Lo so,
sono una pessima blogger: dovrei scrivere una volta a settimana,
almeno, invece quest'anno ho scritto poco più di una volta al mese.
Confido
sempre nella vostra comprensione perchè io so che voi sapete che la
vita può essere vorticosa o al contrario può apparirci vuota e
lasciarci confusi sul nostro presente, sul nostro passato e sul
nostro futuro.
Qualche
volta le due cose accadono insieme, così hai la sensazione che la
tua vita ti stia chiedendo di fare delle scelte, ma non hai il tempo
e la serenità per farle, travolto da tutti i piccoli e grandi eventi
quotidiani.
Ecco,
questo è proprio quello che è successo a me in questo ultimo mese.
Aspettavo un piccolo contratto dalla scuola per la quale lavoro, ma,
nonostante le dimostrazioni di stima e i successi ottenuti, non è
arrivato, perchè, anche qui la parola d'ordine è risparmiare.
Così,
tra le pagelle da scrivere, mio figlio e suoi ultimi,
importantissimi, compiti in classe, le feste di fine anno e altre
amenità (che meritano un post a parte) mi sono ritrovata a
chiedermi, a un mese dal mio quarantaquattresimo compleanno:
“che
cosa farò da grande?”
Credo che
sia necessario, anche se non necessariamente piacevole, qualche volta
rivedersi e reinventarsi, o confermare il proprio cammino . Chi
emigra forse è più esposto a questo tipo di riflessioni (ma non
sono sicura) perchè si chiudono alcune opportunità, se ne aprono
altre e, in generale, cambia completamente lo scenario e non si
possono più dare delle cose per scontate (come l'età per esempio).
Non siamo
quasi mai noi a scegliere questi momenti di riflessione, La vita
sceglie per noi (di solito il momento peggiore) e noi dobbiamo
adattarci.
Così ho
passato questo ultimo mese, cogliendo ogni momento libero per
riflettere e, naturalmente, ho coinvolto mio marito in un tour de
force di “parole, parole, parole”... (tutti e solo gli uomini che
leggono potranno capire e sentirsi solidali con il marito)
Questi
sono anche i momenti in cui testi, pur senza averne le intenzioni, la
persona che hai vicino (compresa la sua sopportazione).
Beh, mio
marito ha passato l'esame a pienissimi voti.
Mi è
stato vicino, a costo di rinunciare a dormire per ascoltare i miei
scleri, per occuparsi dei bambini in modo che io avessi un po' di tranquillità, o semplicemente per non lasciarmi da sola con i miei momenti tristi.
Ha saputo
ascoltarmi, incoraggiarmi e mi ha accompagnato nella ricerca (ancora
non conclusa) di informazioni.
Inoltre,
crede in me, molto più di quanto non faccia io ed ha la generosità
di affrontare nuove e impegnative sfide per farmi tentare un sogno
che probabilmente non sarò in grado di afferrare, lasciandomi,
in più, la libertà di cambiare idea in qualunque momento.
No, mio
marito non è un uomo romantico, non mi regala fiori e poesie, non
cavalca cavalli bianchi e non veste di azzurro (per fortuna), ma, se
dovessi scrivere la mia fiaba, lui sarebbe esattamente il principe
che vorrei.
Grazie e
insieme a lui ho rimesso a fuoco il mio complicatissimo obiettivo di
diventare insegnante in Germania.
Quindi ieri ho festeggiato il mio
compleanno con la consapevolezza di avere un grande sogno quasi
impossibile da realizzare e un grande squadra, che crede nell'impossibile a sostenermi.
Cosa
potrebbe andare storto?
Buona
vita a tutti, soprattutto a quelli che credono nell'impossibile,
perchè sanno che l'impossibile è impossibile solo fin che non si
realizza.
La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso.
RispondiEliminaE io un po' mi sento calabrone...per molti aspetti.
EliminaGrazie
Fantastica la frase di tuo padre! In effetti se qualcuno 5 o 6 anni fa ti avesse detto che saresti stata in grado di mollare tutto, trasferirti in un Paese straniero ed imparare a comunicare velocemente in una lingua ostica, forse avresti avuto dei dubbi. Io invece non ho dubbi sul tuo successo :) Sei incredibilmente in gamba e hai tutte le carte in regola per realizzare il tuo sogno. Quando si espatria si ha la grande possibilità e anche l'incombenza di reinventarsi; nel tuo caso la professione sarebbe identica, ma in un contesto completamente nuovo ed in un'altra lingua. Sfida entusiasmante. Qui facciamo tutti il tifo per te! Buon successo!
RispondiEliminaOk Barbara, ora sei riuscita a farmi commuovere. Ho sempre pensato che, scrivendo un blog, avrei potuto essere di un qualche aiuto a chi lo leggeva (anche solo per una risata), non mi ero fermata a pensare quanto aiuto avrei ricevuto io dai miei lettori. Che dire? Grazie della fiducia, spero di essere all'altezza delle aspettative. Con gratitudine sincera vi abbraccio fortissimo
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