Come si
sazia la fame di libri quando si emigra?
Da quando
viviamo qui abbiamo cambiato moltissime delle nostre abitudini.
Abbiamo imparato, non solo un'altra lingua (imparato è una
parola grossa), ma, soprattutto, altri ritmi: il consueto è
diventato eccezionale e viceversa.
In
generale, potrei dire che il legame con l'Italia è diventato,
lentamente, sempre più virtuale, dalle visite ai parenti fatte con
skype, ai giornali letti sul computer invece che dal giornalaio.
Anche gli
acquisti sono diventati più virtuali. Tutto ciò che non troviamo
agevolmente qui si compra online, dalla marmellata di castagne al
panforte, dall'olio extravergine d'oliva Dop alla tisana preferita,
si aspettano “i pacchi da giù”.
Così
anche per i libri.
Però... però c'è un però, perchè i
libri non sono mai stai per me solo oggetti, portavano con sé un
rituale che cominciava ben prima della lettura.
Io andavo
a passeggiare dentro la mia libreria preferita lasciando tutti i
sensi all'erta, la vista per catturare un titolo curioso, l'olfatto
per impregnarmi dell'odore di carta e colla, il tatto per scoprire la
densità della carta, perchè il libro, prima di essere una storia
era un oggetto da scegliere con cura, qualcosa che doveva palesarsi
come un'apparizione e catturarmi.
Però, un altro però, perchè erano i mercatini dei libri usati e d'antiquariato la mia vera
passione. Ovunque ce ne fosse uno, ci andavo sentendomi una novella
Indiana Jones, alla ricerca di tesori perduti. Ho scovato libri
bellissimi e improbabili, come un'edizione del 1911 di fiabe sulle
fate, o un libro di cucina del 1873
Anche qui
in Germania ho provato ad andare per mercatini, ma il mio tedesco non mi permette di godere
della lettura di libri in lingua (almeno per ora e ancora per molto
tempo).
Oltre a
questo, un ultimo però, però il nostro appartamento, malgrado sia bellissimo e comodo, non
è infinito e ormai la scelta si è ridotta tra il comprare altri
libri o tenere la nonna (con grande disappunto della nonna di fronte
a questa possibilità).
Come
potrete capire la nonna non è facilmente riciclabile, quindi mi è
toccata una scelta estrema: saziare la mia fame di libri in modo
ancora più virtuale, rinunciando all'oggetto a favore della storia e
farmi regalare un e-book.
Visti i
miei preconcetti, ho optato per un kindle base, cioè senza la
retroilluminazone, così mi rimane l'illusione (scarsa a dire il
vero) di leggere un libro e, in teoria, mi si dovrebbe stancare meno
la vista.
Devo
ammettere che, malgrado il mio scetticismo questo “aggeggino”
presenta degli indubbi vantaggi.
Intanto,
è davvero facile da usare e anche i diversamente abili digitali (ché
dire handicappato pare brutto) come me possono usarlo senza bisogno
di fare un corso (che tanto non capirei).
Poi, è
davvero molto comodo da maneggiare, soprattutto per una che si
compra le raccolte (libri da oltre 1000 pagine) e poi ha la pretesa
di leggerle la sera nel letto (o sul divano), assumendo posizioni
scomodissime per riuscire a tenere il volumone e girare le pagine.
Inoltre,
contiene un centinaio di libri (e la memoria è espandibile), quindi
mi posso sbizzarrire a comprare tutto quello che mi incuriosisce.
I
libri “virtuali” costano anche meno di quelli cartacei e
rimangono a disposizione nella biblioteca (virtuale pure lei) per
essere riletti.
Che dire
poi del fatto che alcuni libri sono disponibili solo per e-book?
Ancora,
almeno per leggere non devo più aspettare il “pacco da giù”:in
cinque minuti ho a disposizione quello che mi interessa e posso
leggere degli estratti prima di scaricare il libro, così posso capire
se mi piace, prima di spenderci dei soldi.
Ultimo,
ma forse più importante, almeno per me: io detesto leggere a letto
(o sul divano) con gli occhiali, ma la mia vista ha la mia stessa età
e non vuole più saperne di leggere come prima, quindi mi tocca
allontanare il libro sempre di più (tra un po' mi dovrò comprare il
bastone come per i selfie). Con il kindle posso scegliere le
dimensioni del carattere per la felicità della mia vista.
Malgrado
tutto questo, non vi racconterò mai che preferisco l'e-book al
libro: mi manca l'odore delle pagine, le note a margine scritte con
la matita, le orecchie per non perdere il segno.
Sono antiquata, lo
so.
Quindi,
ho ancora intenzione di riservarmi qualche passeggiata alla ricerca
di libri e qualche acquisto in una libreria o in un mercatino, ma
nella vita i compromessi sono necessari (anche per i romanici) e
questo mi sembra un buon compromesso (con grande soddisfazione della
nonna che ringrazia).
Buona
lettura a tutti, qualunque cosa leggiate e in qualunque modo lo
facciate.
Che fortuna! Sai io ho comprato un kindle qui negli USA, ma siccome l'ho comprato qui ho solo accesso alla libreria virtuale americana. Ormai dopo 20 anni qui l'inglese lo leggo bene, ma mi manca leggere in italiano. Ma da quello che ho capito anche se comprassi un kindle in Italia, una volta che lo porto qui comunque non avrei accesso alla libreria italiana. Uffa. Ecco questi sono i momenti in cui mi piacerebbe vivere in Europa
RispondiEliminaNon sapevo di questo limite, legato al posto dove si vive. Io ho lo stesso problema con Netflix, ma qualcosa trovo. Ti resta sempre il pacco da giù...Ma il viaggio è lungo. Anche su Amazon trovi solo libri americani?
RispondiEliminaI libri li posso comprare su amazon Italia, solo che mi fanno pagare un sacco per la spedizione. Su Amazon USA hanno solo qualche classico. Di solito li ordino su amazon Italia e li mando a mia mamma e poi lei me li manda. Coasta meno cosi. Ma sempre tanto quindi alla fine leggo in inglese e li prendo gratis dalla biblioteca che e' fornitissima
EliminaE tanti saluti alla globalizzazione... Non capisco perchè con il kindle non si possa accedere a libri in ogni lingua, ma credo che, prima o poi, ovvieranno anche a questo limite. Aspettiamo e intanto goditi i libri in inglese. Ci sono degli autori inglesi e americani che davvero mi piacerebbe leggere in lingua originale. Un po' ti invidio. Magari imparerò anche l'inglese, prima o poi, per ora ti abbraccio forte...in italiano ;)
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