Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

venerdì 18 novembre 2016

“Caro Presidente...”

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Ebbene sì amici, unica della mia famiglia, ho avuto la grande fortuna di ricevere la letterina del nostro presidente del Consiglio, che, naturalmente, chiede il mio voto per il Referendum del 4 dicembre prossimo.
Non potevo esimermi dal rispondere direttamente al nostro amichevole Matteo nazionale...e voglio farlo qui per condividere il mio pensiero (brutto e cattivo) con tutti voi.
Naturalmente tutti i commenti e i post che voi vorrete condividere con me su questo argomento, purchè educati, mi faranno piacere, anche se in disaccordo con quello che scrivo io.
Nel frattempo, buona lettura e Buona Vita a tutti.

Caro Presidente del Consiglio,
La tua lettera (voglio darti del tu, visto il tuo atteggiamento aperto e cordiale) mi ha colpito molto e ho deciso risponderti direttamente.

Ti premetto che non entrerò assolutamente nel merito del voto, perchè penso che ogni decisione presa consapevolmente sia da rispettare, non importa se in accordo o meno con il mio pensiero.
Neppure voglio dilungarmi sull'opportunità o meno di spendere 4 milioni di euro per spedirle queste lettere.
Voglio credere che tu ci abbia riflettuto a lungo e che abbia avuto validissimi motivi per destinare al coinvolgimento nel voto di noi italiani residenti all'estero questi soldi (non tuoi, ma degli italiani tutti), invece di pensare ai terremotati che una residenza concreta non ce l'hanno più, o ai disabili gravi che da poco si sono visti rifiutare il progetto “dopo di noi” che avrebbe loro garantito una vita dignitosa dopo la morte dei genitori, o, ancora, agli studenti che sono costretti a frequentare scuole fatiscenti e non a norma.

Vorrei invece rispondere punto per punto alla lettera di cui mi hai onorato.

Esordisci con (cito testualmente) “Cara italiana, caro italiano...nessuno meglio di voi, che vivete all'estero, sa quanto sia importante che il nostro Paese sia rispettato fuori dai confini nazionali” (me lo scrivi proprio così, in grassetto e in rosso, così che io lo legga subito)...”Ma nello stesso tempo, nessuno meglio di voi ha provato sulla propria pelle il fastidio, o addirittura la mortificazione di sentire, sull'Italia, risolini di scherno, accompagnati dai soliti, umilianti luoghi comuni”.

Permettimi subito una riflessione personale: “il fastidio”, o meglio la “mortificazione” non li provo per i luoghi comuni dei tedeschi (nel mio caso).
Li ho provati, invece, insieme a tanto altro, quando io e mio marito siamo stati costretti ad accettare il fatto che tutti i sacrifici fatti in Italia erano inutili;
quando siamo stati costretti a svendere la casa dei nostri sogni;
quando siamo stati costretti a sradicare i nostri figli dal loro paese e a portarli lontano dai loro amici e dai nonni;
quando siamo stati costretti a imparare una nuova lingua e una nuova cultura per dare ai nostri bambini un presente di qualità e un futuro di speranza.

Questo è stato umiliante e nessun luogo comune potrà mai essere più pesante della verità che noi, insieme a tanti altri immigrati (perchè noi qui siamo immigrati), abbiamo conosciuto.

Però visto che di luoghi comuni ti piace parlare, vorrei ancora informarti che non è quello che citi tu (“un Paese dalla politica debole”) il più fastidioso per me. I luoghi comuni che più mi fanno male sono quelli secondo cui i nostri politici sono tra i più pagati e più incapaci d'Europa, quelli secondo cui l'Italia è un Paese con livelli di corruzione e di evasione altissimi, ma nel contempo è anche un Paese con una tassazione molto superiore alla media europea a fronte di servizi spesso da terzo mondo e, ancora, quello secondo cui il nostro è il Paese degli scandali e degli sprechi, con una disoccupazione dell'11,5% ( e non ti cito quella giovanile per non privarti del tuo ben noto ottimismo).
E tra noi”, come mi scrivi tu, “possiamo dircelo: questo luogo comune non è così distante dalla realtà.” Anzi, aggiungo io, tra noi possiamo dirci che sono proprio tutti fin troppo veri questi luoghi comuni.

Aggiungi poi che “... in questi due anni e mezzo di Governo...” hai “...visitato moltissimi stati e...” hai “... provato con tutte le...” tue “...forze, a dare dell'Italia un'immagine diversa...”. Mi aggiungi anche che... “In questi anni qualcosa è finalmente cambiato”, e che “...l'Italia non è più considerata un problema per l'Europa...”.

