Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

giovedì 8 gennaio 2015

Un anno di Germania

Un bilancio, dopo il nostro primo anno di “krukkenvita” è naturale. 
Il nostro è sicuramente positivo. 
Dopo aver passato le tre fasi dell'immigrato, teorizzate da mio marito Giuseppe, possiamo dire, con serenità, che la Germania è un paese adatto a noi. 

Le tre gneppo-fasi (gneppo è il nomignolo dato da me e i bambini a Giuseppe) meritano una piccola spiegazione. 
Mio marito sostiene che ogni immigrato passi attraverso tre fasi differenti, un po' come le cinque fasi dell'accettazione del dolore.

La prima fase: Amo la Germania. 
Appena arrivati si ha la tendenza a notare solo le qualità di questo paese, (se lo avete scelto voi), senza vederne alcun difetto. 
Esattamente come quando, da adolescenti, ci si innamora. 
Il nostro lui è un principe azzurro, la nostra lei un angelo rubato al paradiso. Come nell'innamoramento, questa fase dura poco e si arriva presto alla

Seconda fase: Odio la Germania. 
E' il momento dello scontro tra paese sognato e paese reale.
La Germania non è il paradiso: non trovate tutte le prelibatezze italiane e, quelle che trovate, non hanno lo stesso gusto. 
La lingua, che avevate pensato di poter imparare in sei mesi, rimane una sconosciuta e, malgrado i vostri sforzi e il vostro impegno, non riuscite ancora a capire quando la commessa del supermercato vi chiede se volete o meno una borsa. 
Anche qui le vecchiette non raccolgono i bisognini del loro cane e a ben guardare c'è anche troppo verde e persino troppe biciclette. 
E' il momento, insomma di: “Ma chi me l'ha fatto fare?” 
Questa fase dura a seconda del carattere, qualcuno non la supera mai. 
Se siete equilibrati e fortunati giungerete infine alla

Terza fase: apprezzo la Germania. 
Non è il paese perfetto, malgrado qualche tedesco ve lo voglia far credere, ma può essere un buon posto con pregi e difetti come ogni posto del mondo. Imparerete che i tedeschi non sono tutti uguali (chissà perchè lo avevate dimenticato), ma, soprattutto che vivere bene dipende da voi.

Per passare dalla fase due alla fase tre, è necessario che non siano troppe o, insopportabili per voi le caratteristiche del paese.

Qui di seguito cerchiamo di elencarne alcune, che potrebbero creare qualche difficoltà. 
Premesso che, come l'Italia, ogni regione è differente e generalizzare non è proprio possibile (un po' come dire che l'Italia è il paese del sole e poi andare a vivere a Milano, dove la nebbia la potrebbero esportare). 
Dunque, per evitare equivoci, tenete presente che noi non ci riferiamo alla Germania ma alla zona Koeln-Bonn e alla nostra esperienza personale. Qualcosa potrà avere valore universale, molto no.

1°:Il tedesco è una lingua complicatissima, questo è universalmente riconosciuto, soprattutto per un italiano: costruzione delle frasi, posizione dei verbi, declinazioni e pronuncia sono molto lontane dalla nostra lingua. Potrebbero peggiorarla solo usando l'alfabeto cirillico. 
Persino i tedeschi sono consapevoli di avere una lingua difficile; molti ci hanno confessato di essere molto contenti di essere tedeschi per non dover studiare il tedesco. 
Questo dice tutto.


2°:La Germania non ha il clima della Sicilia. 
Sembra banale, ma il clima e la luce sono elementi che incidono davvero moltissimo sull'umore e sul buon umore. 
Chi arriva dal nord-Italia, troverà un clima è un paesaggio simili a quelli lasciati, ma per chi arriva dal sud o, dal centro il discorso è molto diverso. 
In questo momento le temperature a Bonn vanno dai 3 ai 12 gradi di giorno e non scendono oltre i -4 di notte. 
Al sud si toccano i -10 di giorno e di notte anche i -21 (un amico è appena tornato da Uelm con queste informazioni). 
Dovete tenere presente che la Germania è invertita rispetto all'Italia, quindi il sud è molto più freddo del nord perchè è montuoso.

