Buon Natale

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Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

martedì 22 agosto 2017

Piccola storia polemica 2. parte

Se come me avete la memoria corta cliccate qui per la prima parte.

A fine giugno, una domenica di quelle che se fosse un giorno lavorativo sarebbe meglio, la “Signora” mi chiama di nuovo, tre volte sul telefonino e, non trovandomi, mi scrive che ha un'incredibile urgenza di parlarmi e che non sa a chi rivolgersi.
Così stravolgo i miei piani per farle una telefonata (lo so sbagliare è umano, perseverare è diabolico).

La terribile urgenza era la seguente:
la “Signora” vorrebbe far terminare la scuola al figlio con due settimane di anticipo perchè lei vorrebbe andare in Italia per occuparsi di un parente in ospedale e vorrebbe che il figlio la accompagnasse (mi puzza tantissimo di scusa, ma mi impedisco di essere cattiva).
Le spiego che in Germania non è così facile avere il permesso per far perdere ad un alunno due settimane di scuola, ma che, in ogni caso deve contattare la segreteria scolastica e esporre a loro il problema.
Normalmente la richiesta deve essere presentata per iscritto, ma la scuola può aiutarla.
Questa volta non mi offro di aiutarla io, mi è bastata l'ultima volta. Lei evidentemente se ne accorge perchè non mi sta più a sentire.
Io insisto sul fatto che le conseguenze di far partire il bambino senza il permesso della scuola potrebbero essere gravi e sto per raccontarle un episodio successo a noi (che merita un post a parte) e lei, che tanto non mi sta più ascoltando, con una scusa mi attacca il telefono, liquidandomi con un “devo andare, devo andare, ti chiamo dopo”.
Per fortuna quel dopo non è mai arrivato e spero che non arrivi mai.

Conclusioni

1)Io odio chi cerca di sfruttare il prossimo, in particolar modo se il prossimo sono io. Nel caso, mi sento pure scema per non aver riconosciuto la sfruttatrice subito, anche se “siamo qui da tre anni, io e mio marito non sappiamo una parola di tedesco e no, non sappiamo niente della scuola che frequentano i nostri figli” il tutto detto ridendo, mi avrebbe dovuto far scattare un campanello di allarme.
In realtà lo ha fatto, ma non si può mica sempre pensare male...
Si può, invece, si deve anche.
Come sono sopravvissuti tre anni senza tedesco? Sfruttando altri come me, di sicuro.

2)Io odio e li odio sempre di più quegli stranieri che vengono in Germania, non fanno niente per integrarsi e poi si lamentano che il sistema tedesco fa schifo e che vengono trattati diversamente perchè stranieri.

No.

Non vi trattano diversamente perchè stranieri, ma perchè non fate niente per integrarvi e, nonostante questo, in questo caso, non vi hanno neppure trattato male, anzi si sono fatti carico dell'educazione dei vostri (ripeto vostri, non del sistema tedesco) figli, in modo che non subiscano le conseguenze della vostra stupidità e hanno agito al meglio delle loro possibilità, visto che con voi non riescono nemmeno a comunicare.
E vi permettete pure di criticare?

(lo schifo che provo mi costringe a cinque minuti di meditazione...)

(...cinque minuti dopo)

3)Per fortuna di persone così non ne ho incontrate molte, di solito chi ci contatta è gentile, educato e davvero desideroso di integrarsi per trovare per se stesso e per la propria famiglia un futuro più dignitoso e sereno.
Abbiamo incontrato anche chi non voleva informazioni, o aiuto, ma solo una parola di sostegno da chi ci era già passato, o magari condividere l'incredulità dei primi tempi, o un sostegno morale contro i soliti disfattisti, o solo un po' di incoraggiamento prima del grande salto, perchè emigrare è sempre un grande salto.
Ricordo con affetto e riconoscenza le chiaccherate sui figli preadolescenti, uguali a qualunque latitudine, ma i nostri un po' di più perchè “possono fare gli imbecilli in due lingue”, la condivisione dei ricordi e delle delusioni italiane che bruciano un po' di più quando sei lontano, e tutte le risate...

Quindi non smetteremo di fare quello che facciamo, perchè in questi tre anni credo di aver ricevuto ben più di quello che ho dato, però cercherò di ascoltare un po' di più il mio istinto e magari diventerò un po' meno diplomatica (siete avvisati), perchè, come dice una mia cara amica: “ Un Vaffan... non si nega a nessuno!”

Concludo con un consiglio: siate generosi, non negatelo neanche voi e...
Buona Vita a tutti, fino alla prossima.


6 commenti:

  1. Cosa avrei fatto al tuo posto? Ci sarei cascata peggio di te, considerando questi genitori refrattari all'integrazione quali bisognosi di commiserazione per la loro ignoranza, di cui eventualmente potrebbero non avere colpa... Sì, sono un po' scema, lo ammetto. Ma ero molto felice quando la mia "Signora" è voluta alla fin fine tornare in Italia.
    P.S.: mancano gli spazi dopo le parentesi 1), 2) e 3), no?

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    1. Sì, hai ragione, mancano gli spazi dopo le parentesi: negli elenchi la formattazione mi fa un sacco di pasticci, ma cercherò di correggere, grazie di avermelo fatto notare. L'ignoranza non è una colpa, ma l'abbandonarsi ad essa a discapito dei figli sì. Le notizie riguardo al sistema scolastico tedesco si trovano in internet in modo molto semplice, anche in italiano. Però non sei scema, sei forse, come me, sempre disposta a giustificare, finchè non ti scontri con qualcosa che non puoi giustificare più. Comunque, per mia esperienza, molte di queste "Signore" se ne tornano in Italia.
      Grazie per il tuo commento, almeno so di essere in buona compagnia

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  2. Ho solo da aggiungere che in Germania è veramente sconsigliabile di chiedere "vacanze in aticipio", per qualisasi ragione. Dipende un po dalla regione (allora dello stato federale dove la scuola è situata) ma tipicamante nemmeno il preside della scuola puo decidere da solo. Ho sentito di casi dov' era infatti possibile ma si trattava da una famiglia dalla India, non di un paese UE. Nelle scuole che conosco io una richiesta di questo tipo sarà rifiutato senza discussione.

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  3. Grazie Jakob, mi conforta molto il tuo intervento, anche perchè alcuni hanno pensato che stessi esagerando riguardo a questo argomento. Tengo a precisare per tutti che Jakob, malgrado il suo italiano sia perfetto, è tedesco e vive in Germania, quindi sa di che cosa sta parlando. Spesso negli aeroporti, il personale controlla che i bambini abbiano l'autorizzazione della scuola (se non è periodo di vacanze) e, nel caso manchi, non fanno partire il bambino e fanno denuncia alle autorità competenti. Quindi, cari genitori, state attenti, la scuola è una cosa seria.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Grazie per il "perfetto" che è sicuramente esaggerato molto. La cosa delle vacanze è un buon esempio che "la Germania delle regole rispettate" che molti italiani ammirano ha due punti di visto, si aspetta che tutti rispettano le regole anche quando danno noia ...

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