Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

domenica 23 aprile 2017

Nonno con le ruote

Mi auguro che abbiate passato delle ottime vacanze di Pasqua.

Per farvi venire un po' di invidia vi posso dire che le nostre  finiscono oggi, del resto da qualche parte dovremo pur recuperarle quelle 6 settimane estive in più che si fanno in Italia.

Non invidiateci troppo però, perchè il tempo è stato davvero inclemente.
Mentre in Bayern (e non solo) nevicava, qui siamo tornati a Novembre e da qui sembra che non ci muoveremo più.
A condividere con noi un po' di mal tempo è però, per fortuna, venuto il nonno.

Il nonno di Giacomo e Tommaso è davvero un personaggio: avete presente quei vecchietti che ciabattano per casa o, al massimo, vagano per la città alla disperata ricerca di un cantiere???

Ecco tutta un'altra cosa: a parte che mio papà è super giovane con i suoi 64 anni appena compiuti (e festeggiati proprio insieme a noi in Krukkolandia), dopo la pensione è diventato un super sportivo.
Inoltre, per riuscire a dare il meglio in bicicletta (la sua passione da sempre) si è anche convertito ad una dieta salutare, con il bel risultato di aver perso 10 Kg ed essere più in forma di molti trentenni (ma anche ventenni) che conosco.
Se andare incontro alle sue esigenze alimentari non ci ha causato nessun problema, dal momento che anche noi cerchiamo di mangiare in modo salutare (almeno in linea di principio), stare dietro alla sua energia è stata tutta un'altra faccenda.

Ebbene sì, caro nonnetto, dobbiamo proprio dirtelo: ci hai fatto fare una bella fatica.
Dovete sapere, infatti, che il “vecchietto” è allergico al divano e, quindi, sfidando le condizioni meterologiche (che ci hanno almeno risparmiato la pioggia) abbiamo fatto i turisti.
E' stata, però, anche una fatica bella, perchè noi , sempre presi tra mille commissioni quotidiane, raramente abbiamo il tempo di fare gite ed escursioni.

Già giovedì, appena arrivato, lo abbiamo portato (portato è una parola grossa, visto che andava meglio di tutti noi) a fare una passeggiata in riva al Reno nello splendido parco di Rheinaue. Passeggiata sì, ma con i Rollerblade...
Ci siamo divertiti molto e il nonnetto ci ha dato filo da torcere.


Il nostro fotografo personale ci ha ritrato in tutto il nostro splendore 
Venerdì, visto che le previsioni non davano pioggia, siamo andati al giardino zoologico di Colonia. E', secondo me, un posto meraviglioso, dove gli animali (tutti salvati o nati in cattività) hanno moltissimo spazio e sono trattati benissimo.


Abbiamo così potuto conoscere le ultime due elefantine nate, rispettivamente 1 e 3 mesi fa e la grande aquila americana, salutare la maestosa tigre, i simpatici scimpanzè, i teneri orsetti e un mucchio di altri animali.

La nuova famiglia

I bambini hanno potuto giocare nei grandi parchigioco allestiti all'interno dello zoo (ve l'ho detto che gli animaletti, di qualunque specie, sono trattati benissimo).
Giacomino nel tubo...
Non ci siamo privati neanche di un breve giro all'acquario...

Sabato, il tempo è stato inclemente e solo nel pomeriggio la pioggia ha lasciato il posto a nuvoloni minacciosi.
Non potevamo certo starcene a casa, allora abbiamo optato per un giro nel bellissimo quartiere di Bonn di Villenviertel che ospita bellissime ville in stile liberty e alcune di fine ottocento che sembrano uscite dal fil di Harry Potter.
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Domenica di Pasqua, mentre i grandi spadellavano per il pranzo, i giovani hanno inforcato le biciclette e Tommaso ha portato il nonno a vedere la sua scuola e i parchi sportivi lì intorno.
Dopo pranzo, però, anche noi cuochi ci siamo uniti all'allegra brigata e, muniti di bici, siamo andati a fare un giro nel bosco sopra casa a salutare i cervi e i cinghiali, tanto per digerire.