3°: La Germania richiede pazienza. 
Il sistema tedesco è piuttosto complicato, (talvolta, molto complicato), perciò ci vuole un po' di tempo (talvolta, molto tempo) per riuscire a capire e ad entrare a far parte del meccanismo burocratico. 
Noi stiamo ancora imparando. 
Poichè venite dall'Italia non sarà tanto il sistema ad essere difficile da affrontare, quanto il fatto che ve lo spiegheranno in tedesco, tutti gli enti pubblici vi manderanno lettere in tedesco e cercheranno di comunicare con voi in tedesco. 
Tenete presente, però, che tutti conoscono l'inglese e, sia pure a malincuore, vi parleranno in inglese se lo chiedete con gentilezza. 
Potrete, inoltre, trovare un valido aiuto presso i consolati e utilizzando internet. 
A differenza del sistema italiano, quello tedesco non è creativo e cambia molto lentamente quindi, una volta imparate le regole, saranno più o meno sempre le stesse. 
A quel punto ne saprete, probabilmente, più dei tedeschi stessi, con la consolazione di potervi confrontare con una burocrazia che funziona quasi sempre e non quasi mai e che, se anche sbagliate, non vi tratta come criminali.

4°: Mettete in conto un periodo di ansia continua.
Fino a che non riuscite a mettere tutto in ordine, possono verificarsi alcuni malintesi, poiché il sistema, essendo lento, potrebbe metterci del tempo ad “assorbirvi”. 
Ad un italiano abituato ad errori burocratici che non trovano soluzione, questo può far venire l'infarto. 
Abbandonate questo pensiero appena varcata la frontiera: nel sistema tedesco tutto ha una soluzione. 

Vi racconto una delle nostre esperienze. 
A settembre di quest'anno ci è arrivata una lettera dal comune di Bonn in cui ci comunicavano che stavano dando inizio ad una procedura di infrazione amministrativa contro di noi perchè Tommaso non risultava iscritto a scuola. A me è venuto un colpo e, poiché sono ansiosa, ho immaginato uno scenario con tribunali, assistenti sociali ecc ecc. 
In preda al panico ho telefonato subito al numero indicato (qui la tua pratica è affidata ad una persona sola, che sarà il tuo referente fino alla conclusione della stessa). 
Ahimè la mia referente era in vacanza e sarebbe tornata solo il lunedì seguente (era giovedì), ma la sua collega, sentendo la mia agitazione, mi ha ascoltato e quando ha sentito che Tommaso aveva già anche ricevuto la pagella, mi ha detto che bastava inviarla e tutto si sarebbe risolto. 
Incredula, ho spedito la pagella sia via mail che via posta. (Avrei voluto anche portarne una copia a mano, per sicurezza). 
Il lunedì alle 9,30 ricevemmo una mail in cui ci si ringraziava per aver spedito la pagella e che, in base alle informazioni fornite, il procedimento contro di noi non avrebbe avuto seguito. 
Il mercoledì ricevemmo anche la lettera ufficiale. 
Anche in Germania possono accadere i disguidi, qui si riescono a risolvere in tempi umani.

5°: Abbandonate la furbizia. 
A questo proposito devo fare una confessione. 
Malgrado mi sia sempre considerata una persona ligia alle regole, mi sono accorta che, ogni tanto, di fronte a regole che ritenevo particolarmente inutili (ce ne sono anche qui, naturalmente) o, a eccessi di burocrazia, mi è venuta la tentazione di cercare una scorciatoia. 
Non so, se per nostra ignoranza o, per efficienza del sistema, ma in Germania è piuttosto inusuale anche solo provare ad aggirare le leggi. 
 “Lex , dura lex, sed lex” dicevano i latini e qui, evidentemente, sono all'antica. Naturalmente, anche qui c'è chi ci prova e anche chi tiene comportamenti apertamente criminali. 
Del resto, come dice la mia carissima amica avvocato, se i codici penali di tutto il mondo prevedono gli stessi reati, un motivo c'è. 
Differente è la mentalità, i furbi sono l'eccezione, non la regola ed è chiara, fin dalle scuole elementari, la consapevolezza del fatto che chi infrange le regole danneggia tutti.


Se quanto scritto vi pare accettabile, se siete disponibili al cambiamento di abitudini e sapete le difficoltà con il sorriso sulle labbra, la Germania è un paese che ha molto da offrire. 

Nessun commento:

Posta un commento