Buon Natale

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Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

mercoledì 10 giugno 2015

“Krukkentasse”

Eh sì, cari amici, anche i tedeschi devono pagare le tasse e nessun tedesco, per quanto patriota sia, è contento di doverlo fare, ma, a differenza degli italiani, questa “calamità” viene accettata (da quasi tutti) come inevitabile.
Recita il detto in Germania: “Due cose sono inevitabili, la morte e le tasse”; in Italia: “a pagare e morire c'è sempre tempo”.

Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro!

Vorrei, però, spezzare una lancia a favore degli italiani, perchè, normalmente, le tasse tedesche sono un pochino più contenute di quelle italiane e, soprattutto, il cittadino riceve in cambio molti servizi : libri scolastici gratis, molte gite scolastiche gratis, treni e pullman puliti e puntuali, autostrade impeccabili e gratis (pure quelle).
Questo “do ut des” genera a cascata tutta una serie di comportamenti virtuali, sia da parte del cittadino che da parte dello stato.

Il rapporto tra il cittadino e l' ufficio delle entrate (di cui, comunque i tedeschi si lamentano) non può non destare una certa ammirazione agli occhi dell'immigrato italiano, quindi vogliamo raccontarvi il nostro primo incontro con il “Finanzamt” (l'ufficio delle entrate tedesco). 
Avvenne l'anno scorso ad aprile, quando ci recammo lì per cambiare la nostra classe di contribuzione, in quanto non era stato calcolato che io ero a carico di Giuseppe e che quindi avremmo dovuto pagare meno tasse (anche i tedeschi sbagliano).
Da ottimisti ,ma pur sempre italiani, pensammo che saremmo stati fortunati se, quantomeno, avessimo capito tutta la trafila da fare ed i documenti da presentare.
Invece, l'impiegata ci fece compilare un piccolo modulo (all'incirca un foglio A4 fronte e retro) e, siccome non avevamo neanche tutti i dati con noi, ce li cercò lei nel computer.
Fece la fotocopia del passaporto di Giuseppe e ci disse con semplicità che dal mese successivo avrebbero cambiato la nostra classe di contribuzione, mentre per il rimborso avremmo dovuto aspettare il mese dopo.
Io e Giuseppe ci guardammo stupefatti e questo non le sfuggì Infatti, per scusarsi, aggiunse che questi erano i tempi burocratici.
Le spiegammo che il nostro stupore era dovuto ad ammirazione e lei se ne inorgoglì molto, non solo perchè il complimento la riguardava in prima persona, ma perchè i tedeschi sono sempre molto contenti di sapere che il loro paese funziona “meglio” (hanno un po' la sindrome da primo della classe”).
Da allora abbiamo scoperto altri particolari interessanti del sistema “krukkentasse”, soprattutto in questo periodo, in cui ci siamo cimentati con la nostra prima dichiarazione dei redditi. Ci siamo affidati, dobbiamo ammetterlo per onestà, a una commercialista che parla italiano, perchè capire il sistema fiscale in tedesco è un impresa che va al di là delle nostre risorse linguistiche. 
La gentilissima commercialista si è offerta di spiegarci tutto il possibile. 

Per cominciare ci ha chiarito che qui, se la dichiarazione viene presentata dal commercialista, si ha tempo di presentarla fino alla fine dell'anno (es: dichiarazione 2014 entro la fine del 2015) e, in alcuni casi anche l'anno dopo.

Qui non esiste l'IMU (ammesso che si chiami ancora così) e si paga una tassa sulla casa solo al momento dell'acquisto (una percentuale sul prezzo di vendita che varia da regione a regione, così aggiornare il “valore catastale” non è necessario).
L'immondizia non è una tassa, ma un servizio che si paga al comune solo sui rifiuti non riciclabili a seconda della misura del cassonetto desiderato.

Inoltre, lo stato deve inviare una lettera al cittadino se desidera avere la sua dichiarazione dei redditi, anche nel caso in cui questa sia obbligatoria, perchè non si è tenuti a saperlo.
A noi la richiesta sarebbe dovuta arrivare, ma non è arrivata, benchè sia passato ormai il termine consueto: probabilmente, sostiene la commercialista, perchè non siamo ancora stati inseriti nel sistema.
Il sistema tedesco è un sistema molto molto lento, infatti, ma una volta entrati tutto funziona piuttosto bene.
Noi abbiamo, comunque, deciso di presentare la nostra “Steuererklärung” perchè, forse, abbiamo diritto ad un rimborso.
Questo è anche il motivo per cui quasi tutti, anche non richiesti, presentano la propria dichiarazione.
In Germania si possono detrarre moltissime cose, compresa la mensa, il costo di asilo e doposcuola, spese collegate allo studio dei figli ecc.

