Come
scritto nell'ultimo post (Public Relations), lunedì scorso sono
ufficialmente cominciate le Herbstferien (ferie d'autunno), due
settimane di vacanze nel cuore dell'autunno, per ricaricare le
batterie.
Avere anche Giuseppe in vacanza ci ha permesso di fare un
po' i turisti qui a Bonn e di organizzare persino una gita di tre
giorni ad Amsterdam (domani si parte).
Del
resto, dobbiamo ancora utilizzare tutti i buoni (Gutscheine) che ci ha
regalato il Comune, quando siamo andati ad iscrivere la nostra
residenza.
I
municipi qui a Bonn (non so se è così anche in altre città), per
favorire la conoscenza della città e, di conseguenza,
l'integrazione, regalano a tutti i nuovi cittadini un pacchetto di
buoni che comprende un'entrata gratuita a testa in ogni museo della città, un
concerto della filarmonica cittadina ed altri sconti per varie
attività culturali.
Non
male come benvenuto.
Noi,
causa impegni vari, non abbiamo ancora finito i nostri.
Questo
mercoledì abbiamo colto l'occasione per visitare il “Landesmuseum”,
il museo della regione.
Come
dice il nome è un museo che racconta la storia del Nord-Reno-
Westfalia, dalla preistoria ai giorni nostri.
Il
museo è piuttosto grande, con una parte dedicata a esposizioni fisse
ed una dedicata a mostre temporanee: noi siamo stati fortunati e abbiamo visto la mostra temporanea sullo sviluppo della civiltà
celtica nel N.R.W.
Malgrado
siamo qui da ormai più di un anno e mezzo, non smettiamo mai di
stupirci della gentilezza dei custodi.
Già
alla casa di Beethoven il custode si era offerto di badare a Giacomo
mentre noi facevamo la visita e poi si è messo a giocare a
nascondino con il nostro allora treenne.
Non
contento, saputo che eravamo italiani, ci diede una lezione di
grammatica tedesca e finì con l'elenco di tutte le parole italiane
che conosceva.
Un
vero spasso.
I
bambini sono trattati sempre come un tesoro nazionale, non pagano
quasi mai e anche quando sono irrequieti, o corrono, o tentano di
arrampicarsi su una statua dell'antica Roma (come Giacomo) si
avvicinano con gentilezza e, a bassa voce, ti dicono, quasi scusandosi, che il bambino
non “potrebbe”.....fare il selvaggio dentro il museo (aggiungo
io).
Ad
essere diverso, però, è lo stesso concetto di “museo”.
Il
museo non è un “luogo sacro”, in cui entrare in religioso
silenzio e guardare.
Tutti
i musei tedeschi che abbiamo visitato sono molto interattivi,
soprattutto quelli a carattere “scientifico”, o storico: si può
entrare dentro un igloo, ad esempio, ma anche smontarlo (o
ricostruirlo), si possono toccare le pelli di vari animali, fare osservazioni con il microscopio e tanto
altro.
In
particolare, nel Landesmuseum si può sperimentare la forza che ci
vuole ad arare un campo con un aratro di legno tirato da un bue, o
provare a limare una pietra su un altra per creare la punta di
un'ascia primitiva.
Come se non bastasse, ci sono molte stanze a
tema, in cui i bambini possono giocare:
in quella “antica Roma”,
ci si può vestire da antico romano, montare e smontare un tempio,
fare un pisolino su un letto dell'epoca e “mangiare come gli
antichi romani”;
in quella “civiltà primitive si può giocare
con i dinosauri, vestirsi come gli uomini primitivi, provare un
telaio a mano e, cosa preferita dai miei piccoli vichinghi, navigare
in una barca ricavata da un tronco;
in un'altra c'è una grande tenda fatta di pellame con persino un fuoco (finto).
Per
non parlare dell'angolo biblioteca con tanti libri da leggere e con
cui giocare.
Questo
spiega perchè molti genitori vanno volentieri nei musei a passare
qualche ora con i loro figli nelle giornate di pioggia, un po' come
un parco giochi al chiuso in cui, magari, si impara anche qualcosa.
Durante
le vacanze il Landesmuseum, ma anche altri, organizzano, persino,
simpatici corsi di un giorno (impariamo a fare gli archeologi, ad
esempio).
Oggi
niente polemiche, quindi mi limito a dire che il museo come un luogo
da vivere è un idea che mi piace un sacco.
Buona
vita a tutti.
In due giorni ho visitato Amsterdam.Naturalmente è molto caratteristica, con i suoi canali, i musei e l'architettura dei suoi palazzi. Ma se dovessi trasferirimi sceglierei, senza pensarci Bonn-Koln, che ho avuto la forturna di visitare questa estate durante il mio lungo soggiorno. Parchi immensi e ovunque, strade pulite, possibilià di andare in bicicletta (senza quella frenesia e affollamento che ho visto sulle piste ciclabili di Amsterdam), servizi di trasporto che funzionano benissimo, prezzi dei prodotti nei vari supermercati o drogherie economici. Eh si, mi manca proprio Koln.Spero che il mio sia stato solo un arrividerci.
RispondiEliminaM.