Ve lo
avevo promesso e, anche se con molto ritardo, eccomi a scrivervi non
di amici in carne ed ossa, ma di quelle parole straniere (in questo
caso crucche) che somigliano a parole italiane, ma, ahimè, hanno un
significato molto diverso e rischiano di fare aumentare (se
possibile) la quantità di figuracce e di malintesi con i nativi.
Iniziamo
da “Armatur”. Sia che stiate pensando a cavalieri
medievali sia che vi venga in mente Iron man, siete fuori strada. In
realtà significa “rubinetteria”. Lo so, non ci sareste arrivati
nemmeno tra un milione di anni e, del resto, magari neanche la parola
“rubinetteria” usate tutti i giorni.
Più
grave, invece è usare il verbo “kollaborieren”. Io, la
vostra campionessa olimpionica di figuracce, l'ho usato per dire alla
mia insegnante che mi avrebbe fatto piacere “collaborare” ad un
progetto.
Niente di
più sbagliato.
Per
fortuna, la mia insegnante mi conosce, ma “kollaborieren” in
tedesco vuol dire “collusione” di stampo mafioso, oppure “essere
un collaborazionista”, in particolare del regime nazista. Per
questo i tedeschi evitano di usare questo termine.
Invece
continuano ad usare “Lager” che in tedesco vuol dire
“deposito/magazzino”. A me all'inizio faceva accapponare la
pelle, ma tant'è.
Attenti
anche al gatto. Sì amici, perchè gatto si scrive Katze e si
pronuncia kazze. Avere “eine große Katze” (un grande gatto), può
dare adito a imbarazzanti fraintendimenti, ma dopo qualche anno non
vi verrà più tanto da ridere.
A me fa
ancora ridere, invece, “schminken”, che in realtà
corrisponde a un innocente “truccarsi”.
Questo
per dire che anche i tedeschi sanno essere comici, è che spesso non
ne sono consapevoli.
Anche se
ci avviciniamo al mondo accademico, troviamo in sacco di falsi amici,
alcuni buffi, altri più pericolosi.
Ad
esempio quando vi chiedono se avete un “Diplom”, non si
riferiscono al nostro “diploma” di scuola superiore, ma alla
laurea.
Accade
spesso, quindi, che ci sia un malinteso riguardo alle qualifiche.
“Studium”,
poi, non è il semplice studio, ma il percorso universitario.
Ancora, i
compagni di Univesità, non sono “colleghi” (almeno così
venivano chiamati ai miei tempi) ma “Kommilitonen”, che da
noi viene usato, invece, in ambito militare.
Infine,
potreste avere problemi anche con lo “Stipendium” che in
Germania non indica il compenso per un lavoro, ma una borsa di
studio, che solitamente si riceve come ricercatore all'università o
per i Praktika (i praticantati).
Questo è
solo un inizio, ne mancheranno ancora centinaia, quindi, se qualcuno
vuole essere così generoso da suggerirne altri, potremo aiutare,
ancora di più, qualche connazionale ad evitare qualche malinteso e
qualche brutta figura.
Per tutti
Buona Vita e buon primo giorno di Primavera (sperando che, sentendosi
chiamata, arrivi davvero).