Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

sabato 12 settembre 2015

Piccoli vichinghi crescono

                            

Il mio piccolo Giacomo cresce e ormai ha compiuto 5 anni (il 10 settembre).
Crescere in Germania, però, è molto diverso dal crescere in Italia.

Qui si diventa indipendenti molto presto.

A sei anni se non vai e torni da scuola da solo (a meno che non sia molto distante) gli insegnanti si preoccupano e ti vengono a chiedere per quale motivo non permetti a tuo figlio di diventare indipendente.
Proprio ieri ho visto gli abbonamenti del pullman per studenti delle elementari e non è inusuale vedere bambini di 6 anni prendere da soli autobus e metro.

So che la maggior parte delle mie amiche in Italia sarebbe divisa tra “Magari si potesse anche in Italia” e “Il mio povero cucciolo sperso nel vasto e cattivo mondo”.
Anche io, per quanto la mia pigrizia mi regali una mentalità da mamma nordica, vivo questa dicotomia, ma tant'è, mi ci devo abituare.

In Germania, però, non si diventa grandi facilmente perchè, se per Eduardo (de Filippo) “Gli esami non finiscono mai” per il tedesco “Gli esami non iniziano mai abbastanza presto”.
Fedeli alla filosofia del “prevenire costa meno che curare”, a due anni e mezzo/tre tutti i bambini (tedeschi e non) fanno il loro primo Sprachtest (test di lingua).

Il Comune manda un logopedista nelle scuole e testa le conoscenze di tedesco del vostro pargolo.
Questo ha lo scopo di scoprire tempestivamente difetti conoscitivi o di pronuncia, ma nel caso degli stranieri permette di mettere in atto politiche di integrazione precoce.
Infatti, nel caso di Giacomo che ha fatto il test dopo soli due mesi dal nostro arrivo, era specificato che era straniero, che conosceva perfettamente la sua lingua madre (questo sulla fiducia) e che non conosceva il tedesco perchè appena arrivato.

Dopo la “diagnosi” ci hanno proposto una serie di opzioni per fare sì che Giacomo seguisse un corso di tedesco per bambini con un logopedista: in qualunque asilo (nel caso fosse iscritto), o, eventualmente, in un'altra struttura, là dove non avessimo voluto mandarlo all'asilo (o non avessimo trovato posto). In qualsiasi caso, il corso era totalmente gratuito e obbligatorio.

Ora “il prode Giacomino” ha compiuto 5 anni e l'anno prossimo, dopo due anni di asilo e di corso, “dovrebbe” cominciare la scuola elementare.
Dovrebbe” perchè non siamo solo noi a prendere questa decisione. Infatti, il logpedista di cui sopra ci darà un altro appuntamento (a tutti i bambini, anche a quelli che hanno superato il test precedente) per testare nuovamente le conoscenze di tedesco del nostro cucciolo.
Se passerà il test, potrà andare a scuola, altrimenti ci consiglieranno “caldamente” di lasciarlo un anno in più all'asilo.

Da ciò che sappiamo, anche le maestre dell'asilo dovrebbero avere voce in capitolo e potremo dire la nostra anche noi genitori (ma non siamo sicuri).
Per fortuna, a stemperare la tensione ci ha pensato la maestra di Giacomo, che ci ha detto che secondo lei Giacomo non avrà problemi. Ora non resta che pregare che al piccolo vichingo quel giorno non giri storta la luna e che sia collaborativo.

Fino a quel momento il nostro “piccolo” si gode i giocattoli nuovi e la sua festa di compleanno.




Tanti auguri al nostro eroe e Buona vita a tutti voi




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