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Ti do atto che l'Europa ha avuto parecchi problemi negli ultimi tempi e non sempre il nostro Paese è stato la preoccupazione principale, ma da questo ad essere rispettati ne corre.
Forse, però sono io che mi sono persa qualche passaggio e non ho notato il miglioramento radicale della nostra immagine all'estero.
Illuminami, ti prego.
Forse pensi che il costosissimo aereo di stato che ti sei comprato a spese degli italiani abbia convinto l'Europa che ora siamo un popolo dalla politica stabile e ormai fuori dalla crisi economica?

Se è così, mi dispiace deluderti, ma la Germania e la Francia non hanno prestato attenzione al tuo fiammante mezzo di trasporto, ricordano di più i tuoi ritardi al Parlamento Europeo, seguiti da telefonate, selfie e quant'altro, mentre Schulz aspettava. Nel caso la memoria ti fosse venuta meno ti metto qui il link, per rinfrescartela.
Gli inglesi (e non solo loro), ti hanno soprannominato Mr. Bean e non solo per la somiglianza fisica.
Certo hai lasciato il segno, ma è uno di quelli che generano i risolini di scherno di cui sopra.

In conclusione, caro Matteo, credo che il rispetto degli altri paesi e, prima ancora, degli Italiani si debba guadagnare sul campo, dimostrando professionalità e serietà e questo nulla ha a che fare con il cambiare la Costituzione.
In merito a questa sappi, però, che ho una testa tutta mia (per ora) e con quella cercherò di prendere la decisione che ritengo migliore, al di là delle lettere e della propaganda.

Un'italiana che ha preso un biglietto per la Germania, solo andata.


giovedì 27 ottobre 2016

Finalmente Casa

Al grido di:”Si può faaaareeee!”, siete arrivati fino qui, ora non vi rimane che lo sprint finale.
Anzitutto armatevi di santissima pazienza, molta diplomazia e... un buon dizionario (no google traslate).

Siamo giunti infatti al momento del

Entwurf/Vertrag. In Germania non esiste il precontratto. Non provate nemmeno a spiegarglielo, ai tedeschi, perchè va al di là delle loro possibilità di comprensione “un contratto, prima del vero contratto, che però è vincolante ugualmente....”li avete persi a “prima del vero contratto”...e non perchè il sistema tedesco sia più semplice, è solo diversamente complicato.
L'Entwurf è una bozza del contratto (Vertrag), o, meglio, una copia piuttosto fedele di ciò che firmerete davanti al notaio.
Vi verrà spedito dal notaio qualche giorno prima dell'appuntamento (nel nostro caso molti giorni prima per darci la possibilità di tradurlo).
Il mio consiglio è, infatti, assolutamente TRADUCETELO parola per parola e cercate di capirlo meglio possibile, tanto per essere sicuri di non aver comprato la lavatrice più cara del mondo.
Io ci ho messo 15 ore (si avete capito bene 15 ore) a tradurre tutto, con l'aiuto dell'insostituibile Peppe che, di fronte a espressioni semplici ma incomprensibili, del tipo il Notarkonto (che, al di là di “conto del notaio” che cosa è in realtà e a cosa serve?), si è lanciato in pazze ed estreme ricerche on line. 
Dopo “sole” 15 ore di traduzione, su cui potrei scrivere un manuale dal titolo “alla ricerca del verbo perduto”, perchè più il tedesco è “alto”, meno verbi ci sono, alcune cose (oltre a “dove sono finiti tutti i verbi?”), sono comunque rimaste oscure, poiché il sistema tedesco è diverso dall'italiano e quindi siamo ricorsi al fidato Makler (l'agente immobiliare) che, per esempio, ci ha spiegato che se il comune pianifica dei lavori di canalizzazione nella strada davanti a casa vostra, una parte delle spese ricade sui voi proprietari.

Non lo sapevate vero? 
Nemmeno noi, per questo un buon agente immobiliare dovrebbe chiamare il comune per sapere se hanno pianificato lavori di cui dovreste essere a conoscenza.

Detto questo, non fidatevi ciecamente del vostro Makler, soprattutto se vuole mettervi fretta nel firmare il contratto.
In questo caso, qualunque cosa vi dica, non lo dice nel vostro interesse ma nel suo, perchè lui verrà pagato a contratto concluso, non alla consegna delle chiavi. Dalla firma del contratto in poi, salvo portare a termini incarichi precedentemente accordati, il suo lavoro è terminato.
Siccome, però, il contratto non viene firmato contestualmente al mutuo, come in Italia, siate ben sicuri che la banca vi abbia concesso il mutuo e non fidatevi dei Sì sulla parola. Sarebbe davvero un bel problema firmare il contratto e poi non avere i soldi per pagare.

