Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

giovedì 26 aprile 2018

Kit di sopravvivenza


Quando si cambia stato, si cambiano inevitabilmente anche le proprie abitudini e ci si trova improvvisamente senza oggetti che prima davamo per scontati o, al contrario, non si ha più bisogno di qualcosa a cui prima non avremmo mai pensato di rinunciare.
Dopo 4 anni di Germania, ecco la mia personalissima lista dei “mai più senza” che in Italia non usavo.

1.La lavastoviglie. So benissimo che le lavastoviglie esistono pure in Italia e che io, probabilmente ero l'unica a non averla. 
In Italia, però, la nonna Mattea ha sempre voluto lavare i piatti e si è sempre opposta alla lavastoviglie. 
Mia suocera è buona e cara, ma io non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico di discutere con lei, perchè quando si mette in testa una cosa deve farla per forza a modo suo fare a modo suo. 
Anche io, del resto, non ero troppo convinta; tutti mi dicevano che tanto bisogna sciacquare i piatti prima e quindi e come lavarli... e che consuma un sacco ecc. 
Quando siamo arrivati in Germania, però, ci è venuto a mancare lo scolapiatti, quello incassato nel mobiletto che, di solito, sta proprio sopra il lavandino. 
Lo abbiamo cercato a lungo, ma ne abbiamo trovati solo, o di quelli di legno da mettere a fianco del lavandino, o come quelli italiani, ma piccolissimi. 
Orfana di scolapiatti, Mattea si è convinta a provare la lavastoviglie e da allora è diventata la sua migliore amica.

2.L'asciugatrice. Meno diffusa e più cara c'è anche in Italia anche questa, ma io, pur venendo dal nord Italia, non conosco nessuno che la possegga. 
Sarà che si può stendere sui balconi, mentre qui non si possono mettere i fili per stendere e stendere le lenzuola matrimoniali sugli appendini presenta una certa difficoltà; sarà che ogni tanto pure d'inverno in Italia il sole si fa vedere, mentre, almeno a Bonn, viviamo per mesi dentro 50 sfumature di grigio con il 70% di umidità.
Vero è che quasi tutti i palazzi hanno una stanza dove tutti possono stendere, ma la mia è 4 piani sotto il mio appartamento, senza l'ascensore e noi siamo 5 in famiglia (di cui uno in piena preadolescenza e un settenne, che a confronto Peppa Pig levati proprio), quindi facciamo millanta lavatrici alla settimana. 
Comoda, piazzata sopra la lavatrice, come nella migliore tradizione nordica, è diventata un membro della famiglia importante, quello più silenzioso di tutti.

3.Il mio migliore amico in assoluto, quello senza il quale ormai non posso più uscire di casa, il vocabolario di tedesco

So che ormai viviamo nell'era tecnologica, cioè voi vivete nell'era tecnologica, io no. 
Da quattro anni il mio vocabolario mi segue ovunque, ho pure dovuto rinunciare alle borse piccole per poterlo portare con me, perchè è anche un po' più grande di un normale vocabolario tascabile (lo so, praticità è il mio secondo nome). 
Scocciato almeno tre volte, so che sarebbe il caso di mandarlo in pensione e spesso non lo uso nemmeno più, ma è diventato la mia coperta di Linus.

4.Il macinacaffè. Non poteva mancare un accenno mangereccio. 
Il fatto è che il caffè tedesco non è adatto alla moka (che abbiamo trovato anche in versione “cucina ad induzione” all'ikea). 
Non saprei dirvi se è macinato troppo sottile o troppo grosso, ma il risultato è un caffè troppo leggero e con un fortissimo gusto di bruciato. 
In realtà il caffè italiano qui si trova senza problemi, almeno quello delle marche più conosciute, ma quello già macinato costa moltissimo (anche 20 euro al kg) e proprio non mi va giù di spendere così tanto, anche perchè noi di caffè ne beviamo parecchio. 
Il caffè italiano in grani si trova, invece, ad un prezzo conveniente (soprattutto durante le offerte, che qui ci sono a scadenze regolari). Dopo vari tentativi ed esperimenti abbiamo dunque investito in un macinacaffè e da allora possiamo, finalmente, bere un buon caffè anche in Germania.

