Ciao
amici!!!
Mi
vergogno moltissimo del mio troppo prolungato silenzio, ma, quando vi
ho scritto che la vita non è una linea retta, ancora non sapevo che
la mia si sarebbe trasformata in un labirinto a trabocchetti. Altro
che scrivere un po' più spesso...
Intanto...
mi siete mancati moltissimo e spero che stiate tutti bene. Credo che
soltanto chi ha seguito le nostre avventure su Facebook possa avere
avuto qualche estemporaneo aggiornamento della nostra incasinatissima
vita, quindi vi faccio un rapidissimo riassunto (quanto me lo
consente la mia logorrea).
Innanzitutto
ho capito che non posso dare le dimissioni dal mio lavoro principale
e nemmeno ridurre l'orario. Malgrado alcuni collaboratori fidati il
mio ruolo di “sostenitrice e organizzatrice delle vite altrui” si
è andato man mano ampliando, lasciandomi davvero pochissimo tempo
libero, ma procediamo con ordine.
Ad
Agosto, poco dopo il mio ultimo post, la mia mamma, che qui non è
mai comparsa, ma che, tuttavia, posseggo, ha avuto la brillante idea
(e lo dico senza ironia) di vendere la sua casa in centro, che per
lei era scomoda e cara e comprarsene una in una zona meno centrale ma
più comoda ed economica.
Ora,
voi dovete sapere che mia madre abita a Torino, ma, nonostante
questo, per affrontare questo passo ha avuto bisogno di sostegno e
aiuto. Così da 960 km di distanza mi sono trovata catapultata nel
magico mondo immobiliare italiano, nel quale ho visionato più di 100
appartamenti (142 per la precisione), controllando per ognuno di
essi, supemercati nelle vicinanze, disponibilità dei mezzi pubblici
e distanza da mia zia e da mia sorella (sì, ho anche una sorella di
cui non vi ho mai parlato).
Ho
parlato con decine di agenti immobiliari, letto contratti, sostenuto
la mamma nei momenti di crisi, ed infine, verso l'inizio di Febbraio,
organizzato un trasloco, tutto senza muovermi da Bonn, dove, nel
frattempo, continuavo il mio lavoro di mamma, moglie, segretaria,
cuoca ecc.
Altro
che capacità di Problem Solving...
Per
fortuna la mamma ha traslocato nella casa nuova poco prima che
chiudessero tutti in casa in Italia, così almeno ha due bei balconi.
Nel
frattempo il mio meraviglioso, ma sempre inquieto marito, aveva
trovato una proposta lavorativa molto interessante...
...in
Svizzera.
Devo
ammettere che non l'ho presa affatto bene e che mi ci sono voluti
alcuni mesi per accettare l'idea di un nuovo trasferimento e di
ricominciare tutto da capo. Ci sono state, ancora prima di mandare il
curriculum, le informazioni da reperire e controllare (casa, scuole,
tasse e così via) per concludere che sarebbe stato meglio per noi
vivere in Germania per far sì che i bambini non si trovassero
catapultati in un sistema scolastico differente e Giuseppe avrebbe
lavorato come frontaliero. Quindi abbiamo visto altre case, preso
contatti con le possibili scuole e questo sempre prima di spedire la
candidatura. Dopo mesi di vaglio (e di travaglio), anche l'entusiasmo
iniziale di Marito è scemato di fronte alle difficoltà che
avrebbero dovuto incontrare i ragazzi cambiando scuola e, quando alla
fine la proposta non si è rivelata così allettante come sperato, è
stato un sollievo per tutti rifiutare.
Intanto
sono diventata un'esperta anche del mercato immobiliare del Baden
Württemberg.
Questo,
però, non risolveva in alcun modo l'insofferenza del Peppe per il
suo lavoro, ormai diventato monotono e, per cronica mancanza di
personale, sempre più stressante. Inoltre, la mia inquieta dolce
metà vuole sempre imparare cose nuove e approfondire le sue
conoscenze e ormai, dopo aver fatto tutti i corsi di aggiornamento
possibili e immaginabili questo era diventato impossibile.
Quindi
“ci” (in realtà lui) siamo messi alla ricerca di un nuovo posto
di lavoro, questa volta “ a Km zero”.
Vi
risparmio gli ulteriori mesi di dubbi, vaglio delle notizie,
colloqui, trattative ecc, ma, credetemi, non è stato facile: nel suo
lavoro il problema non è stato tanto trovare un altro posto, quanto
trovare un posto che rispondesse alle sue aspettative.
Comunque,
alla fine, dovremmo avercela fatta e Marito cambierà lavoro a Luglio
(dopo che saranno passati i 6 mesi di preavviso). Nel frattempo
dobbiamo ancora ricevere il contratto, che sarebbe dovuto arrivare
entro Marzo (ah la precisione teutonica) quindi prima di festeggiare,
aspettiamo ansiosi e fiduciosi.
Nel
bel mezzo di tutto questo (lavoro di marito e mamma) il “prode
Giacomino” è arrivato in quarta elementare e abbiamo dovuto
scegliere la scuola che frequenterà il prossimo anno.
Ciascun
genitore vorrebbe il meglio per il proprio figlio e noi non facciamo
eccezione, così abbiamo cercato di analizzare quali fossero i suoi
punti forti e quelli deboli, abbiamo parlato con le insegnanti e
visitato molte scuole diverse. Siccome sono passati 5 anni da quando
ci siamo trovati a questo bivio con Tommaso, abbiamo dovuto
ricominciare tutto da capo: in primo luogo, Giacomo è un bambino
diverso da Tommaso e quello che è andato bene per l'uno non va bene
per l'altro. Inoltre, in 5 anni le nostre conoscenze della lingua e
del sistema scolastico tedesco si sono ampliate offrendoci altre
possibilità. Infine alcune scuole in 5 anni sono cambiate, sia in
positivo che in negativo. Dovrei aprire una enorme parentesi sulle
difficoltà incontrate, ma vi ho già annoiato a lungo e, magari,
approfondiremo in un altro post.
Comunque,
esattamente il giorno in cui è stata annunciata la chiusura delle
scuole in Germania a causa del Coronavirus, abbiamo ricevuto una
lettera in cui ci hanno comunicato che Giacomo era stato accettato
nella scuola che avevamo scelto. Abbiamo appena fatto in tempo a
festeggiare che, anche in Germania hanno chiuso tutto.
Così
è cominciato anche da noi un periodo piuttosto complesso, che ha
sconvolto i nostri ritmi e che ci ha imposto uno stile di vita
diverso. All'inizio è stato molto difficile organizzare la giornata
per ragazzi, spiegare loro quello che stava accadendo (soprattutto a
Giacomo), seguire la situazione in Italia e contemporaneamente in
Germania e l'ansia per marito che, oltre che infermiere, oltre a
lavorare in una terapia semiintensiva, soffre anche d'asma.
Piano di sopravvivenza quarantena
Nonostante tutto, ce la stiamo facendo, risolviamo le cose giorno per
giorno e, cerchiamo di mantenre il sorriso, anche se non è sempre
facile. Non vi dirò che andrà tutto bene, perchè non è andato
tutto bene, anzi sta andando tutto molto male, soprattutto in Italia,
ma so che ne usciremo in qualche modo e il prezzo che avremo pagato
sarà altissimo. Non vi parlerò di questa pandemia appositamente
perchè troppo si è detto e spesso le notizie si contraddicono tra
di loro ma, naturalmente cercherò di rispondere ad ogni vostra
curiosità e mi farebbe piacere sapere come state vivendo voi.
Oggi
vi voglio abbracciare tutti.