Ma come fa la banca a concedervi il mutuo se la casa che vorreste dare in grarnzia per il mutuo stesso non è ancora vostra? 

Semplice (si fa per dire): la banca vi da l'assenso scritto per la concessione del mutuo, ma pagherà il proprietario solo previo arrivo di una catervata di documenti, compresa l'iscrizione del vostro nome, prima come colui a cui il proprietario ha fatto la delega ai fini dell'ipoteca nel Grundbuch (libro dei terreni) e, dopo il pagamento, come proprietario effettivo.


Questo giochino vi costerà doppio: quando il notaio farà scrivere la prima volta il vostro nome nel Grundbuch e quando lo farà cancellare e riscrivere uguale identico tre righe più sotto. 
Naturalmente in questo libro verrà iscritta anche l'ipoteca bancaria, a vostre spese, e anche la cancellazione a fine mutuo sarà a vostre spese, ma di questo vi preoccuperete tra 10/20 anni.

l
Considero questa perdita un dono, un difficile, faticosissimo, meraviglioso dono.

Nel contratto c'è scritto anche il momento in cui il pagamento diverrà effettivo e ci potrà essere il passaggio delle chiavi (previo arrivo di tutti i documenti di cui sopra). 
Solitamente, in presenza di richiesta mutuo, sono 4/6 settimane dopo la firma del Vertrag.

 Che cosa farete durante questo periodo, se non siete pazzi come noi e andate in vacanza? Controllerete che tutti spediscano a tutti i documenti necessari e...
pagherete, pagherete pagherete.

Vi ricordate, infatti tutte le spese che vi ho enumerato prima (casa casa)? Bene, ora è il momento...dovrete saldare tutte le parcelle, dall'agente immobiliare, alle tasse... (che si pagano PRIMA) ai costi accessori per la prima iscrizione nel Grundbuch... 

Solo alla fine, potrete pagare (in realtà la banca paga, a voi arriva solo una lettera del pagamento, insieme al piano di ammortamento del mutuo) la vostra tanto desiderata casa...

...e potrete cominciare a impacchettare tutto (a quel punto il trasloco vi sembrerà una passeggiata).


Dopo tutto questo non posso che augurarvi BUONA VITA e BUON AUTUNNO con una foto del Foliage che si vede dalla finestra della casa nuova

sabato 15 ottobre 2016

Casa, casa

Se le spese per il mantenimento di una casa/appartamento non vi hanno demoralizzato (tasse incluse, per le quali vi rimandiamo anche al commento alla fine del post precedente del sempre prezioso amico Jakob, per avere maggiori delucidazioni), speriamo che non vi spaventino i

4.”Nebenkosten”. Che si tratti di costi lo avete capito da soli, tradotto letteralmente “Costi a fianco”.
A fianco di cosa? In questo caso a fianco al prezzo dell'acquisto della casa. Infatti, oltre al prezzo della casa dovete calcolare un esborso di circa il 12,7 % (che può arrivare fino al 16 %, a seconda della percentuale che prende l'agenzia immobiliare), da suddividere così:

6,5 % Grunderwerbsteuer (tassa di trasferimento, circa), che è, mi dicono le mie fonti italiane, è equiparabile alla nostra imposta di registro.

3,70 – oltre 7% per l'agente immobiliare.

1,5% Notarkosten. Non avete bisogno di nessuna traduzione...e sì i notai esistono anche qui.

0,5% Grundbucheintrag: trascrizione nel “libro dei terreni”, il nostro catasto (ma spiegheremo meglio dopo).

Per chiarire meglio: una casa che costa 300.000 euro (e non crediate che sia un prezzo esorbitante per una casa qui) porterà con se circa 38.100 euro di Nebenkosten.
Quando calcolate il budget a vostra disposizione (soprattutto se avete intenzione di chiedere un mutuo) non dimenticatevene o potreste incorrere in brutte sorprese.
Comunque, qualunque sito di case ve le mostrerà e, anche in banca ve lo ricorderanno.

4a.Troverete moltissimi annunci che non prevedono “agenzia immobiliare”, e, nel tentativo di risparmiare qualche migliaio di euro, potreste esserne tentati.
Il mio personalissimo consiglio è, soprattutto se siete stranieri e con la lingua ancora ci litigate, assolutamente NO.