Lunedì, infine, gita al castello del Drachenfels, dove, narra la leggenda, Sigfrid sconfisse, appunto, il drago e puntata alle rovine in cima alla celebre collina, famose per aver ispirato il famoso poeta Byron e tutta una schiera di pittori romantici, tra cui Turner.

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Il castello    

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Le rovine

Ritratto di famiglia con paesaggio

Martedì mattina alle 5,30 del mattino accompagnavamo il nonnino all'aeroporto...
Restituitolo alla sua bella Torino e alla sua amata bicicletta, che ci risulta, da fonti attendibili, aver inforcato appena arrivato a casa, noi siamo andati a dormire... e abbiamo passato tutto il resto della giornata in compagnia del nostro adorato divano (perchè quell'allergia non è ereditaria per fortuna)...

Caro nonnino, con la promessa che la prossima volta ci troverai più allenati, ti ringraziamo per averci spronato a fare un po' i turisti...

E la vostra Pasqua??

Per ora vi saluto, augurando a tutti, ma sopratutto ai nonni di qualunque specie una Buona Vita.


sabato 8 aprile 2017

Tedesco o non tedesco?


Oggi è nuvoloso, ieri era nuvoloso e domani sarà nuvoloso...
Stabilito che so i verbi in italiano e che sono di pessimo umore per sto tempo da lupi, oggi dopo più di tre anni in terra krukka, vi voglio finalmente parlare della lingua tedesca.

Da un po' avete ricominciato a contattarmi in privato per chiedermi informazioni sulla vita in Germania, sulla necessità di parlare il tedesco e su quanto possa essere difficile o meno questa lingua.

Mi sono sempre astenuta, perchè volevo essere sicura, prima di scrivere un post su questo argomento.

Ora sono sicura di almeno 2 cose:

  • Non si può vivere in Germania senza conoscere il tedesco, a meno di non venire ghettizzati o di volersi ghettizzare da soli (vedi il post “Si può vivere in Germania senza tedesco?”)
  • il tedesco è una lingua difficile, molto difficile. Questa non è una considerazione soggettiva, è statisticamente provato che questa lingua è molto complicata.
    Io, personalmente, ho con il tedesco un rapporto conflittuale, nel senso che io la amo moltissimo, ma non sempre sono corrisposta.
    Il risultato è che dopo più di tre anni di studio e pratica non la padroneggio ancora.
    Potreste pensare che io sia un po' negata, possibile, ma la mia insegnate di tedesco sostiene che io sia un'allieva eccezionale (giuro che non sono parole mie) e ho detto tutto.
    Gli unici che imparano a tempo record sono i bambini
    ...per tutti gli altri ci sono le pillole per il mal di testa.
    Siccome potreste non credere alle mie parole, vi elenco alcuni degli ostacoli che vi troverete ad affrontare, se deciderete di iniziare questa avventura:

  • il tedesco è
    DER, DIE, DAS”. Sono gli articoli, (sì, cominciamo subito) sono tre perchè c'è anche il neutro e non è come in italiano in cui il 90% delle parole che finiscono con “a” sono femminili e con “o” sono maschili. Nel caso dei sostantivi tedeschi (che tra l'altro dovrete imparare a scrivere con la maiuscola) le regole sono pochissime, le terminazioni moltissime e questi allegri articoli si declinano a seconda del caso (4 casi per 3 generi più il plurale).
  • Gli aggettivi”. Come gli articoli si declinano, a seconda del genere, ma anche a seconda dell'articolo che li precede (definito, indefinito, senza articolo) per un totale di tre declinazioni per tre generi per 4 casi più il plurale (che mio padre al mercato comprò).
  • Se state pensado che, vabbè ogni lingua ha le sue difficoltà, ma allora sarà facile da qualche altra parte, ebbene no, vi state sbagliando.
    I Verbi (esempio a caso): quelli regolari sono pochissimi e sono quelli meno usati, in compenso quelli irregolari sono una caterva e bisogna studiarli a memoria.
    Ma non finisce qui, molti verbi sono composti preposizione+verbo (i famosi verbi divisibili). Questi simpaticoni sono davvero anarchici e nei tempi semplici (presente e passato) di frasi principali, le preposizioni si staccano e finiscono in fondo alla frase. Sì, avete capito bene, proprio alla fine e se ve la dimenticate, cambiate il senso di tutto quello che state dicendo.
    Nelle frasi secondarie, invece, a finire in fondo alla frase è tutto il verbo e dovrete abituarvi a parlare come Yoda es: Ho cucinato, perchè io amici da me a cena invitato avevo. Più le frasi si allungano più correte il rischio di dimenticarvi il verbo (a me succede ancora) e i tedeschi rimarranno lì a guardarvi con aria di attesa senza proferir parola, aspettando che finiate la vostra frase (...lunghe attese).
  • E ora i miei preferiti e poi non vi tormento oltre: i simpatici verbi (ma anche aggettivi e sostantivi) che oltre ad essere irregolari, magari essere costruiti con le preposizioni, reggono particolari preposizioni. Per farvi un esempio: noi in italiano diciamo ho bisogno di... In tedesco c'è un esercito di verbi, aggettivi e sostantivi che si costruiscono con preposizioni diverse che reggono casi diversi (che mio padre sempre al mercato comprò).
A questo potete aggiungere che i sostantivi che somigliano all'italiano sono pochissimi e spesso con significato diverso dal nostro è il gioco è fatto.

Diffidate, quindi, da quelli che vi dicono che in 6 mesi hanno imparato il tedesco benissimo: sono animali fantastici e io non so assolutamente dove trovarli.
Diffidate anche di quelli che “io lo imparo per strada”: una lingua così non si può imparare senza seguire corsi, perchè nemmeno Einstein potrebbe capire alcune costruzioni tedesche senza qualcuno che gliele spieghi.

Detto questo, io, personalmente, trovo questa lingua molto affascinante, espressiva come poche e credo che studiarla sia una meravigliosa ginnastica per i miei neuroni.
Certo, può essere frustrante non riuscire a mettere insieme una frase, anche semplice, dopo anni di fatiche, ma, se non siete disposti a fare questo sacrificio, magari dovete rivedere i vostri piani d'espatrio.

Se, invece, siete combattenti senza paura e senza pudore (vivrete di figuracce per moltissimi anni), armatevi di pazienza, di buona volontà, di faccia tosta e parlate, scrivete, ascoltate....Il tedesco (almeno in Germania) è tutto intorno a voi.

BUONA VITA a TUTTI, e scrivetemi le vostre difficoltà nell'imparare la vostra expatlingua, chè non sarò mica l'unica.



mercoledì 8 marzo 2017

Donne controcorrente


Anche in Germania oggi si festeggia "la festa della donna” (anche se senza la mimosa) e anche in Germania si è ben lontani dalla parità di genere. 
Anche qui, malgrado la nostra Angelona come cancelliera, le donne in posizioni rilevanti nella politica sono poche, così come alla guida di grandi aziende e anche qui c'è una disparità di salario del 24 % tra uomini e donne.

Malgrado questi dati, vorrei usare questo giorno per fare un po' di autocritica: Siamo proprio sicure che i nostri nemici siano gli uomini??

