Cari
futuri emigranti,
Poichè
vi siete sorbiti il mio post acido, questo è per voi.
Ho
pensato di riunire in un unico post tutta una serie di informazioni e
riflessioni maturate in questi anni in Germania e spero che possano fornirvi almeno un punto di partenza.
Per
cominciare, vi metto il link di un vecchio post sempre attuale, che
potrà venirvi in aiuto per cominciare a conoscere il sistema
tedesco.
Voglio
aggiungervi però anche alcune conclusioni, frutto della nostra
esperienza personale e dei contributi di tutti i lettori.
Il primo
consiglio che mi sento di darvi e che do sempre agli aspiranti
emigranti è di provare a scegliere con cura la regione o la città
in cui si vuole andare a vivere. Come fare a scegliere il posto
giusto?
La prima
risposta che mi è venuta per molto tempo è stata “non ne ho idea”
perchè le variabili e le esigenze personali sono innumerevoli.
Dopo tre
anni, però, posso almeno suggerirvi qualche elemento di ordine
generale (anzi generalissimo) a cui fare attenzione per evitare
brutte sorprese.
1)il
costo della vita. Come in Italia, infatti, il costo della vita
può differire molto da regione a regione, o anche da città a città,
magari a fronte di stipendi simili.
Sono
certa, ad esempio, che il contratto degli infermieri è nazionale,
quindi identico in tutta la Germania (bonus a parte), ma a Monaco
(visto che la Baviera è da sempre una delle mete preferite degli
emigranti italiani) il costo degli affitti ad esempio è altissimo,
così come la vita in generale.
Non mi
fraintendete non ho nulla contro Monaco e la Baviera, sono luoghi
meravigliosi, ma molto cari.
In
relazione agli affitti, vorrei porre alla vostra attenzione anche un
altro fattore da non sottovalutare, poiché potrebbe generare
problemi non indifferenti.
In molte
città tedesche, Monaco e Berlino in primis, le case da affittare
sono sempre meno e sempre più care.
Ne
consegue una concorrenza fortissima e non è raro trovare lunghe code
quando si va a visitare un appartamento.
In questi
casi, è buona norma (infatti lo fanno quasi tutti) presentarsi alla
visita della casa con il vostro contratto di lavoro e la vostra
situazione bancaria, in modo da dimostrare a chi affitta che siete in
grado di pagare. Inoltre, esiste una norma in Germania che prevede
che l'affitto non sia superiore al 30% delle entrate mensili.
Fate
conto che, un appartamento di circa 100 mq, con tre camere da letto,
in un quartiere decoroso a Bonn (no Monaco), possono costare minimo
900 euro a salire (e si sale molto facilmente), più spese
condominiali (nell'ordine delle 200-300 euro, senza il riscaldamento
incluso).
Non
dimenticate che dovrete versare anche tre mensilità come cauzione,
che vi sarà restituita quando lascerete l'appartamento, al netto di
eventuali danni.
Qui vi
allego il link di un sito sul quale potrete capire voi stessi quanto
potrebbe costarvi affittare la casa dei vostri sogni.
Infine,
tanto per complicarvi ancora un po' la vita, in Germania è diffusa
la convinzione che ogni figlio debba avere la propria camera da
letto.
Quindi
non dovrete stupirvi se vi vedrete negato l'affitto di un
appartamento perchè “siete in troppi”.
Persino a
noi a Bonn, una città in cui gli affitti sono cari, ma non c'è
ancora molta concorrenza, l'unica cosa che ha obiettato la
proprietaria, la quale non ha tenuto in nessun conto la norma di cui
sopra, era che i bambini dovessero dormire nella stessa camera.
Per
fortuna i bambini erano piccoli e dello stesso sesso e, dopo aver in
pratica augurato la morte alla nonna prima che i bambini fossero
troppo cresciuti (i crucchi sono di una delicatezza incomparabile) ha
dato il suo benestare.
Se volete
controllare quanto costa il cibo, una buona idea (del marito) è
quella di andarsi a leggere in internet i volantini dei supermercati
della zona di interesse. Non sarà accurata, ma utile per farvi
un'idea generale.
Io, dal
canto mio, posso dirvi che, almeno a Bonn, facendo la spesa nei
discount e nei supermercati, i generi alimentari costano meno che in
Italia.
2)l'offerta
di posti lavoro nel vostro campo professionale.
A meno
che non siate degli infermieri, degli ingegneri, dei medici,
(categorie che possono trovare ovunque) è il caso di valutare in
quale regione troviate più offerte di lavoro.
Tra i
miei contatti, ad esempio, c'è una coppia in cui lui è un perito
chimico e prima di venire in Germania hanno, intelligentemente a mio
parere, cercato la regione in cui questa figura professionale è più
richiesta.
A
proposito di lavoro vi ripropongo un vecchissimo post con qualche
consiglio e qualche indirizzo mail
Per tutti
e ovunque, anche se partite con un contratto in tasca, sarà
necessario far riconoscere il proprio percorso di studi. Esistono
casi in cui è la ditta stessa che vi assume a farsene carico, ma,
molto più frequentemente dovrete occuparvene da soli. Due sono i
passi da fare:
passo 1:
far tradurre il vostro diploma o laurea. La traduzione deve essere
una traduzione asseverata, quindi dovete trovare dei traduttori
certificati.
Passo 2:
Se sapete già quale ente si occupa dell'Anerkennung
(“riconoscimento”, letteralmente) potete rivolgervi a loro
direttamente, altrimenti potete rivolgervi a varie agenzie che vi
rilasceranno un certificato di equipollenza (non il riconoscimento
vero e proprio) e sapranno indirizzarvi all'ente giusto. Vi giro due
link a cui potete rivolgervi.
Quasi
sicuramente dovrete dare un esame di lingua tedesca nel vostro ambito
professionale affinchè la vostra qualifica sia completamente valida.
So che ci
sarebbero moltissime cose da aggiungere, tra cui, importantissima, la
questione della tessera sanitaria in Germania (cosa che faremo in un
prossimo post), ma non posso farvi venire sempre l'emicrania, quindi
per ora, accontentatevi.
Spero di
essere stata esaustiva, ma se ho dimenticato qualcosa, non esitate a
commentare e ad aggiungere, magari anche a criticare, così
riusciremo a essere più utili a tutti.
E mentre
riflettete, che già sto sentendo le vostre rotelline girare, Buona
Vita a tutti.
Sempre consigli puntuali e preziosi :)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaGrazie mille, Barbara
RispondiEliminaCiao Tatiana, solo ora ho letto questo post che, come sempre, da molti dettagli sulla situazione per immigranti in Germania. Ho solo da aggiungere che infatti il contratto per infermieri è nazionale, ma questo contratto (TvöD) è solo valido per ospedali del settore pubblico, non per quelle operato dalle chiese, da altri organizzazioni o di aziende privati. Le chiese hanno un contratto proprio con validità nazionale ed i privati possono fare come vogliono in questo settore (ma non troveranno personale se pagano troppo basso).
RispondiEliminaGrazie Jakob, anche a livello personale, è molto utile per noi saperlo. Per quanto riguarda le chiese, posso confermare che il contratto che fanno è uguale a quello pubblico (in linea di massima) altrimenti, tutte le cliniche private senza personale.
RispondiEliminaCiao, che bello leggere un blog recente. Grazie per le informazioni.
RispondiEliminaGrazie Vale302. Vorrei scrivere molto di più, ma gli impegni sono davvero moltissimi in questo momento.
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