Vi
ho spesso parlato dell'amore che nutrono i tedeschi per gli italiani,
soprattutto per quanto riguarda la cucina, considerata migliore anche
di quella dei nostri cugini spagnoli, (peraltro preferiti sotto altri
aspetti) , la cultura, la musica e, naturalmente, la lingua.
I
tedeschi adorano la nostra lingua in un modo che noi non possiamo
neanche immaginare.
Vi
faccio un esempio per rendere l'idea: all'asilo di Giacomo c'è
un'educatrice di origine italiana con la quale parlo, naturalmente,
la nostra lingua. Un pomeriggio, mentre stavamo chiaccherando in
attesa che Giacomo si decidesse a venire a casa (impresa sempre
titanica), ho notato che un' altra maestra si era avvicinata e ci
stava ascoltando.
Ho
smesso di parlare, pensando che dovesse dare una comunicazione alla
sua collega.
Niente
affatto, si era avvicinata perchè le piaceva ascoltare il suono
dell'italiano, anche se non capiva nulla. Ci ha detto che è un suono
che “la consola e la calma”.
Anche
se a un italiano può sembrare strano, quando si conosce il tedesco
si comprende che questo non è un pensiero del tutto illogico.
Le
radio tedesche trasmettono moltissime canzoni italiane e moltissimi
dei nostri cantanti hanno qui un successo strepitoso, pur non
traducendo le loro canzoni. Gettonatissimo Nek, Eros Ramazzotti e
Laura Pausini, più di èlite Paolo Conte, Roberto
Vecchioni, Francesco De Gregori e Fabrizio De Andrè.
A
noi è capitato moltissime volte di venire fermati perchè ci
sentivano parlare in italiano e sempre per farci i complimenti, ma
questa volta un tedesco è andato oltre.
Curiosi?
Qualche
settimana fa mentre io e il Peppe usavamo la lingua di Dante per
disquisire sull'insalata al reparto frutta e verdura del Lidl, ci si
avvicina un arzillo settantenne e, scusandosi per averci interrotto
ci chiede se stavamo parlando italiano. Non abbiamo potuto che
rispondere di si. A quel punto ci ha sommerso di complimenti sulla
nostra pronuncia, molto diversa da quella che talvolta si sente per
strada (dovete tener presente che spesso qui, più che italiano si
sente parlare dialetto).
A
questo punto, dopo averci detto che lui amava moltissimo l'italiano e
che aveva anche provato a studiarlo anni fa, ci ha chiesto se eravamo
disposti a dargli lezioni private.
Io
ho colto l'occasione al volo e gli ho detto che ero un'insegnante di
italiano e che mi sarebbe piaciuto molto dargli lezioni in cambio di
un po' di conversazione in tedesco.
Detto
fatto, ci siamo messi d'accordo e ho cominciato le mie prime
Tandemunterricht (si chiamano così le lezioni in cui non vi è
scambio di denaro ma di esperienza: nel mio caso italiano per
tedesco).
A
un mese dall'inizio di questa avventura, devo dire che sono
entusiasta. Il mio studente è in pensione, quindi viene lui a casa
mia, così non devo perdere tempo negli spostamenti.
Inoltre,
avendo LUI moltissimo tempo ed essendo una persona estremamente
disponibile, organizziamo le lezioni soprattutto in base ai miei
impegni e, ultimo, ma non per ultimo lui è simpaticissimo e una
fonte inesauribile di informazioni, anche di cultura generale.
Se
pensate che sia il solito vecchietto solo e annoiato, però, siete
completamente fuori strada: è più in forma di me (ci vuole poco,
direte voi e avete ragione), con la bici può andare ovunque, casa
mia compresa, con la sua impossibile salita.
Ha organizzato persino un bel viaggio in Austria e Sud Tirolo in bicicletta
per questa estate con sua moglie, ma va anche a vedere musical, mostre ed
membro di club di “ arzilli biciclettisti” che organizza gite
culturali su due ruote.
Ora, in attesa di vedere i risultati sul mio tedesco, non mi rimane che provare il suo strudel di mele, per assaggiare il
quale tutta la famiglia ha ricevuto regolare invito.
Al
grido di Viva gli anziani, oggi auguriamo Buona vita a tutti, ma
soprattutto a questi "consapevolmente giovani".
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