In questi anni mi sono confrontata spesso con altre donne e con altre mamme italiane, tedesche e di varie altre etnie.
Più passa il tempo, più mi rendo conto che siamo noi donne spesso il peggior nemico di noi stesse.
Posso farvi un esempio: la convinzione, ancora radicata, che noi mamme abbiamo un istinto di cura nei confronti della prole migliore di quello degli uomini.
Ma dove sta scritto? non nel DNA.
Vero, noi allattiamo, dunque, per i primi mesi di vita del nostro bambino (se abbiamo la fortuna di poter allattare) siamo le dispensatrici di cibo. Per forza dobbiamo stare attaccate al pupo.
Dopo però, possiamo lasciare ai papà la cura del pargolo e tornare a lavoro, se lo vogliamo.
In Germania è recente la legge che permette ai papà il congedo parentale e tutti i papà che conosco e che hanno fatto questa esperienza ne sono entusiasti, così come i bambini.
Conosco un papà che ha curato l'inserimento della bimba all'asilo, perchè la mamma non ci era riuscita.
Questa mamma tedesca, lungi dal fustigarsi e dal sentirsi la peggior madre del mondo, mi ha raccontato questa storia con un sorriso e mi ha detto: “Per fortuna che c'era lui!”.
Certo, perchè alla fine noi genitori siamo una squadra e non importa chi fa il punto, l'importante è il risultato.
Conosco mamme italiane che per non riuscire ad allattare (che mica dipendeva dalla loro volontà) si sentono in colpa ancora oggi che il figlio va alle superiori.

E poi, scusate, questa ansia da prestazione di noi donne...

...Dobbiamo essere in forma (quale forma decidetela voi) un mese dopo il parto.

...Dobbiamo avere il fisico di una ventenne anche a 60 anni.

...Dobbiamo sempre avere il trucco (e il parrucco) perfetto.

...Dobbiamo riuscire sempre a fare tutto e a farlo bene, anzi meglio (e con il trucco e il parrucco perfetto).

...Dobbiamo tenere viva la relazione con il partner, mentre facciamo le mamme perfette, con la casa che splende come nella pubblicità del mastro lindo, trovando il tempo per le amiche, il parrucchiere, l'estetista ecc.


E chi giudica le nostre prestazioni?
il tedesco è
Non osate dire gli uomini, perchè nella maggioranza dei casi, loro non si accorgono nemmeno se avete cambiato il colore dei capelli o se li avete accorciati di 20 cm.
La cellulite, gli uomini non sanno che cos'è (come noi donne il fuorigioco).
E allora? Sono, naturalmente, le altre donne, che vedono le rughe che spuntano, la ricrescita, le occhiaie, il mezzo chilo preso ecc.

Ma non si fermano qui. Giudicano anche lo stile di vita delle altre: le donne in carriera, pensano che le casalinghe siano frustrate e antiquate;
le casalinghe pensano che le donne in carriera siano pessime madri;
le single pensano che le accoppiate abbiano rinunciato alla propria libertà;
le accoppiate pensano che le single siano tristi;
quelle che fanno tanti figli non possono concepire che una donna decida di non avere figli (è nel nostro DNA pure quello);
quelle senza figli pensano che le mamme abbiano rinunciato alla propria vita e via dicendo.

Forse, se smettessimo di giudicarci noi per prime, accettando che abbiamo compagni che possono essere nostri pari a cui possiamo rivolgerci ( e non solo in caso di necessità) e se smettessimo di giudicarci a vicenda, pensando più a come essere felici noi, invece di voler insegnare come essere felici alle altre, avremmo più energie per permettere a quelle che lo desiderano di fare carriera in grandi aziende o in politica, così da essere meglio rappresentate tutte e lasciare che quelle che lo desiderano si occupino a tempo pieno della famiglia (che è un'impresa anche quella), con buona pace di un femminismo che deve anzitutto significare libertà di scelta.

Ok, forse sono controcorrente...ma vorrei concludere con un appello:

Non festeggiate oggi, festeggiate tutto il resto dell'anno”

martedì 28 febbraio 2017

FASE 2

Ebbene sì, posso senza dubbio affermare di essere entrata nella fase due dell'integrazione. Vi ricordate che qualche tempo fa vi raccontai delle tre fasi dell'integrazione.

