Essere
genitori è difficile, essere genitori attenti è difficilissimo. E'
facilissimo invece, ma proprio facilissimo distrarsi, farsi prendere
dalla disperazione o, semplicemente, dire a stessi che è già così
faticoso certe volte badare alle cose “serie” dei nostri figli
che su tutto il resto si può soprassedere.
Vi
faccio qualche esempio di cosa intendo per “cose serie” e di cosa
intendo per genitori attenti: fargli da mangiare a pranzo e cena e,
se siete genitori attenti, assicurarsi che mangino anche frutta e
verdura; oppure controllare che facciano i compiti e, se siete
genitori attenti controllare anche che non li abbiano fatti con i
piedi ecc ecc. Ogni genitore potrebbe scrivere un'enciclopedia sulle
cose necessarie ad un figlio: si comincia la mattina, quando li
svegliate e dovete stare attenti che, intontiti dal sonno, non si
vestano al contrario, fino alle liti serali per fare in modo che si
lavino (evidentemente hanno paura di restringersi con l'acqua). A
questo si aggiungono le visite mediche, le riunioni a scuola, i
colloqui con gli insegnanti, lo sport ecc ecc (l'enciclopedia di cui
sopra appunto).
Per
questo un povero genitore, per il quale non c'è nemmeno il “telefono
azzurro”, non ha certo bisogno di trovarsi altri problemi ed è
facilissimo quindi distrarsi su avvenimenti che ci piace considerare
poco importanti.
E'
quello che stava per succedere a noi.
Carnevale
a scuola.
Qui
ogni scuola partecipa alla sfilata del quartiere e ogni anno la
scuola sceglie un tema diverso.
L'anno
scorso il medioevo, quello prima la tecnologia ecc.
Dovete
sapere che questi appuntamenti che in teoria sono molto carini e in
cui i bambini si divertono tanto, sono, almeno per il genitore medio
(io), una grandissimo rompimento di scatole: tra le mille e-mail (per
fortuna il gruppo whatsApp non ce lo abbiamo) per la raccolta fondi
per comprare le caramelle che i bambini lanceranno durante la
sfilata, all'insacchettamento delle suddette caramelle, dal servizio
d'ordine durante la sfilata per non perdersi i bambini al temutissimo
costume di carnevale.
L'anno
scorso ci toccò di cucire e assemblare il costume da cavaliere (con
tanto di elmo ricavato dallo scatolone di Pandoro), quello prima,
costruimmo un costume da Computer ecc.
Quest'anno
il tema della nostra scuola è l'arcobaleno, ogni classe un colore.
Finalmente
un costume facile, gli metti una tuta del colore scelto e via.
Ero
già felice all'idea di non doverci sbattere per una volta...
...Come
al solito troppo presto.
Un
giorno Giacomo torna a casa arrabbiatissimo e mi dice che quest'anno
non vuole andarci alla sfilata di Carnevale.
Subito
non capisco,visto che lui si diverte come un pazzo, poi mi rivela che
il colore della sua classe è il violetto e lui un colore da femmina
non lo vuole mettere e che anche i suoi amici hanno deciso che non
andranno alla sfilata perchè nemmeno loro vogliono mettere un colore
da femmine. Loro, invece, le femmine sono felicissime. Così mi dice,
anzi mi urla Giacomino tutto rosso e quasi in lacrime “ Così
impara la maestra a darci un colore da femmine”.
Ecco
uno di quei momenti in cui ci si trova davanti a un bivio: gli
rispondo che può non andare alla sfilata, zero problemi, o gli
spiego che non esistono colori da femmina, che si possono fare
costumi bellissimi anche da maschi con il violetto e mi infilo nel
solito ginepraio?.
Il
dubbio nella mia testa dura un secondo: “Tesoro se vuoi puoi non
andare alla sfilata, però ti perderesti un pomeriggio divertente.
Quello che ci rimarrà peggio se non partecipa sei tu, non la
maestra. Oltretutto non credo che la maestra lo abbia fatto per farvi
un dispetto. Ti devo anche confessare un segreto, il violetto è solo
un colore e non è il colore delle femmine, possiamo trovare un
costume bellissimo che sia violetto e anche da maschio”
...Si
asciuga le lacrime Giacomino, mi guarda incredulo e mi chiede “Sei
sicura, perchè i miei amici dicono che è da femmine”...
“Facciamo
così, pensiamoci e poi alla fine deciderai tu”.
Dentro
di me penso: “Dai, su internet c'è tutto, vuoi non trovarlo un
costume carino viola? Il Peppe si mette subito alla ricerca, ma
siccome Murphy era uno che sapeva quello che scriveva, no, non ce ne
sono di costumi viola da maschi, sono tutti da fatina e principessa,
o, tutt'al più, da orsetto del cuore (che poi Giacomo sarebbe
bellissimo da orsetto del cuore, ma niente, non gli piace)
Ok
piano B: “Ce lo facciamo noi il costume, così risparmiamo anche,
che ci vuole a trovare della stoffa viola, senza spendere un
capitale?La stoffa più economica che abbiamo trovato costava 12 euro
a m.
Ok
piano C: “Tingiamo un vecchio lenzuolo, tanto ne abbiamo
tantissimi”.
Proviamo
a cercare le tinte che si usano in lavatrice, ci sono di tutti i
colori, in teoria...in pratica, almeno in Germania solo nero, blu e
marrone.
Ok
piano D (eravamo già disperati al piano C): “Per tingere il
lenzuolo usiamo il colori da stoffa e li diluiamo con un po' d'acqua”
Per
fortuna questo ha funzionato, il risultato finale è lilla, ma
possiamo accontentarci.
Con
questo bel lenzuolo lilla abbiamo deciso da farci un costume da Mago
con tanto di mantello e cappello.
A
Giacomo l'idea del cappello da mago piace molto.
Peccato
che anche cappelli viola, quest'anno niente, quindi...
Piano
E: “Ci facciamo noi il cappello con del cartoncino”.
Vabbè
è venuto un po' storto, ma sei vestito di lilla, non è questo il
problema.
“Tutto
lilla, però è brutto mamma”.
“Beh
hai anche ragione anche tu, che cosa ci vorresti sopra?”. “Delle
fiamme mamma”
...E
fiamme siano, ma siccome possiamo usare solo il viola, facciamo le
fiamme viola.
Così
mamma, con la pittura acrilica, sì perchè la tintura da stoffa al
negozio è finita (un sacco di mamme avranno avuto la mia idea)
dipinge fiamme sulla tunica e sul mantello del mago.
Peccato
che manco nella pittura acrilica abbiamo trovato il viola (non sarà
da femmina ma è assolutamente sfigato il viola quest'anno) per cui
abbiamo mescolato a caso rosso e blu.
Siccome
i magi sono luccicanti, abbiamo persino aggiunto fiamme dorate e un bel sole a
completare il tutto.
Tutto questo insieme a tutte le altre “cose serie” da genitori.
Alla
fine, però, Giacomo mi ha detto: “Mi piace proprio mamma, penso che
farò un figurone”.
Ora, mentre mi guardo le mani sporche di vernice (credo che avrò
incubi in cui brucio in fiamme viola e oro), sono contenta perchè
Giacomo ha capito che il viola è un colore da femmina, ma ci si
possono fare anche cose bellissime da maschi e che le cose che non ci
piacciono, se non ci arrendiamo subito, possono essere trasformate in
cose belle, anche i colori da femmine.
Che
poi il viola è un bel colore in fondo, mica solo per le femmine.
Dal mago Giacomino e da tutti noi, Buona Vita e Buona Resilienza