Dentro
l'uovo di Pasqua (arrivato un po' in anticipo) quest'anno ho
trovato.......
un
lavoro.
Proprio
così.
Qualche
volta la vita ci sorride con benevolenza e questa per me è una di
quelle occasione.
Ben'inteso,
può succedere a Bonn come in qualsiasi altro luogo del pianeta, non
posso affermare che sia legato alla nostra emigrazione, ma voglio
ugualmente condividere con voi questo momento felice e, magari darvi
qualche info sulla scuola, così non sembra che vi scriva solo i
cavoli miei.
Anzitutto vi racconto che lavoro è perchè lo trovo
davvero ironico: faccio, finalmente il lavoro per il quale ho
studiato tutta la vita: sarò insegnante di italiano madrelingua alla
Bonn International School.
Ma
vi pare che un'insegnante di lettere non trovi lavoro in Italia e lo
trovi a Bonn, dove (per ora) la lingua ufficiale è (ancora) il
tedesco.
L'International School, inoltre, non è una scuola tedesca, è
la (costosissima) scuola internazionale, il cui diploma da accesso
diretto a tutte le università del mondo, in special modo quelle del
mondo anglosassone, visto che, la lingua ufficiale di questa scuola è
l'inglese.
Detto così sembra un lavoro molto prestigioso, in realtà
ho solo tre allievi, 10 ore di lezione al mese e, pur avendo fatto un
colloquio con la scuola e tenendo lezione all'interno dell'orario
scolastico, lavoro come libera professionista, pagata dalle famiglie.
Ironia dell'ironia: siccome lavoro per famiglie di diplomatici
italiani gran parte del mio compenso viene loro rimborsato dallo
stato italiano.
Dopo anni di studio, finalmente riesco a farmi pagare
dall'Italia. Anche se è triste che io debba essere approdata in
Germania per ottenerlo, devo ammettere che questo mi da qualche
soddisfazione.
Oltre
a ciò, anche se, come spiegato, non è tutto oro quello che luccica,
mi sembra davvero un buon inizio, perchè un'esperienza lavorativa in
Germania è verificabile da altri datori di lavoro, quindi degna di
una fiducia maggiore rispetto a quelle italiane; inoltre, con un po'
di fortuna , potrò riuscire ad ottenere una lettera di referenze (in
Italia non si usano, ma qui sono importanti per ottenere un impiego).
Devo,
però, raccontarvi come sono riuscita ad arrivare a questo lavoro,
visto che non conosco una parola di inglese e il mio tedesco è
davvero molto provvisorio. Dopo aver spedito alla scuola (che sapevo
cercava un'insegnante di italiano) un Curriculum Vitae e una lettera
di presentazione in tedesco, per i quali ringrazio sentitamente tutti
coloro che mi hanno aiutato, correggendo e, talvolta riscrivendo, ho
fatto il colloquio con il direttore della scuola e con la
coordinatrice per le lingue madri in franco-tedesco (oltretutto
mescolando costruzione delle frasi e parole di entrambe le lingue).
Purtroppo
la mia conoscenza del francese, che pure è ancora migliore di quella
del tedesco sta svanendo perchè il mio cervello ( come, pare, quello
di tutti) nello sforzo di imparare il tedesco traduce da italiano a
tedesco e poi da tedesco a francese. Insomma un bel casino, ma il
francese è certamente più semplice del tedesco da capire.
In
realtà, io mi ero preparata tutto il discorso in francese, ma alla
fine, vuoi l'emozione, vuoi che non tutto è prevedibile, ho fatto
una bella marmellata di lingue.
Malgrado questo, che con grande
diplomazia è stato definito un “interessante” colloquio, il mio
metodo di insegnamento è piaciuto e la mancanza di grande
concorrenza ha fatto il resto. Ora mi aspetta il giudizio più
importante, quello dei ragazzi .
Ciò
che mi entusiasma è la grande libertà che avrò nella
programmazione. In Italia il programma scolastico è molto rigido e,
solitamente, strettamente cronologico.
Il metodo e i contenuti d'insegnamento della scuola internazionale (molto simili a quelli della scuola tedesca, mi pare) sono molto differenti: si approfondiscono alcuni
temi importanti, ma si lavora con i ragazzi su progetti, in modo che
loro possano acquisire gli strumenti del sapere, non solo il sapere.
In
generale, la lezione frontale qui è ampiamente superata.
Nella
scuola di mio figlio ad esempio, l'anno scorso hanno lavorato sulle
fiabe in modo stupefacente.
Nonostante
il numero di allievi fosse 27, quindi una classe piuttosto numerosa,
l'insegnante, dopo aver analizzato le caratteristiche delle fiabe ed
aver fatto esercitare i bambini nella scrittura delle fiabe, ha
diviso la classe in piccoli gruppi e ogni gruppo, usando personaggi
di cui i bambini avevano i costumi a casa, hanno scritto una fiaba
che hanno rappresentato il giorno prima delle vacanze di Carnevale
(cogliendo l'occasione di fare anche una piccola festa).
A
livello di programmi, non so ancora dare un giudizio, ma il metodo,
per quanto ho visto fino ad ora, mi sembra molto buono. Presto vi
saprò dire qualcosa dall'interno.
Nel
frattempo, Buona Pasqua a tutti
Ciao Tatiana, mi chiamo Giusy sono siciliana ed ho 24 anni.
RispondiEliminaMi fa piacere vedere che ogni tanto qualche italiano riesce nei suoi progetti.
Io è da circa un anno che cerco lavoro per il mio fidanzato ma tutti i sacrifici fatti non sono serviti a nulla. Siamo ancora in questa valle di lacrime.... vorrei sapere se hai qualche sito da consigliarmi per la ricerca di lavoro come operaio edile. La mia mail è: giuseppagessicagrigoli@gmail.com, grazie.
Carissima Giusy, ti ringrazio per le tue parole. Ti consiglio di leggere il post, "da dove cominciare" lì abbiamo messo qualche indirizzo utile per cominciare le vostre ricerche. Qui stanno costruendo molto, però quasi tutte le ditte vengono dai paesi dell'est. Quello che posso consigliarti è ti studiare la lingua, perchè per lavori in cui c'è concorrenza è fondamentale. -ti scriverò anche sulla tua mail così che tu possa avere un mio contatto pvt.
RispondiEliminaIn bocca al lupo