La cosa che più ci ha sorpreso, però, è un'altra. 
In Germania, se il contribuente ha dato tutte le informazioni, ma, per qualche motivo (compresa la disattenzione del contribuente), la dichiarazione non corrisponde ai controlli fatti dall'ufficio dell'entrate non si incorre in nessuna multa. 
L'ufficio delle entrate non manda lettere minatorie e non ti sequestra il gatto; semplicemente, ti notifica che la tua situazione contributiva non corrisponde a quella patrimoniale e ti scrive quanto devi (nel caso in cui tu debba pagare) o di quanto devi essere rimborsato.
Il rimborso avviene, solitamente entro 4 mesi.
Una multa (di 5 o 10 euro) scatta dopo il secondo avviso.
Naturalmente, lo stato tedesco non è stupido ed esiste anche qui il reato di “frode fiscale” , però tende a non considerare il cittadino come un delinquente a priori e desidera costruire con esso un rapporto improntato alla civiltà e alla cooperazione, (almeno in linea di principio).


6 commenti:

  1. Questo e' vero anche in USA. L'ufficio delle tasse non ti tratta come criminale a priori. Pero' forse in Italia lo fa perche' comunque l'evasione e' l' hobby di troppi italiani :)

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    1. Anche questo è vero, ma è un cane che si morde la coda. In Italia tutti i commercialisti che ho conosciuto mi hanno detto: " Cerchi di dichiarare il meno possibile", qui non se lo sognano neanche di dire una cosa simile. Vero è anche che in Italia le tasse sono molto alte e il ritorno per il cittadino nullo o quasi. Non c'è soluzione, in un paese in cui tutti vogliono fare i "furbi" ci rimette il bene comune.

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    2. Sul trattamento dall' ufficio delle entrate italiano non posso fare commenti, ma vi assicuro che anche in Germania la gente generalmente vuole dichiarare il meno possibile; per un operaio o dipendente normale pero non ci sono molte possibilita. Come proprietario di immobili o uno che lavora autodipendente si puo fare di piu. Tatiana, anche in Germania esiste una tassa annuale sulla casa, piu precisa sul terreno che si chiama "Grundsteuer" ma credo che e molto inferiore all' IMU in Italia. Se poi fai le frode vere (come il Signor Hoeness di Bayern München) non paghi una multa di 10 Euro ma finisci in galera.

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    3. Ecco infatti questa e' la differenza. Se hai imbrogliato sulle tasse qui in America anche vai in galera quindi la gente e' meno disposta a rischiare. Certo e' vero come dice Tatiana che e' un circolo. Le tasse in Italia sono troppo alte quindi si cerca di non pagarle, ma non pagandole poi non ci sono I soldi per i servizi necessari.

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    4. Cari Jakob e Marilena, avete ragione entrambe. In tutto il mondo esiste il reato di "frode fiscale" (gli evasori non sono tutti in Italia), ma in Italia, a differenza degli altri paesi, i grandi evasori non finiscono in galera, patteggiano per una piccola multa, di solito inferiore alle tasse che avrebbero dovuto pagare se non avessero evaso. Come vedete, comunque, gli conviene. Le persone normali, invece, anche quando non fanno niente rischiano di perdersi in labirinti legali e anche di perdere molti soldi, pur ottenendo alla fine la ragione. Conseguenza, si vive nella paura e nell'incertezza perchè anche fare le cose per bene non ti mette al riparo dalla legge. Jakob grazie per la notizia della tassa annuale sul terreno, non lo sapevamo,ma è utilissimo, visto che stiamo pensando di comprare casa qui.

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  2. Al fine che non comprate 10,000 mq di terreno con una villa non importera molto la "Grundsteuer"... infatti non tassa solo il terreno ma anche l'immobile in un modo complicato. Insomma per una casa modesta o un appartamento non paghi crande cifre.

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