Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

lunedì 1 febbraio 2016

Italiano per piccoli Vichinghi

 
La scienza come linguaggio universale
Come promesso, in questo scritto molto atteso dalle giovani mamme che leggono il Blog, vi raccontiamo i nostri tentativi di bilinguismo con il piccolo Giacomo.
Questo post si riallaccia idealmente ad uno che scrissi a Settembre ed a cui vi rimando (“Piccoli Vichinghi crescono”).

Letto?

Allora posso subito rassicurarvi: Giacomo, dopo una visita dal pediatra, con test psico-fisico incluso, un test fatto nella scuola elementare dove lo abbiamo iscritto e un test delle maestre dell'asilo è stato dichiarato idoneo alla frequentazione della scuola elementare.
Manca ancora la visita dal pediatra del comune della città che, da quanto ci è dato di capire per il momento (molto poco) dovrebbe stabilire se Giacomo ha bisogno di un qualche tipo di sostegno, ma non impedirgli l'ingresso alle elementari.

Vi sapremo dire qualcosa di definitivo solo dopo quest'ultima fatica.

Il nostro piccolo vichingo ha fatto più test e visite di un astronauta per andare sulla luna, (ma questa è un'altra storia) e tutti concordano sul fatto che le sue conoscenze di tedesco siano equiparabili a quelle di un bambino tedesco.
Persino l'ampiezza del suo vocabolario è adeguata.

Questo dovrebbe rassicurare tutte le mamme che ora stanno leggendo: se adeguatamente esposti alla lingua del paese scelto, i bambini imparano senza grosse difficoltà.
Questa è una regola valida per tutti, va poi aggiunto che molto dipende dal carattere del bambino.
Giacomo è piuttosto socievole, ma anche molto diffidente, quindi vi aggiungo questo particolare (sempre a vostra consolazione).
Durante i primi sei mesi di asilo, Giacomo è sempre stato zitto.
Stava in un angolo e guardava.
Non era triste e non ha mai detto di non voler frequentare l'asilo, anzi gli piaceva andarci, ma non partecipava.
Noi non lo abbiamo mai forzato e neanche le maestre e i maestri dell'asilo (molto intelligentemente) lo hanno mai obbligato a socializzare.
Poi un giorno, all'improvviso, ha cominciato a parlare in tedesco e da quel momento non ha mai smesso.
Ogni bambino ha bisogno dei suoi tempi per acquisire sicurezza e non bisogna demoralizzarsi se quei tempi sono diversi da quelli che voi (o altri) avete deciso per lui.
Ad aiutare Giacomo nell'apprendimento del tedesco, molto utile è stato anche Tommaso che, da generosissimo fratello maggiore, accetta sempre di portare il suo fratellino con sé quando va a giocare con gli amici che abitano qui vicino, tanto che Giacomo è diventato la mascotte del gruppo. Come piccolo (e prepotente) del gruppo, deve spesso far valere le sue ragioni con i ragazzi più grandi e così esercita il suo tedesco.

un po' di relax
Inoltre, poiché Tommaso deve leggere ogni giorno un po' in tedesco e la sua pronuncia è buona legge ad alta voce per Giacomo (noi mamme siamo bravissime ad ottimizzare le risorse: in questo caso “2,ma anche 3, o 4 piccioni con una fava”).

Con Giacomo quindi, la difficoltà non è tanto il tedesco che pare ben avviato, quanto riuscire a fargli mantenere un buon livello di italiano.

Per ora il piccolo parla un italiano piuttosto corretto, con qualche strafalcione dovuto all'età e qualcuno alla ancora non perfetta divisione delle due lingue.

Il risultato è molto buffo con parole tedesche infilate in frasi italiane, frasi italiane dalla teutonica costruzione, ma anche l'inverso.
Incredibile, a domanda in tedesco risponde in tedesco a domanda in italiano risponde in italiano, sempre come se premessimo un tasto.