5.Netflix. Netflix è un acquisto recente, ma è subito entrato nei nostri cuori. 
Devo premettere che noi non abbiamo la televisione italiana, che si può vedere (ma solo le 3 reti rai e i 3 principali canali fininvest) con un abbonamento di circa 5 euro al mese, aggiunto alla bolletta telefonica. A noi, però, la televisione italiana, tranne alcuni programmi che non si trovano nei canali disponibili per l'estero non piace. 
Non siamo entusiasti neppure della (carissima) televisione tedesca, a dire il vero. 
Provato per la nonna, che è l'unica che non lo usa, Netflix si è rivelato un ottimo aiuto per lo studio delle lingue: Giacomo può mantenere vivo il suo italiano, dal momento che per lui (e lo dico con profondo rammarico) parlare in tedesco è più naturale, malgrado in famiglia si parli esclusivamente italiano e lui legga volentieri nella nostra lingua (un Grazie particolare va a Geronimo Stilton). Tommaso lo usa per migliorare il suo inglese e per me è un alleato insostituibile nello studio del tedesco.

6.Amazon & co.. Non sono una fan degli acquisti online, ma spesso è l'unico modo che abbiamo per acquistare libri in italiano e altri prodotti che qui sono difficili da reperire. 
Per noi non è più soltanto un metodo comodo e veloce di acquisto, è diventato un mezzo per rimanere ancorati alle nostre abitudini e alle nostre radici.

7.La caraffina. Come tutti sapete in Germania, o meglio, in tutti i paesi fuori Italia, il bidet è un oggetto rarissimo da trovare. 
Nei due anni spesi a cercare casa, credo di aver visto il bidet solo in due case, mai in un appartamento. 
So che molti hanno rimediato con un doccino, io, invece, con la caraffina, come nei “bei tempi andati”. 
Caraffine su paesaggio bonnese
Complice il fatto che i bagni qui sono, in media, molto più piccoli di quelli italiani e che il water si trova, quindi, quasi sempre vicinissimo al lavandino e spaventata dalla combinazione bambini/doccetta, che richiama alla mia mente immagini da diluvio universale, abbiamo provato la caraffa. 
Comoda, infrangibile (è di plastica) economica (circa 1,50 euro) ecologica (si usa più o meno 1 /1,5 litri per lavaggio) e trasportabile (nelle case mobili dei luoghi di villeggiatura e negli Hotel spesso non c'è il bidet) è diventata fin da subito il nostro “mai più senza” per antonomasia.

Se vi è piaciuta la mia classifica, scrivetemelo nei commenti, se, invece, non vi è piaciuta, scrivetemelo sempre nei commenti e condividete con noi, se ne avete voglia, la vostra personale classifica dei “mai più senza”.

Fino alla prossima, Buona vita a tutti.

14 commenti:

  1. Ciao Tatiana! :) Bellissima e condivisibile classifica! A parte il vocabolario, il macinacaffè e la caraffa, i miei "mai più senza" sono identici. Nella mia personale lista ho anche l'elettrodomestico per asciugare i vetri delle finestre (durante le mattine invernali riesco a raccogliere anche 2/3 litri d'acqua di condensa) e le tende oscuranti ( qui non esistono tapparelle o persiane).

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  2. Pare che la questione tapparelle sia molto discussa: noi abbiamo le tapparelle e pure elettriche. L'elettrodomestico per asciugare i vetri delle finestre non lo conosco. Noi abbiamo comprato un deumidificatore, ma lo abbiamo usato solo un anno, poi, da quando non stendiamo più, non ne abbiamo più bisogno. Comunque 'sta cosa del bidet, bisogna risolverla una volta per tutte...Convinciamo i tedeschi...Un grande abbraccio e mandami tue notizie.