La fase 1 è: “amo tutto della Germania”. Non era proprio così, ma, certamente, bisogna ammettere che alcune cose in Germania funzionano proprio meglio. Inoltre, se abbiamo spostato “baracca e burattini” in un posto dalla lingua improbabile, bisogna essere un po' entusiasti per forza.
Ci sono voluti più di tre anni visto che sono un'ottimista di natura e tendo a vedere sempre gli aspetti positivi di ogni situazione, però
quando è troppo è troppo, così, complici gli avvenimenti degli ultimi tempi (a proposito vi posso dire che la mia cabina doccia fa acqua da tutte le parti e domani io e il Peppe proveremo a sistemarcela da soli, perchè è più facile che con l'idraulico) sono scivolata anche io nella

Fase 2: “Odio tutto della Germania”.

Più che odio, è che non sopporto i tedeschi , ma non tutti, solo quelli con cui ho a che fare ultimamente.

Ecco a voi il mio personale elenco di categorie di crucchi che proprio non sopporto:

Non sopporto i tedeschi che sono assolutamente convinti di avere ragione (e sono moltissimi) anche quando non ne capiscono niente. Qualche tempo fa ho incontrato una signora che voleva convincermi che mangiare la pasta non è “gesund” (salutare), mentre pane e burro (che la maggioranza dei tedeschi consuma tutti i giorni, più volte al giorno) è quanto di più salutare esista al mondo, con buona pace della dieta mediterranea.
Un professore di Tommaso si ostina ad affermare che “Lamborghini” si pronuncia “Lamborgini”. Che sia un nome italiano di casa automobilistica italiana, non pare avere per lui nessuna importanza.

Detesto i tedeschi talmente superficiali, soprattutto nel lavoro, da dover tornare almeno tre volte prima capire qual'è il problema. Se il problema va da loro, il risultato non cambia, devi tornarci almeno tre volte.

Non sopporto le mamme tedesche che vogliono dei bambini-robot.
In realtà, a parte il dispiacermi per i bambini, non me ne fregherebbe nulla ma proprio nulla se non volessero coinvolgere in questo loro progetto anche me, finendo per giudicarmi se non faccio suonare a mio figlio almeno uno/due strumenti musicali (di cui uno deve essere obbligatoriamente pianoforte) e non gli faccio fare due sport alla settimana.
Però non gli viene nemmeno in mente di passare un po' di tempo con i loro pargoli, giocarci, vedere un film spaparanzati sul divano, portarli ad un museo e visitarlo insieme a loro, o, perfino annoiarsi insieme. Preferiscono occuparli in mille modi pur di non passare del tempo con loro.

Odio i quei vecchietti tedeschi, che siccome non hanno più bambini intorno, mi raccontano quanto è bello che nel palazzo ci siano bambini, ma se poi i miei figli lasciano un po' di fango salendo le scale nasce il finimondo: me lo vengono a dire dicendo che non vogliono disturbarmi o irritarmi (che se non volevi disturbarmi non venivi a dirmelo per niente) e quando mi offro di pulire mi dicono che non è il caso, ma mentre scendo le scale per farlo mi ritrovo ad essere osservata da tutti i vicini (sono tutti anziani)... che mi danno pure indicazioni su come pulire. Ma trovarsi un bel cantiere come in Italia no?

Detesto i professionisti tedeschi che si vantano della loro abilità, mi chiedono fiducia, combinano disastri e poi mi dicono che era perchè il lavoro era difficile. Se fosse stato facile me lo sarei fatto da sola, ti pare??

Non sopporto i colleghi tedeschi di mio marito, ma solo quelli che quando ci conoscono e sanno che siamo italiani ci pregano di portargli qualche specialità italiana fatta in casa e quando gli facciamo avere una teglia di lasagne fatte a mano con il ragù che ha pippiato 8 ore, loro le mangiano accompagnandole con...pane e burro (vedi sopra).

