Siamo
tornati dalle vacanze da due settimane esatte e, solo ora trovo il
tempo di scrivervi.
Sì
perchè, dopo il controllo e l'accensione di tutto ciò che avevamo
spento (se non vi ricordate cliccate qui), dopo aver messo via i
quintali di roba che ci eravamo portati dall'Italia: non solo pasta e
caffè, ma anche i taralli, le zuppe di legumi secchi, lo
smacchiatore al sapone di marsiglia, e persino la candeggina, abbiamo
cominciato con la lavatrice (le lavatrici, tante lavatrici) e la
spesa (le spese), perchè il frigo gridava vendetta. Ora, dopo una
settimana, siamo tornati alla solita routine e io posso dedicarmi al
mio blog, che ormai è diventato meglio dello psicologo.
Una cosa ha colpito la mia attenzione durante queste vacanze: tutti quelli che ci hanno conosciuto, anche per poco tempo, ci hanno detto “ Eh si vede che ormai siete tedeschi”
Una cosa ha colpito la mia attenzione durante queste vacanze: tutti quelli che ci hanno conosciuto, anche per poco tempo, ci hanno detto “ Eh si vede che ormai siete tedeschi”
Cosa?? A
parte la targa della macchina, da cosa lo vedi che sono diventata
tedesca. Non sono diventata alta, bionda con gli occhi azzurri e il
Peppe può certamente essere scambiato più facilmente per un greco,
o uno spagnolo che per un tedesco.
I piccoli
italo-crucchi dopo due giorni erano più scuri della maggior parte
degli italiani incontrati...Allora??
Allora
spiegatemi!
Siccome
un po' mi hanno spiegato, un po' ci ho ragionato ecco la lista di
comportamenti che dovrebbero dimostrare la nostra “tedeschizzazione”.
1) Il tono
di voce, che si mantiene al di sotto del pericolo di rottura del
timpano (comunque sempre troppo alto per un tedesco vero). Sì
perchè se non urli per parlare con tuo marito a 30 cm di distanza,
allora sei, quantomeno straniero. Se poi non chiami tuo figlio che
sta in mezzo al mare dall'ombrellone, che ti sentono pure in
Croazia, allora sei proprio tedesco o, in alternativa, olandese.
2) L'ansia per i figli, o meglio, la sua mancanza. “Dove stanno?”, “Che cosa stanno facendo?”, “...E se me li rapiscono... e se finiscono sotto un treno” (il campeggio è noto per il passagio dei treni) “...E se...” Noi no, i nostri figli razzolavano liberamente nel campeggio, peraltro chiuso, ogni tanto sbucavano per vedere se con la scusa non li avevamo abbandonati, o per chiedere un gelato e poi via di nuovo con gli amichetti...anche di sera...e noi eravamo veramente tranquilli, mentre gli altri genitori facevano la caccia al tesoro (dove il tesoro erano i figli, bah, gente strana).
2) L'ansia per i figli, o meglio, la sua mancanza. “Dove stanno?”, “Che cosa stanno facendo?”, “...E se me li rapiscono... e se finiscono sotto un treno” (il campeggio è noto per il passagio dei treni) “...E se...” Noi no, i nostri figli razzolavano liberamente nel campeggio, peraltro chiuso, ogni tanto sbucavano per vedere se con la scusa non li avevamo abbandonati, o per chiedere un gelato e poi via di nuovo con gli amichetti...anche di sera...e noi eravamo veramente tranquilli, mentre gli altri genitori facevano la caccia al tesoro (dove il tesoro erano i figli, bah, gente strana).
3) Il
pranzo. Quasi tutti a mezzogiorno e mezza abbandonavano la spiaggia
per tornare a mangiare. Qualche coraggioso, invece portava il pranzo
al mare nella borsa frigo: un trionfo di insalata di riso, qualche
cotoletta, frittate e l'intero campionario del pranzo sulla spiaggia
con tanto di birre per far scendere tutto. Altri si accontentavano
di super panini giganti. Noi il pranzo non lo facevamo perchè
andavamo in spiaggia verso le 10,00, dopo una ricchissima colazione
e a pranzo si mangiava un po' di frutta, qualche pomodoro e, al
massimo qualche tarallo. Da notare che i tedeschi il pranzo lo
facevano, invece, ma questa non pare essere un'obiezione rilevante.
4) Il
bagno. I nostri figli facevano il bagno quando gli pareva, pure con
un biscotto ancora in bocca e potevano starci quanto volevano. Ho
ancora sentito moltissime mamme italiane gridare ai figli di uscire
dall'acqua perchè avevano appena finito di mangiare... Certi miti
sono duri a morire.