Per fare sì che italiano e tedesco siano bilanciati (e per la serie “un colpo al cerchio ed uno alla botte) ecco le nostre strategie.
Anzitutto, abbiamo vietato che Tommaso e Giacomo parlino tra loro in tedesco. Sembrerebbe scontato che debbano parlare in italiano, invece no, perchè entrambi parlano tedesco per molte ore al giorno, quindi la loro mente comincia ad essere più abituata a questa lingua, senza contare che sperano di potersi parlare senza essere capiti da noi, ma, per fortuna a qualcosa otto corsi di tedesco servono.
Poi, favole della buona notte rigorosamente in italiano, affinchè Giacomo si senta legato anche affettivamente alla nostra lingua e la identifichi con coccole e affetto.
Film e cartoni vanno bene in entrambe le lingue, a seconda delle occasioni e senza troppe riflessioni.

Infine, ultimo, ma non per ultimo, io e Giuseppe abbiamo deciso che dal prossimo anno, piccolo vichingo frequenterà un corso di italiano (anche questo messo a disposizione dal comune di Bonn e completamente gratuito), così che possa imparare a scrivere contemporaneamente sia in italiano che in tedesco.
Purtroppo il corso è di una sola ora alla settimana, ma conto di farmi spedire da qualche amica un libro di prima elementare da fare con lui, visto che questo genere di libri lo divertono molto.

Queste sono le intenzioni, la prova dei fatti arriverà il prossimo anno e con essa le inevitabili correzioni.

Vi terremo informati, ma per ora, speriamo di esservi stati utili, almeno come spunto per i vostri esperimenti di bilinguismo.

Fateci sapere la vostra,

Buona vita e Buon Carnevale a tutti. 

5 commenti:

  1. Ancora ottimi consigli! :) Nostro figlio è molto portato per le lingue e spero che questa sua attitudine lo aiuti quando sarà "costretto" ad imparare visto che i suoi compagni parleranno tutti una lingua a lui sconosciuta. Visto che sta frequentando con successo la prima media e che oltre all'inglese, già studiato alle elementari e per questioni familiari già conosciuto, da quest'anno a scuola deve studiare anche spagnolo, abbiamo deciso per il momento di non confonderlo anche con il tedesco e di iniziare solo a giugno, un mese prima del nostro trasferimento. Non so se facciamo bene, ma ci sembrerebbe veramente troppo caricarlo ulteriormente e gli risparmiamo lo sforzo ancora per qualche mese. D'altra parte quasi undici anni fa lui nacque in Baviera, mio marito in Svizzera, ma è per metà scozzese e metà italiano ed io a Roma; spero che le nostre radici internazionali ci aiutino ; )

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  2. Cara Barbara, quando Tommaso arrivò in Germania, di tedesco conosceva solo i numeri fino a 10. Dopo 3 mesi fu in grado di leggere una ricerca alla classe, dopo sei scrisse una favola in tedesco ed ora frequenta il liceo. Non state ad insegnargli tedesco prima del tempo, anche perchè fuori dal contesto gli sembrerà più difficile ancora. Questo, almeno, è quello che abbiamo fatto noi e ci siamo trovati bene. Tutt'al più potresti provare con qualche gioco sul computer con il quale potrà cominciare a familiarizzare con questa lingua in modo divertente. In rete ce ne sono moltissimi.
    Come sempre un grande abbraccio e complimenti per la bella mescolanza di radici.

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  3. La mia (limitata) esperienza con lezioni di lingua tedesca in italia non è molto buona; purtroppo sembra che nelle scuole italiane si fa molto grammatica e lettura ma manca un po la conversazione. Una volta in Germania tutti che ho seguito hanno imparato molto presto e non si vedeva una differenza tra quelli con lezioni di lingua tedesca nel paese di provenienzi e quelli senza conoscienza della lingua. In altre parole, la lingua tedesca va imparato piu facilmente col metodo di "immersione".

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  4. Grazie Jakob, anche io la penso esattamente come te, soprattutto se si parla di bambini.

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