Già che ci sono, completo l'opera dicendo che detesto, della Germania in generale, il fatto che non trovo le bietole, la difficoltà a trovare una buona pizza e no, in questa stagione non sopporto nemmeno il tempo.


Va bene, ora mi sono sfogata.

Lo so che prima o poi mi passerà, arriverà la primavera, qualche tedesco simpatico riuscirò anche a conoscerlo ed entrerò felicemente nella fase 3: ci sono cose (e persone) che amo della Germania e cose che odio, come in tutte le nazioni.

Prima o poi succederà, ma per ora....al grido di “Viva l'integrazione” raccontatemi anche voi che cosa non sopportate del posto in cui vivete, così non mi sento brontolona in solitudine.
Ps: ho cambiato il font, perchè molti si lamentavano del fatto che fosse difficoltoso leggerlo, soprattutto con il telefonino. Fatemi sapere se questo è di vostro gradimento.

venerdì 10 febbraio 2017

Professionisti.de

Oggi sfaterò uno di quei luoghi comuni che spessissimo sentiamo quando torniamo in Italia, cioè che

i tedeschi sono precisi, efficienti e affidabili”.



MA CHE? MA COME? MA QUANDO?

Le nostre ultime esperienze ci hanno definitivamente convinto che questa è una leggenda metropolitana, fatta circolare, probabilmente, dai tedeschi che vengono in vacanza in Italia e vogliono fare i fighi.

In Germania, in linea di massima, funziona il sistema e la burocrazia, ma per quanto riguarda il settore privato...è tutta un'altra storia

Per dovere di diplomazia, diremo che ci saranno certamente professionisti tedeschi di grande qualità, affidabili, precisi ed efficienti, ma se pensate di venire in Germania e trovarli tutti così e, magari, anche onesti, beh state prendendo una cantonata che potrebbe costarvi carissima.

Per onestà, vi dirò che abbiamo anche incontrato persone davvero brave nel loro lavoro come la nostra amatissima commercialista (di origine italiana) e il nostro medico di famiglia, ma più spesso abbiamo dovuto fare i conti con persone che davano l'impressione, o di non aver molta voglia di lavorare, o che non sapessero che cosa fare.
E se sui primi non si può dire nulla, credo che ai secondi, poverini, manchi il dono dell'improvvisazione e dell'utilizzo della creatività.
In uno Stato dove pure per fare la commessa devi frequentare un corso di due anni (almeno) ed avere il tuo bel certificato, i lavoratori quando si trovano davanti un caso non contemplato, vanno in crisi.

E' successo ieri, proprio dopo aver avuto prova che qualche volta le due categorie sopra citate possono convivere anche in un solo essere umano (un piastrellista che meriterebbe un post a parte) con il mio idraulico.

Abbiamo chiesto a lui se poteva montarci le porte della doccia perchè da Obi, dove le abbiamo comprate, il servizio di montaggio ci sarebbe costato quasi quanto le porte stesse. Del resto per venire a prendere le misure della doccia si sono presi 30 euro.
Nulla, comunque a confronto di una ditta specializzata che, solo per prendere le misure e farci una proposta di vendita chiedeva 130 euro.
Qui funziona così, i preventivi sono quasi sempre a pagamento e sono cari.
Del resto un operaio specializzato chiede 50 euro l'ora (conosco meccanici che ne prendono anche 80/100), 25 euro in nero.
Sì, sfatiamo un altro mito, avete capito bene, anche in Germania esiste il lavoro in nero, (che si traduce letteralmente Schwarzarbeit) perchè “tutto il mondo è paese”, ne fanno solo un po' meno di noi.

