Lunedì è cominciata la scuola in Italia. In Germania abbiamo già cominciato,
più o meno da 15 giorni.
Innanzitutto
tantissimi “in bocca al lupo” a tutti, ma, soprattutto ai
genitori degli alunni di prima elementare: è dura vedere il proprio
cucciolo affacciarsi sul mondo.
Che cosa
pensereste se il primo giorno di scuola vostro figlio, che frequenta
l'ottava classe (terza media in Italia) invece di portarvi la lista
dei libri e del materiale scolastico vi consegnasse una lettera
inviata dall'ufficio del lavoro che esordisce con: “Non vorreste
che vostro figlio un giorno si guadagnasse da vivere da solo?”
E' quello
che è successo a noi.
Dopo le
vacanze il mio tedesco era un pochino arrugginito e ho dovuto leggere
due volte, ma la frase non lascia spazio a dubbi di sorta.
La mia
prima reazione è stata di incredulità e anche di leggero shock:
Tommaso ha appena compiuto 13 anni, quindi per me è ancora un
cucciolo, un cucciolo “adolescemo”, ma pur sempre un cucciolo.
Ancora non riesco a guardarlo ed immaginarmi un “professionista”.
Del resto
non si tratta di questo: la lettera ci presenta la possibilità di
far fare a Tommaso una serie di colloqui e di test (quelli in
Germania non possono mancare) con dei professionisti, in modo da
poter usufruire di un orientamento professionale ad personam.
Il tutto è strettamente confidenziale, né la scuola, né altri enti saranno informati dei risultati ed ha l'unico scopo di fornire agli allievi che decidono di accettare dei percorsi formativi in linea con i loro interessi e le loro capacità.
Il tutto è strettamente confidenziale, né la scuola, né altri enti saranno informati dei risultati ed ha l'unico scopo di fornire agli allievi che decidono di accettare dei percorsi formativi in linea con i loro interessi e le loro capacità.
A tutti
quelli che non danno il consenso verranno ugualmente presentati dei
percorsi professionali, ma non specifici.
Già
quest'anno, infatti, mentre i colleghi italiani si cimenteranno nelle
prove INVALSI e negli esami di terza media, nelle scuole superiori
tedesche (non dimenticate che noi non abbiamo le medie) verranno
organizzate giornate, chiamate “giornata delle ragazze e dei ragazzi” in cui si faranno provare agli allievi diversi lavori.
Questo è
solo il primo passo di un orientamento al lavoro molto scrupoloso:
nel corso dei prossimi anni, tutti gli studenti, anche quelli del
Gymnasium (cioè gli unici che alla fine delle superiori potranno
accedere all'Università) passeranno alcune settimane a provare
diversi lavori (anche all'estero se lo desiderano). Del resto tutti in 10 classe (o in 9 a seconda delle
scuole) dovranno sottoporsi ad un esame che darà loro un diploma per
accedere agli Ausbildung (corsi professionali). Per gli studenti
delle Realschule e delle Hauptschule la scuola termina qui, mentre
gli studenti del Gymnasium proseguono fino alla maturità (l'Abitur).
Per
ulteriori info sul sistema scolastico tedesco vi rimando a questo
chiarissimo post:
Come se questo non bastasse,
durante le superiori, tutti gli allievi, tramite la scuola stessa,
vengono iscritti all'ufficio del lavoro (l'Arbeitsamt).
Vista in
quest'ottica la lettera che abbiamo ricevuto rientra in una logica
che a noi (che veniamo dall'Italia) è sfuggita completamente.
Orientare
i ragazzi è, del resto, fondamentale per lo stato che, in questo
modo, ha la possibilità di formare professionisti contenti e non
dovrà in seguito formarli nuovamente (anche se questa è una
possibilità sempre presente in Germania, anche perchè gli
Ausbildung sono retribuiti).
La nostra
reazione emotiva rispecchia la differenza tra due mentalità e
due concezioni della scuola e del lavoro profondamente diverse tra
loro.
Credo, ma
questa è una mia impressione personale, che in Germania l'obiettivo
della società e dei genitori in primis, sia quella di rendere
autonomi e indipendenti i giovani.
Questo l'ho riscontrato anche parlando con molte amiche tedesche che danno per scontate che verso i 18 anni i figli andranno a vivere da soli, sia che frequentino l'Università, sia che si trovino un lavoro, dopo aver frequentato l'Ausbildung.
Questo l'ho riscontrato anche parlando con molte amiche tedesche che danno per scontate che verso i 18 anni i figli andranno a vivere da soli, sia che frequentino l'Università, sia che si trovino un lavoro, dopo aver frequentato l'Ausbildung.
I ragazzi
che rimangono in casa sono davvero pochissimi e, solo se frequentano
l'Università nella stessa città dei genitori, questo è, in qualche
modo, tollerato.
Un
ultima precisazione che farà da ponte per il prossimo post.
In
Germania i libri non si pagano, perchè la scuola li da ai ragazzi in
prestito d'uso, il diario lo regala la scuola e il materiale
scolastico, in generale è molto economico (ma per sapere qualcosa
di più sulle differenze tra scuola tedesca e scuola italiana vi
rimando a due post vecchi, ma che rispecchiano ancora il mio
pensiero:
"W la scuola" e Scuola 2.0
Fatemi
sapere cosa ne pensate, o raccontatemi la vostra esperienza nei
commenti, mi aiuterà a chiarirmi le idee e nel frattempo
Buona Vita
a tutti