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  3. Non potrei vivere senza l'asciugatrice. Una salvezza. Il bidet purtroppo niente. Mi ci sono dovuta abituare :(

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  4. Che bello leggere di te Marilena, come va? Ti godi un po' di libertà con la "bimba" grande al college? Prova con la caraffina, è una garanzia...
    Un grande abbraccio

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  5. Non ricordo se ti ho detto che 6 anni fa mi sono divorziata. Quindi poi ho lasciato la mia amata California per trasferirmi sulle montagne rocciose in Utah, dove vive mia sorella. Ho deciso di rimettermi a studiare. Perche' e' vero che qui c'e' molto lavoro in confronto all'Italia, ma senza un titolo di studio non e' semplice trovare un lavoro che offre assicurazione medica. Che qui e' essenziale. Quindi ieri ho dato il mio ultimo esame. Ad agosto comincero' il tirocinio nella scuola media ed elementare. Ho deciso di specializzarmi per i bambini e ragazzi diversamente abili. Il tirocinio comincera' il primo giorno di scuola ( che qui e' ad agosto) e continuera' fino alle vacanze invernali. Nel frattempo anche la mia figlia piu' grande ha finito il primo anno di universita' e tornera' a casa per l'estate. Grandi cambiamenti e grandi avventure ci aspettano. :)

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    1. Carissima Marilena sapevo del tuo divorzio e che tua figlia più grande aveva cominciato l'università, ma nulla del tuo ritorno sui libri. Non posso che farti i miei complimenti: adoro tutti quelli che hanno la capacità di reinventarsi e che non danno nulla per scontato, ma quando a farlo sono le donne, beh, sono ancora più contenta, perchè so che per noi è un po' più difficile. Non me ne vogliano gli uomini, ma un po' di solidarietà femminile non potete negarmela. Coraggiosa anche la scelta di lavorare con i bambini e ragazzi diversamente abili. Ti auguro un futuro luminoso e pieno di soddisfazioni. Tienimi aggiornata.

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    2. Grazie, ti faro' sapere come continua il mio persorso. Un abbraccio

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  6. Asciugatrice "mai più senza" anche nella fredda.. Milano! (ebbene sì, ti seguo dall'Italia... ma la Germania ce l'ho nel cuore)
    La caraffina è geniale, e mi avrebbe evitato tante acrobazie nella vasca da bagno quando vivevo a Berlino.. ottima pensata!
    Purtroppo con Netflix ho il problema contrario, e cioè che in Italia si trova pochissimo in tedesco...
    Un abbraccio!

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    1. Certe volte Milano è più fredda e grigia della Germania. Che bello conoscere qualcuno che mi segue dall'Italia. Magari la caraffina ti tornerà utile in futuro...Per Netflix, spero che tolgano prima o poi la geolocalizzazione così saremo liberi di vedere quello che ci pare nella lingua che ci pare. Comunque, io vedo tutto il possibile in tedesco (con sottotitoli in italiano) ma i doppiatori italiani sono molto più bravi.
      Un grandissimo in bocca al lupo e continua a seguirci (che un po' di patrio sostegno fa sempre piacere)

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    2. Ho fatto l'Erasmus a Berlino nell'ormai lontano 2006, e sono tornata dicendo "finisco la triennale e mi ci trasferisco". L'anno dopo ho conosciuto quello che ora è mio marito, e non sono più partita. Ma la Germania è uno dei pochi paesi dove potrei espatriare. E poi la tua storia mi piace davvero! (Sarà che anche io ho due figli maschi, chissà, magari un giorno le nostre storie si sovrapporranno!)
      Un abbraccio

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    3. Cara Chiara, sono molto felice che le nostre avventure ti piacciano. La Germania non era nei nostri piani, un paio di pregiudizi li avevo anche io, devo ammetterlo, ma mi stupisce ogni giorno e positivamente. E' un posto meraviglioso dove crescere i bambini, soprattutto due vivaci maschietti. Se venite a fare un giretto a Bonn, fammelo sapere, vi faremo da guide molto volentieri

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  7. Ma la caraffa è geniale! Perché non ci ho mai pensato?

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