Buon Natale

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Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

domenica 27 settembre 2015

L'Italia delle Miss


Ho riflettuto a lungo prima di scrivere questo post e, ancora di più, prima di pubblicarlo. Mi sono detta che non era un argomento importante, (visto gli scandali e le emergenze in corso) e anche che, da emigrata non mi riguardava più ( se mai mi avesse riguardata prima). Però, più mi ripetevo queste cose e più mi saliva una rabbia irrefrenabile, più cercavo altri argomenti, più la mia mente tornava a questo episodio futile e mondano: l'elezione di Miss Italia.
Poi ho capito che questo non era un episodio qualsiasi e che le mia rabbia era dovuta al fatto che in questa elezione posso ritrovare tutti i motivi per cui ho dovuto lasciare il paese e la cultura che amo.

Per tutti coloro che non sono a conoscenza della vicenda ecco un breve riassunto: all'incirca una settimana fa, si è svolto il celeberrimo concorso di “Miss Italia”.
Io non l'ho mai visto neppure quando in Italia ci stavo, quindi non ne ero a conoscenza e non ne sentivo la mancanza, ma, subito dopo la finale, è cominciata a rimbalzare sul web la figuraccia della neoeletta che, alla domanda “In quale altra epoca vi sarebbe piaciuto vivere?” ha risposto (cito testualmente): “Nel '42 (1942).....per vedere realmente la seconda guerra mondiale, visto che i libri parlano pagine e pagine, la volevo vivere, tanto so' donna quindi il militare non l'avrei fatto e me ne sarei stata a casa...”

Questa gaffe (per non parlare delle altre fatte nel tentativo di rimediare) è talmente grande che si fatica a giudicarla: dall'italiano approssimativo (a meno che la fortunata ragazza non possegga libri magici che, non solo parlano, ma anche “pagine e pagine”) alla completa ignoranza della guerra, con buona pace di tutte le donne (e molte) che, invece, in quella guerra e per quella guerra sono morte; alla superficialità con cui viene a giudicare una tale atrocità, considerata invece alla stregua di avventura.
Tutto ciò, detto in un momento in cui i profughi siriani bussano alle nostre porte con tutto il carico della loro disperazione, a poche settimane dalla foto del bimbo (e non un soldato) trovato senza vita su una spiaggia turca, nel tentativo di fuggire dal conflitto che affligge il suo paese.

Però, questa diciottenne, che non stupisce confonda semplicità con superficialità ed ignoranza, è fresca di studi, diplomata in Biotecnologie Sanitarie e con aspirazioni universitarie: insomma una ragazza che ha avuto la possibilità di studiare.

Io, ovviamente, non ce l'ho con lei in nessun modo (forse sarebbe più semplice), perchè lei non è che un prodotto della società italiana, talmente rappresentativo da essere stata, malgrado la figuraccia, eletta.

Se questo è il risultato (o il sintomo, come ha scritto qualche giornalista), allora è il risultato di un fallimento.
Il fallimento, in primo luogo, della scuola, che ha mancato il suo obiettivo principale, creare coscienza, creare senso critico e capacità di giudizio. Più importante, il fallimento di tutta la società a cui in fondo stanno bene le coscienze addormentate, più ferrate in programmi televisivi che in storia, in cui i Cetto Laqualunque non sono solo parodia.

Qualcuno l'ha giustificata, dicendo che è giovane, io la giustifico meno per questo.
I giovani hanno il dovere di informarsi e di arrabbiarsi per tutto ciò che erediteranno e di cui non sono responsabili.
Spettano ai giovani le barricate, più che le passerelle.
Questa giovane vota e tutti i giovani come lei.
Qualcuno sostiene che era un concorso di bellezza e non uno di intelligenza. Questo è certo, ma dov'è il limite minimo di decoro da rispettare? Se non bisogna giudicare il loro intelletto, non fatele parlare, per favore.

Sono certa che questa signorina, a cui va tutta la mia tenerezza, non rappresenti l'intera gioventù italiana e so con certezza che moltissimi suoi coetanei sono dotati di un raffinatissimo senso critico e che si stanno battendo contro le ingiustizie della società.
Però, tutte le persone che ci fanno sentire orgogliosi di essere italiani, tutti coloro che, malgrado la società, riescono a realizzare i loro sogni, vengono ricompensate con il silenzio da parte dei media. 

Perdonatemi un'ultima costatazione, un accostamento azzardato e stridente: proprio nei giorni in cui si premia la gaffe, a mio avviso colpevole, della Miss ( di cui non ho, volutamente, scritto il nome poiché io mi scaglio contro il simbolo, assolutamente non contro la persona) si svolge il processo contro Erri De Luca, colpevole, secondo il P.M che ha chiesto per lui 8 mesi di carcere, di “istigazione a delinquere”, poiché lo scrittore ha sostenuto che era necessario sabotare la Tav.


Traete voi le vostre conclusioni, al di là del contenuto delle affermazioni (sia dell'uno che dell'altra), io le mie le ho tratte da tempo e mi hanno portato in un paese straniero, dove ho la possibilità di non essere smentita platealmente dai fatti, quando cerco di insegnare ai miei figli che la cultura è importante, che studiare è fondamentale per diventare persone consapevoli e che la consapevolezza è l'unica arma per combattere le ingiustizie.

A tutti i genitori in Italia va la mia solidarietà, ma oggi il mio augurio va ai giovani

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