Buon Natale

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Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

domenica 20 settembre 2015

Il cancellino della discordia


(Istruzioni d'uso: per capire questo post bisogna leggere il precedente: “Ilcancellino”)


             Traduzione: "dammi, per favore, un cancellino" , o meglio  "meinen Tintenkiller": il mio cancellino

Voi vi sareste mai aspettati che il martedì mattina di due settimane fa (quando ormai ritenevamo chiusa la questione), il padre di questo bambino bloccasse Tommaso davanti alla scuola e gli intimasse con voce minacciosa di restituire al suo bambino l'ormai celebre cancellino conteso? Noi di sicuro no.
Tommaso ha avuto la presenza di spirito di rispondere a questo “signore” che il cancellino era il suo e di andare a parlare con le insegnanti, ma subito dopo mi chiamava in lacrime e spaventato per raccontarmi l'accaduto.
La meridionale che è in me avrebbe voluto “mandargli a mmio cuggino e a mmio zzzio e a tutta la famigghia” per chiarire, invece, da nordica quale sono, ho chiamato la segreteria della scuola, spiegando (con il mio “meraviglioso” tedesco) l'accaduto.
Potrete certamente capire lo sforzo per tenere sotto controllo l'agitazione, i duemila pensieri che mi venivano in mente (tutti in italiano, ovviamente) e per trovare nella mia memoria almeno qualche parola tedesca utile?
A quanto pare ce l'ho fatta, la segretaria ha capito e mi ha passato il preside a cui ho dovuto ripetere l'intera storia (avrei preferito sbattere la testa contro un muro), mettendo l'accento sul fatto che non mi sembrava grave perdere un cancellino, quanto il fatto che un adulto andasse davanti alla scuola a minacciare un allievo.
Su questo punto il preside è stato assolutamente d'accordo con me (tra nordici ci si capisce) ed ha promesso di occuparsene lui, cosa che ha fatto in modo tempestivo e molto professionale, parlando subito con Tommaso e il suo compagno e dando appuntamento al padre guerriero per chiarirgli che è assolutamente vietato fare agguati ai compagni di scuola di suo figlio e che qualsiasi problema va discusso con il personale docente nei luoghi e nei tempi preposti.

Per colmo dell'assurdo, da vero figlio di suo padre, questo bambino ha continuato a chiedere il cancellino a Tommaso che, alla fine, stufissimo, glielo ha dato.
Per colmo dell'assurdo (per la serie “oltre il danno la beffa”) dopo pochi minuti, però, se lo è visto riportare perchè, ha detto il compagno di scuola:”Ma questo cancellino non è il mio”.

Ci si può ridere sopra (noi lo abbiamo fatto) si possono fare battute sull'inciviltà degli arabi (e anche a noi nell'impeto sono sfuggite), soprattutto in relazione alla lievissima motivazione, ma poi....
...bisogna riflettere sulle proprie contraddizioni.

Come si può volere la multiculturalità e poi ergersi su un piedistallo quando questo crea qualche difficoltà? E quale piedistallo poi?

Anzitutto noi italiani, specialmente al sud, siamo talmente abituati alla sfiducia in qualsiasi tipo di istituzione che abbiamo fatto del “farsi giustizia da soli” un'arte e la storia di “mmio cuggino” ecc non è una favola, ma una tradizione da cui non sempre si vogliono prendere le distanza.

Questo pensiero mi ha reso questo padre meno incomprensibile (non che diventeremo amici), ma, soprattutto, mi ha dato la misura della difficoltà di tradurre in fatti la parola “multiculturalità”.

E' evidente che culture diverse hanno modi differenti di risolvere i contrasti (e di vederli) ed è molto difficile rimanere neutrali quando queste differenze ci toccano da vicino.
Molti di quegli stessi tedeschi che in queste ore stanno dando una bellissima prova di apertura mentale preferiscono mandare i figli in scuole private per evitare il più possibile che i loro figli capitino in classi troppo “multiculturali” (soprattutto il rapporto con gli immigrati arabi è molto complesso e meriterebbe un post a sé).

Le parole del preside continuano ad essere belle e commoventi, ma la realtà è meno poetica quando l'integrazione tra culture diverse bisogna conquistarla giorno per giorno, cancellino dopo cancellino.

Se vi va diteci la vostra e, magari, come avreste reagito al posto nostro.

Buona Vita a tutti

3 commenti:

  1. Beh. Chiaramente non approvo il comportamento di questo padre, ma il solo fatto che abbia ascoltato i problemi di suo figlio mette in evidenza della positività.

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  2. Questo vero è....ma bisogna considerare che il bambino masculo è....(si vede che sto guardando Montalbano?)

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  3. A l'è pusitiu 'l fatto che as pia guarda d' so fiol , se a fusa na fia sai nen a venteria pruvè a butela davanti a 'n cancelino. (as ved che mangiu la bagna caoda?)

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