5) La
radiografia. Quando sei al mare, che tu abbia 6 mesi o 60 anni trovi
sempre qualcuno che ti squadra dall'alto in basso così intensamente
che ti viene voglia di chiedergli se ti ha visto la milza, o se ha
notato il fegato. Contrariamente a quello che potreste pensare non
sono gli uomini, che normalmente se non hai al massimo 25 anni
neppure ti degnano di uno sguardo. No, sono donne, che, sicuramente
per solidarietà femminile, ti contano tutti i buchi della
cellulite, i capelli bianchi, prendono nota dell'anno di produzione
del tuo costume da bagno e poi condividono con la vicina di
ombrellone, la quale, per dare il suo contributo, fa un stima della
tua età, del numero di figli avuti e del tipo di parto, ti stila la
dichiarazione dei redditi e, ti dice anche il segno zodiacale. Ecco
in Germania non ti guardano nemmeno se giri con i capelli arcobaleno
e la camicia da notte. Sì, da questo punto di vista, mi sento un
sacco nordica.
6) La coda.
Lo so è un luogo comune e per questo un sempreverde. Non vi scrivo,
però, delle code in posta, o nei negozi... No, vi scrivo delle code
in macchina. Tutti voi sapete come sono le code in macchina in
Italia e che cosa capita se due corsie diventano una in autostrada
in un momento di traffico intenso. Ora vi riassumo brevemente che
cosa accade in Germania: passa una macchina proveniente da una
corsia e una proveniente dall'altra. Semplici e precisi come un
orologio 'sti tedeschi nessuno strombazza, nessuno cerca di
infilarsi, nessuno salta la fila...uno di qua...uno di là e via.
Persino se una strada con lo stop si immette in una con diritto di
precedenza, in caso di coda si applica questa regola non scritta. Lo
so, i tedeschi sono noiosi, vuoi mettere il brivido e l'adrenalina
del cercare di infilarsi nelle code italiane?
7) L'autostrada.
Appena metti piede fuori dall'Italia ti sale un odio viscerale per
le autostrade italiane, che la Vignette ti pare un'idea simpatica.
Pare illogico e crudele infatti allo straniero, o presunto tale, non
solo che si paghi così tanto ogni tot chilometri, ma che per farlo,
bisogna pure fare la coda (vedi punto 6). Da questo punto di vista
mi sono decisamente tedeschizzata, tanto che alla vocina registrata
che ti augura “arrivederci”, ho mandato le peggio maledizioni
conosciute.I
8) I
disservizi. In compenso i tedeschi e gli stranieri in genere si
arrabbiano moltissimo se incontrano un disservizio. Sono anche
estremamente puntigliosi, perchè pretendono di sapere quando il
disservizio verrà risolto e quali misure alternative sono state
prese nel frattempo. Inoltre, si rifiutano di risolvere da soli il
problema, si aspettano di essere in qualche modo risarciti, insomma,
davvero intrattabili.
9) Le visite culturali. Gli italiani ci vivono in un posto meraviglioso e non sentono l'esigenza di andare a visitare le città d'arte, mentre i tedeschi e gli stranieri in genere, si immergono nelle bellezze artistiche del “bel paese”. Venire in vacanza in Italia, non è mai solo mare e spiaggia, ma anche arte e cultura. Quest'anno siamo andati a visitare la meravigliosa Ravenna, con i suoi stupefacenti mosaici. Non abbiamo incontrato nemmeno un italiano, soltanto stranieri, soprattutto francesi, belgi, olandesi e qualche tedesco.
Forse è
stato un caso, ma moltissimi operatori ci hanno detto che è gli
italiani sono davvero pochissimi. Persino per fare il tour in
italiano in nel museo di una nota azienda automobilistica abbiamo
avuto difficoltà perchè i tour sono organizzati, soprattutto in
lingua inglese perchè non hanno pubblico italiano...
Che dire?
Certamente questi tre anni e mezzo ci hanno cambiato più di quanto
immaginassimo, anche se per certe cose non ci siamo mai allineati
alla maggioranza, però ci piace pensarci ancora italiani, magari di
un nord più nord del solito.
E voi,che
cosa avete adottato della vostra nuova patria?
Ciao seguo da un pò il tuo blog ed è qualche anno che sto pensando di trasferirmi in germania con la mia famiglia. Se possibile vorrei chiederti l'email per poter parlare in privato di alcune informazioni, poichè ho una bambina che ha ritardi psicomotori.Ti ringrazio in anticipo della disponibilità.
RispondiEliminaCaro Vincenzo, sarò ben felice di darti tutte le informazioni in mio possesso e, nel caso, di trovarne di nuove. Mi trovi facilmente su f.b, dove potrai mandarmi anche messaggi privati e potrò darti la mia mail. Scusami se non te la scrivo qui, ma non vorrei renderla pubblica (anche se poi la do a chiunque me la chieda). Nel caso non avessi fb scrivimi con Hangout, o scrivimi qui la tua mail.
EliminaSpero di sentirti presto
Ciao volevo avvisarti che ti ho aggiunto e contattata su Facebook con il contatto della mia compagna. Grazie per la disponibilità aspetto una tua risposta.
RispondiEliminaTi ho risposto su fb.
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