Ieri il
viaggio della mia nonna su questa terra si è concluso. In Italia.
La mia
nonna aveva 86 anni compiuti e a me sembra che fino a qui abbia fatto
un bel viaggio.
Io ho
avuto l'onore di fare parte di quel viaggio per 44 anni.
Ha
conosciuto anche quattro pronipoti ed è stata bene fino alla fine
(quasi fino alla fine).
Avrei
voluto andare a trovarla ancora una volta e, infatti avevamo
prenotato un bel viaggio a Torino durante le vacanze di autunno
giusto il giorno in cui è stata ricoverata in ospedale, ma lei ha
avuto fretta forse, o un destino beffardo mi ha privato dell'ultima
visita. Questa volta non ho apprezzato, perchè non mi ha lasciato il
tempo di vederla ancora, di sentire la sua voce.
Questa
volta il prezzo della lontananza è stato alto.
Non
voglio arrendermi alla rabbia e al dolore però, voglio pensare che
ovunque sia, sarà in grado di leggere il mio post.
Questo
post è un omaggio a lei e ve la voglio presentare, per quello che
rappresentava per me.
Mia nonna
era una strana nonna, era una nonna con le unghie laccate di rosso,
una nonna che odiava cucinare e che ha sempre usato i tacchi, finchè
ha potuto, anzi diceva che con le scarpe basse si inciampava.
Mia nonna
odiava cucinare ma amava i bikini; l'ultimo lo mise due anni fa, a 84
anni suonati e gli stava pure bene.
Mia nonna
aveva un intuito eccezionale per i fidanzati di noi nipoti: appena li
incontrava (e succedeva sempre perchè abitavamo nello stesso
palazzo) sapeva dirti che carattere avevano e quanto sarebbero
durati.
Non
sbagliava mai: quando conobbe il Peppe, mi disse subito che era
quello giusto perchè era un tipo solido e si vedeva che mi amava e
mi avrebbe amata sempre.
Allora ho
avuto difficoltà a crederle, perchè non era stato proprio un colpo
di fulmine, ma dopo 17 anni insieme devo ammettere che aveva ragione.
La mia
nonna era fissata con i pigiami e le mutande. Finchè non siamo
venuti a vivere in Germania non mi sono mai comprata un pigiama.
Mi
riforniva lei a cadenza trimestrale.
Ecco, sul
gusto della nonna in fatto di pigiami potrei dire qualcosa: niente
come quei pigiami ha messo a rischio la mia felicità coniugale, ma
siccome aveva avuto ragione prima, non ha fatto danni.
Riguardo
alle mutande, invece, era l'unica ad azzeccare la mia taglia, sarà
per questo che da quando sono emigrata riporto al negozio i miei
acquisti 9 volte su 10.
Quando
ero piccola, ricordo che la nonna compariva a casa nostra la domenica
(noi abitavamo fuori Torino a quel tempo), con la sua mitica Horizon
rossa stracolma di spesa.
Da
grande, quando abitavo sopra casa sua , ogni volta che passavo a
salutarla, mi riempiva di spesa.
Il suo
modo di dirci che ci voleva bene (e anche un po' di mania per lo
shopping).
Ma la
nonna era anche una consigliera e una consolatrice di prim'ordine dei
nostri primi amori, straordinariamente emancipata per la sua età.
Ho
vissuto con lei durante la preparazione della maturità e mi ha
sempre permesso di frequentare il mio allora fidanzato (anche se non
le piaceva). Mi ha anche rimpinzato di dolcetti, per combattere lo
stress: la maturità è andata benissimo, il fidanzato l'ho lasciato
subito dopo e sono ingrassata di 5 chili in due mesi (forse anche di
più).
La nonna
è stata, insomma, un punto di riferimento, soprattutto durante la
mia adolescenza, perchè c'era sempre e non ti negava mai un
consiglio e un po' di cioccolato.
Aveva
un'adorazione per noi nipoti, che poteva anche cazziare in privato,
ma che non avrebbe sopportato altri ne dicessero niente di male,
fosse pure stata la verità.
I difetti
della nonna rimarranno un segreto, come la sua età che per lungo
tempo non ha voluto rivelare.
Questa
era la mia nonna.
A
conclusione dei ricordi il futuro, com'è giusto che sia: il mio sarà
un po' più triste senza di te, nonna, ma ti voglio augurare Buon
Viaggio e che tu possa raggiungere nuove meravigliose mete.
A tutti
voi, che avete sopportato con pazienza anche il mio dolore, Buona
Vita.
Buona vita anche a te e a tutta la tua bella famiglia. Buona vita nell'aldilà, anche alla tua nonna. Un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Giovanni, in questi momenti non sai che nostalgia abbiamo della nostra bella Piovà, ma a ottobre veniamo di sicuro a trovarvi. Un abbraccio forte a tutti voi
RispondiEliminaLa parte piu' difficile di vivere lontano. Un abbraccio.
RispondiEliminaTu lo sai bene Marilena. Grazie del sostegno
EliminaChe bel ritratto che hai fatto! Sei stata fortunata ad essere la nipote di una donna così speciale: moderna, ma con un modo così antico (nell'accezione positiva del termine) ed autentico di amare e proteggere. Capisco il tuo dolore e la nostalgia: ti abbraccio forte.
RispondiEliminaGrazie Barbara. E' stato difficile scegliere di condividere questo dolore pubblicamente con tutti voi, ma sono contenta di averlo fatto, perchè ho ricevuto davvero molto sostegno e consolazione. Ti abbraccio fortissimo
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