La banca chiederà millanta milioni di documenti che voi non saprete dove recuperare e, magari, nemmeno il proprietario;
il notaio avrà 250 domande da fare, soprattutto se siete stranieri ( se poi siete sposati in divisione dei beni e sarà un'altra bell'avventura).
Un buon agente immobiliare sarà il vostro tramite, potrà spiegarvi bene tutti gli obblighi per un proprietario di casa in Germania (alcuni di questi obblighi non esistono in Italia) e, non ultimo, tradurre il contratto di compravendita da tedesco burocratico (non compreso nemmeno dalla maggior parte dei tedeschi e, con questo, ho detto tutto) a tedesco per comuni mortali
A questo proposito, sappiate che quando firmerete il contratto firmerete anche di averne compreso bene il contenuto, quindi, nel caso nutriste qualche dubbio, fatevi fare una traduzione in italiano (il vostro agente immobiliare dovrebbe presentarvi anche questa possibilità).
In conclusione quindi, a parer mio, questi soldi sono ben spesi.
Inoltre, tramite agenzia immobiliare, non incorrerete in truffe, perchè anche qui c'è qualcuno che vorrebbe vendervi la corrispondente fontana di Trevi di un celebre film con Totò.

Quanto detto fin'ora non vi ha fatto demordere? Allora siete pronti per affrontare l'iter burocratico-finanziario per arrivare al possesso delle chiavi del vostro krukkennido.

Una volta ottenuto il vostro diritto di prelazione, controllato tutti i costi di mantenimento, i documenti attestanti le ristrutturazioni fatte nel corso degli anni (importante, soprattutto se si tratta di case indipendenti), se rompere il porcellino non vi basta, dovrete

Andare in banca a chiedere un mutuo. Il mio consiglio personalissimo è di evitare le finanziarie, che, potranno avere tassi un pochino più bassi (non sempre) ma molte volte sono raggiungibili solo telefonicamente e, se questo può essere ininfluente per un tedesco, per chi si spiega ancora con i gesti e i disegnini (mai sottovalutare i disegnini), è importantissimo.
Le banche sono sempre banche, ad ogni latitudine, quindi sapete benissimo come funzionano:vi faranno la radiografia prima di concedervi il tanto sospirato mutuo.
Prima, però, di fare una richiesta scritta vincolante, fatevi un giro di preventivi, in modo da capire quale banca vi faccia non solo il tasso, ma anche le condizioni migliori.
Il mio consiglio è, addirittura, di scegliere la banca prima della casa: questo vi permetterà di sapere con sicurezza qual'è il budget sul quale potete contare e risparmierete tempo e delusioni cocenti, guardando case al di sopra delle vostre possibilità.
Inoltre, le banche stesse sapranno orientarvi sui criteri della casa che renderanno più semplice ottenere il mutuo (anno di costruzione, quartiere, con o senza garage ecc). Noi siamo stati molto aiutati.
Bisogna dire, infine, che in Germania le banche sono piuttosto veloci nel dare una risposta, di solito meno di una settimana, quindi riuscirete a stare nei 15 giorni.

Se siete arrivati fino a qui mantenendo un certo equilibrio mentale non potete perdevi la degna conclusione di cotanti sforzi...
Non perdetevi, quindi, il prossimo e, prometto, ultimo capitolo su “tutto quello che avreste voluto sapere sul mercato immobiliare tedesco e non avete mai osato chiedere”.

Nel frattempo, io torno a spacchettare (ne avrò almeno fino a Natale) e a tutti voi auguro Buona Vita.

Non dimenticatevi che siamo anche su fb.


venerdì 30 settembre 2016

Comprando casa in Germania...Vademecum in-completo

Dopo lunghissimo silenzio, finalmente riemergo e abbandono, almeno momentaneamente, pacchi, commissioni, compiti (miei e dei bambini) e tutto quello che fino ad ora mi ha completamente assorbito.
Dopo mesi di lavoro inesausto, o, meglio, esausto, (nel senso che non ce la faccio proprio più), dalle traduzioni, alle telefonate, al ben più materiale impacchettamento, trasporto e spacchettamento, un po' di calma.
Ma che ve lo dico a fare, tutti quelli che hanno fatto almeno un trasloco (anche se tutti quelli/quelle che conosco hanno alle spalle una carriera come traslocatori che potrebbero farlo di professione) possono capirmi.

Se la fatica e le difficoltà esistono ovunque, però, non pensate che comprare casa in fondo sia uguale in tutto il mondo, perchè in Germania (o, almeno in N.R.W.) è molto diverso dall'Italia.
Quindi per tutti voi che, invece alle Seychelles, non sognate altro che comprare casa in Germania, ecco a voi un piccolo elenco di differenze.

