Ebbene
sì, posso senza dubbio affermare di essere entrata nella fase due
dell'integrazione. Vi ricordate che qualche tempo fa vi raccontai
delle tre fasi dell'integrazione.
La fase
1 è: “amo tutto della Germania”. Non era proprio così, ma,
certamente, bisogna ammettere che alcune cose in Germania funzionano
proprio meglio. Inoltre, se abbiamo spostato “baracca e burattini”
in un posto dalla lingua improbabile, bisogna essere un po'
entusiasti per forza.
Ci sono
voluti più di tre anni visto che sono un'ottimista di natura e tendo
a vedere sempre gli aspetti positivi di ogni situazione, però
quando è
troppo è troppo, così, complici gli avvenimenti degli ultimi tempi
(a proposito vi posso dire che la mia cabina doccia fa acqua da tutte
le parti e domani io e il Peppe proveremo a sistemarcela da soli,
perchè è più facile che con l'idraulico) sono scivolata anche io
nella
Fase
2: “Odio tutto della Germania”.
Più che
odio, è che non sopporto i tedeschi , ma non tutti,
solo quelli con cui ho a che fare ultimamente.
Ecco a
voi il mio personale elenco di categorie di crucchi che proprio non
sopporto:
Non
sopporto i tedeschi che sono assolutamente convinti di avere ragione
(e sono moltissimi) anche quando non ne capiscono niente. Qualche
tempo fa ho incontrato una signora che voleva convincermi che
mangiare la pasta non è “gesund” (salutare), mentre pane e burro
(che la maggioranza dei tedeschi consuma tutti i giorni, più volte
al giorno) è quanto di più salutare esista al mondo, con buona pace
della dieta mediterranea.
Un
professore di Tommaso si ostina ad affermare che “Lamborghini”
si pronuncia “Lamborgini”. Che sia un nome italiano di
casa automobilistica italiana, non pare avere per lui nessuna
importanza.
Detesto
i tedeschi talmente superficiali, soprattutto nel lavoro, da dover
tornare almeno tre volte prima capire qual'è il problema. Se il
problema va da loro, il risultato non cambia, devi tornarci almeno
tre volte.
Non
sopporto le mamme tedesche che vogliono dei bambini-robot.
In
realtà, a parte il dispiacermi per i bambini, non me ne fregherebbe
nulla ma proprio nulla se non volessero coinvolgere in questo loro
progetto anche me, finendo per giudicarmi se non faccio suonare a mio
figlio almeno uno/due strumenti musicali (di cui uno deve essere
obbligatoriamente pianoforte) e non gli faccio fare due sport alla
settimana.
Però
non gli viene nemmeno in mente di passare un po' di tempo con i loro
pargoli, giocarci, vedere un film spaparanzati sul divano, portarli
ad un museo e visitarlo insieme a loro, o, perfino annoiarsi insieme.
Preferiscono occuparli in mille modi pur di non passare del tempo con
loro.
Odio
i quei vecchietti tedeschi, che siccome non hanno più bambini
intorno, mi raccontano quanto è bello che nel palazzo ci siano
bambini, ma se poi i miei figli lasciano un po' di fango salendo le
scale nasce il finimondo: me lo vengono a dire dicendo che non
vogliono disturbarmi o irritarmi (che se non volevi disturbarmi non
venivi a dirmelo per niente) e quando mi offro di pulire mi dicono
che non è il caso, ma mentre scendo le scale per farlo mi ritrovo ad
essere osservata da tutti i vicini (sono tutti anziani)... che mi
danno pure indicazioni su come pulire. Ma trovarsi un bel cantiere
come in Italia no?
Detesto
i professionisti tedeschi che si vantano della loro abilità, mi
chiedono fiducia, combinano disastri e poi mi dicono che era perchè
il lavoro era difficile. Se fosse stato facile me lo sarei fatto da
sola, ti pare??
Non
sopporto i colleghi tedeschi di mio marito, ma solo quelli che quando
ci conoscono e sanno che siamo italiani ci pregano di portargli
qualche specialità italiana fatta in casa e quando gli facciamo
avere una teglia di lasagne fatte a mano con il ragù che ha pippiato
8 ore, loro le mangiano accompagnandole con...pane e burro (vedi
sopra).
Già
che ci sono, completo l'opera dicendo che detesto, della Germania in
generale, il fatto che non trovo le bietole, la difficoltà a trovare
una buona pizza e no, in questa stagione non sopporto nemmeno il
tempo.
Va
bene, ora mi sono sfogata.
Lo
so che prima o poi mi passerà, arriverà la primavera, qualche
tedesco simpatico riuscirò anche a conoscerlo ed entrerò
felicemente nella fase 3: ci sono cose (e persone) che amo
della Germania e cose che odio, come in tutte le nazioni.
Prima
o poi succederà, ma per ora....al grido di “Viva l'integrazione”
raccontatemi anche voi che cosa non sopportate del posto in cui
vivete, così non mi sento brontolona in solitudine.
Ps:
ho cambiato il font, perchè molti si lamentavano del fatto che fosse
difficoltoso leggerlo, soprattutto con il telefonino. Fatemi sapere
se questo è di vostro gradimento.
Ha ha ha. Io sono negli USA da 20 anni. E' un po' che sono nella fase 3. Ma mi ricordo la frustrazione di essere nella fase 2
RispondiEliminaMi sa che ci vorranno 20 anni anche a me...Per ora saltello dalla fase 1 alla fase 2 senza riposo. Posso considerarla ginnastica??
RispondiEliminaIo sono a München da Ottobre..e sono ancora nella fase 1.. Dici che la fase 2 arriverà sicuramente?! 😊
RispondiEliminaEffettivamente e' arrivata quando vivevo in Uk..e lì non sono mai arrivata alla fase 3 perché poi io e mio moroso ce ne siamo andati 😊😊😊
Cara Nicole, credo che arrivi sempre la "fase 2", ma io ti auguro di essere l'eccezione che conferma la regola. Io sono entrata nella fase 2 dopo tre anni, quindi hai sicuramente tempo. Certo che mantenere il buon umore dopo una primavera come questa (mi ostino a volerla chiamare così, solo perchè sono un'inguaribile ottimista) è già una bella prova.
RispondiEliminaUn grande in bocca al lupo