarsi per tutto ciò
che erediteranno e di cui non sono responsabili.
Spettano
ai giovani le barricate, più che le passerelle.
Questa
giovane vota e tutti i giovani come lei.
Qualcuno
sostiene che era un concorso di bellezza e non uno di intelligenza.
Questo è certo, ma dov'è il limite minimo di decoro da rispettare?
Se non bisogna giudicare il loro intelletto, non fatele parlare, per
favore.
Sono
certa che questa signorina, a cui va tutta la mia tenerezza, non
rappresenti l'intera gioventù italiana e so con certezza che
moltissimi suoi coetanei sono dotati di un raffinatissimo senso
critico e che si stanno battendo contro le ingiustizie della società.
Però,
tutte le persone che ci fanno sentire orgogliosi di essere italiani,
tutti coloro che, malgrado la società, riescono a realizzare i loro
sogni, vengono ricompensate con il silenzio da parte dei media.
Perdonatemi un'ultima
costatazione, un accostamento azzardato e stridente: proprio nei
giorni in cui si premia la gaffe, a mio avviso colpevole, della Miss
( di cui non ho, volutamente, scritto il nome poiché io mi scaglio
contro il simbolo, assolutamente non contro la persona) si svolge il processo
contro Erri De Luca, colpevole, secondo il P.M che ha chiesto per
lui 8 mesi di carcere, di “istigazione a delinquere”, poiché lo
scrittore ha sostenuto che era necessario sabotare la Tav.
Traete
voi le vostre conclusioni, al di là del contenuto delle affermazioni
(sia dell'uno che dell'altra), io le mie le ho tratte da tempo e mi
hanno portato in un paese straniero, dove ho la possibilità di non
essere smentita platealmente dai fatti, quando cerco di insegnare ai
miei figli che la cultura è importante, che studiare è fondamentale
per diventare persone consapevoli e che la consapevolezza è l'unica
arma per combattere le ingiustizie.
A tutti i genitori in Italia va la mia solidarietà, ma oggi il mio augurio va ai giovani
Nessun commento:
Posta un commento