Lo scorso
martedì era il Blue Monday e, siccome noi siamo fatti al contrario,
mentre tutti festeggiavano, soffrivamo e, nel giorno più triste
dell'anno, abbiamo festeggiato.
Tutto
normale direi.
Anche se
per me ogni ragione è buona per festeggiare, questa volta il motivo
era davvero ottimo: il Peppe ha ricevuto (finalmente) il certificato
che gli permette di esercitare anche in Germania la professione di
infermiere specializzato.
Per
ottenerlo ci sono voluti 4 anni e mezzo (incluso un anno e mezzo per
aspettare tutti i documenti) 6 prove d'esame, nervi saldi e molta,
moltissima pazienza. Per tutto il resto c'è stato il Maalox.
Fino ad
ora, infatti, pur essendo Giuseppe un infermiere specializzato in
terapia intensiva, con tanto di Master post laurea e pur essendo, in
Germania, la professione di infermiere esercitabile con un corso che
si può fare dai 16 anni in poi, ha sempre lavorato (almeno
ufficialmente) come “aiuto infermiere” e, di conseguenza è
sempre stato pagato come “aiuto infermiere”.
Vi
ricordate quando vi raccontavo che qui per fare qualunque lavoro
dovete avere un “certificato”? Ecco, parlavo per esperienza.
Come
funziona, però, il “magico” mondo delle certificazioni, delle
equipollenze e dei riconoscimenti in Germania?
In tre
parole: “lento, complicato e, talvolta, ingiusto”, come in tutto
il mondo.
Quindi
siete avvisati.
Questo
post cerca di fare un po' si chiarezza, e di dare qualche indicazione
di massima, ma ricordate, in questo caso più che mai, non ci sono
differenze solo a livello regionale, ma, persino a livello di città
di residenza.
Questo è
talmente vero che molti nostri conoscenti hanno trasferito la propria
residenza da Bonn, dove è tradizionalmente più difficile il test
linguistico e di competenza per gli infermieri, in città limitrofe,
dove qualcuno è riuscito a superare l'esame di tedesco, parlando in
inglese.
Tanto per
dimostrarvi che tutto il mondo è paese.
Vorrei,
però, in questo post, non fare polemica, che poi non serve a nulla,
ma cercare di fare una descrizione sommaria e generale di come
funziona il sistema tedesco in questo settore e, se posso
permettermi, darvi un consiglio basato sulla nostra esperienza.
Il
consiglio è di prendere le certificazioni linguistiche in Italia,
previo accertamento che il tipo di certificato ottenuto sia
riconosciuto anche in Germania. Infatti, è risaputo (da chi? Visto
noi lo sappiamo solo ora) che gli esami sono molto più semplici,
anche perchè raramente avrete a che fare con dei madrelingua che
parlano tedesco tutti i giorni.
Ora,
addentriamoci nel magico mondo della burocrazia tedesca.
Lo so che
siete già tutti un brivido...di terrore.
Anzitutto,
in Germania esiste una prima grande differenza tra, professioni
regolamentate e professioni non regolamentate.
Professioni
regolamentate: sono quelle (es la Sanità, o l'Istruzione) per le
quali è previsto un organo ufficiale di regolamentazione. In questo
caso, le regole per svolgere la professione sono dettate direttamente
dall'ufficio competente.
Tradotto:
nel caso il cui il vostro corso di studi finalizzato a esercitare
quella professione non sia equipollente a quello tedesco, vi sarà
richiesto di integrare le vostre competenze con corsi, ore di
esperienza sul campo ed esami aggiuntivi.
Es
pratico: per insegnare in Italia non erano richiesti esami specifici
di pedagogia, in Germania sì, quindi io, nel caso in cui voglia
diventare insegnante qui, dovrò frequentare dei corsi di pedagogia
all'Università tedesca, oltre a ottenere un certificato di lingua c2
(come un madrelingua) e altre amenità, con le quali non voglio
annoiarvi.
Tanto ci
siamo capiti.
Professioni
non regolamentate: tutte le altre. Per queste professioni non
esiste un Anerkennungsbehörde , cioè un organo ufficiale che possa
riconoscere la vostra Laurea.
Che cosa
vuol dire questo?
Non
significa che, mentre per le professioni regolamentate bisogna
passare attraverso questi uffici pubblici e rispondere a precisi
requisiti, queste ultime professioni possono essere esercitate da
chiunque.
Potete,
comunque, essere contenti, perchè il vostro cammino sarà meno
travagliato dei vostri più sfortunati compagni di viaggio.
Anzitutto,
non dovrete, almeno per ottenere la “valutazione del
certificato/titolo” (Zeugnisbewertung) superare nessun esame di
lingua (diverso potrebbe essere il discorso per ottenere un posto di
lavoro).
Fate
attenzione perchè questa è diversa dal “il riconoscimento”
(Anerkennung) che si può ottenere solo dall' Anerkennungsbehörde di
cui sopra.
Avrete
tutti e, in ogni caso, bisogno di fare una traduzione certificata
del vostro titolo di studi, cosa per la quale avrete bisogno di
traduttori certificati.
Ne
trovate, facilmente, l'elenco sui siti dei Consolati della regione in
cui andrete a vivere.
Dovrete,
poi, rivolgervi ad un centro che possa redigervi, dopo aver
attentamente esaminato tutti i vostri documenti e accertatone il
valore in Italia e l'equipollenza con il sistema scolastico tedesco,
la
Zeugnisbewertung,
che potrete allegare, senza altro, alla vostra domanda di lavoro.
Facile no?
Come al
solito vi fornisco anche il link di un sito (in tedesco, quindi
leggetelo con google se non conoscete la lingua) che può fornirvi
questa “valutazione”.
La
Zeugnisbewertung può servire anche a chi necessita del
“Anerkennung”, perchè può fornire una valida base all'ufficio
che se ne occuperà e può, nel frattempo, essere utilizzata come
riscontro delle vostre attuali competenze da vari enti, o aziende.
Ultimo,
ma non per ultimo, nella Zeugnisbewertung, trovate anche delle
indicazioni su quali tipi di corsi o master potete frequentare con il
vostro titolo, per approfondire le vostre competenze e fare carriera.
I tempi
per il rilascio sono molto variabili, ma non aspettatevi risposte
fulminee, perchè le cose da controllare sono moltissime.
Nota: la
traduzione in italiano dei nomi tedeschi dei suddetti certificati e
riconoscimenti è una traduzione casalinga (io non sono una
traduttrice), quindi prendetela per quello che è, un tentativo di
rendere chiari dei concetti che non esistono in Italia (almeno per
quanto ne so io).
Sperando,
come sempre, di esservi stata di una qualche utilità e di non avervi
fatto venire il mal di testa, invito chi ha altre informazioni a
scriverle nei commenti, in modo da essere più utili possibile.
A me non
resta che augurare a tutti “in bocca al lupo” e
Buona
vita