Senza divagare (troppo), il mio volenteroso idraulico si presenta, guarda le istruzioni della cabina doccia e perde 30 minuti a prendere le misure per concludere che forse non ci starà, (ma anche sì) perchè lo spazio utile è 86 cm e non 87.
Primo momento di panico: dopo vari tentennamenti decidiamo che proveremo a farla stare... perchè “forse non sono proprio 86, ma neanche 87, boh “.
Segue, senza soluzione di continuità,

Panico perchè non riusciva a staccare la cerniera dalla porta (istruzioni con disegni, accompagnate da spiegazioni in tedesco),

Panico perchè non c'era lo spazio per aprire e chiudere un gancio, (che poi si poteva incastrare la porta senza aprire il gancio)

Panico per mettere in bolla la cerniera,

Panico perchè ha rotto una vite (Giuseppe gliene ha fornito prontamente una scatola intera)

Panico perchè pensava che la seconda porta (identica alla prima) non si potesse agganciare nello stesso modo in cui si era agganciata la prima

D
Panico perchè le porte erano rimaste troppo sollevate (i tedeschi non conoscono l'uso delle martellate aggiustatutto).

Per fortuna, mio marito lo ha assistito (psicologicamente e materialmente) tutto il tempo e lo ha aiutato a risolvere tutti queste insormontabili... inezie...

Dopo due ore e mezzo, il poverino ci sembrava molto provato e tornerà lunedì per finire il lavoro, ma solo dopo essersi assicurato che Peppe il motivatore sarà al suo fianco.


Ora non resta che pregare che le porte della doccia ci stiano. (Esiste un santo patrono del “facciamo che la doccia ci stia altrimenti devo spendere un sacco di soldi per comprarne una nuova con misure speciali e mi girerebbero forte forte i cabbasisi?”)

Comunque, questo è nulla in confronto alla ditta di idraulica del condominio che è venuta tre volte e ha cambiato due pezzi inutilmente prima di capire quale fosse il problema che affliggeva il mio rubinetto generale dell'acqua e lasciarmi con un buco di 30 per 80 cm nel muro (motivo del piastrellista di cui sopra).

Nel frattempo il negozio che ha fatto gli apparecchi acustici a nonna Mattea si è “dimenticata” di farle la fotocopia dell'esenzione del 2016 (ormai buttata). Però, naturalmente, visto che sono “precisi” non si accontenta della conferma telefonica dell'assicurazione che, a sua volta (visto che sono “precisi”pure loro) non può mandare una conferma scritta a loro, ma solo all'interessata. In mezzo ci siamo noi italiani “inaffidabili” che riceveremo questo documento e lo porteremo al negozio.

Nella categoria, invece, de “anche i migliori possono sbagliare”:
2. posto al mio agente immobiliare tedesco da generazioni e quindi “affidabile” per diritto di nascita, che mi diede, ai tempi, i documenti e la planimetria dell'appartamento sotto il nostro e io lo scoprii solo durante la traduzione del contratto di vendita perchè lui si era dimenticato di avvisarmi. Mi toccò telefonare (in tedesco)al notaio e farmelo spiegare dalla segretaria.

Vincitrice assoluta, la banca che ci ha concesso il mutuo, che pure diede prova di grande precisione e competenza, ma che, ad un certo punto andò in confusione dicendoci, in un primo momento, che il pagamento delle tasse sulla casa doveva essere fatto con i soldi del mutuo, mentre in un secondo tempo, ci rimandò indietro gli ordini di pagamento, perchè dovevamo pagare con i nostri soldi. Questo generò un ritardo che determinò un cambio di iban su cui fare questo benedetto bonifico, una serie interminabile di telefonate (in tedesco, non lo dimenticate mai) per capire a quale ufficio pagare e una multina di 5 euro (...che mio padre al mercato comprò...)

Ora lascio a voi la parola. Raccontatemi le vostre disavventure al grido di “Stranieri che si trovano ad affrontare problemi in una lingua ostica e gli girano....che potremmo diventare fonti inesauribili di energia alternativa”.