1.“die Reservierung”: Se vi piace una casa, o un appartamento (qui la differenza è molto marcata, quindi guai a dire che avete “comprato casa” se è un appartamento), il primo passo da fare, quando andate a vederla, è “reservieren” ossia “riservare” la casa.
Si può fare per iscritto, o a voce, a seconda dell'agenzia immobiliare, ma, in qualsiasi caso, questo vi darà il diritto di prelazione sull'acquisto per 15 giorni.
In questo arco di tempo, potrete fare ulteriori visite con calma, magari accompagnati da qualcuno di vostra fiducia che se ne intenda e richiedere ulteriori documenti a riguardo.
Se questo dovesse farvi cambiare potrete/dovrete esercitare il diritto di recesso (sempre per iscritto, o a voce, a seconda dei casi) senza dover dare nessuna spiegazione.
E' molto importante compiere questo passo se una casa vi interessa davvero perchè il mercato immobiliare qui in Germania (nelle città soprattutto) è molto dinamico e potreste vedervi “letteralmente” portare via da sotto al naso l'oggetto dei vostri desideri.

Tra i documenti da valutare subito, quelli riguardanti

2.“Hausgeld”. Letteralmente “costi per la casa”.

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Non conosco più il nome italiano, troppe volte è stato cambiato, ma in sostanza sono l'immondizia e l'acqua per le case indipendenti, mentre per i condomini, dipende dal regolamento condominiale: oltre alle voci sopracitate, che però vengono calcolati diversamente a seconda del regolamento condominiale (a persona, a metro quadro, o, persino misto): alcuni condomini hanno il riscaldamento centralizzato, quindi il riscaldamento è incluso, alcuni hanno l'Hausmeister (una specie di manutentore tuttofare che si occupa delle parti comuni), altri il giardino condominiale, o il garage, tutti pulizia scale ecc ecc.

Un aspetto molto diverso dall'Italia e qui molto diffusa è il “Ruecklagenbildung”.
Se comprate un appartamento, nel 90% dei casi l' Hausgeld, conterrà anche una quota mensile per eventuali lavori, dal rinnovo del tetto alle finestre, dalla sistemazione dei balconi al rifacimento facciata ecc. Questo permette di avere sempre a disposizione una cifra per mantenere i condomini in buono stato ed evita le liti condominiali ogni volta che bisogna fare un lavoro.
Il lato negativo è che con tutte queste voci i costi lievitano e la rata mensile dell' Hausgeld è solitamente molto alta (partiamo da 300 euro per arrivare anche anche 700 euro mensili).
Inoltre, in caso di vendita, è praticamente impossibile riuscire a farvi rimborsare la quota del Ruecklagenbildung rimasta inutilizzata.

Ma i costi non sono finiti qui.

3.“Grundsteuer b”. Tassa sul terreno, meglio conosciuta in Italia come Imu. Non penserete infatti che lo stato tedesco non vi faccia pagare le tasse sulla casa, vero? Anzi, dovete sapere che le tasse (diverse non solo da regione a regione, ma anche da quartiere a quartiere) sono molto più alte rispetto all'Italia. Infatti, qui non c'è nessuna differenza tra prima e seconda casa. Per darvi una misura (assolutamente indicativa) dei costi, per un'appartamento di 100-120 mq in un quartiere “medio” di Bonn si pagano da 600 a oltre 900 euro annuali, però pagabili in “4 comode rate trimestrali”. Detto questo, non voglio più sentire un italiano lamentarsi dell'Imu (su tutto il resto potete ancora lamentarvi con il mio “indispensabile” appoggio).
Mi raccomando, richiedete subito questo documento, perchè qualche volta gli agenti immobiliari (questi sì, uguali in tutto il mondo) tendono a “minimizzare” queste spese.

Tutte queste spese non vi hanno demoralizzato e siete sempre decisi a trovare il vostro krukkennido?
Allora non perdetevi il prossimo blog, perchè, per ora, il mio tempo è proprio finito, ma prometto che non vi lascerò soli a lungo. Nel frattempo, se volete, potete seguire le nostre avventure anche su fb.

Buoni spacchettamenti e buona vita a tutti.



martedì 9 agosto 2016

Casa, dolce casa!

Cari amici, è moltissimo tempo che non aggiorno il blog e mi dispiace molto, ma spero di farmi perdonare raccontandovi tutte le nostre novità.

Naturalmente, siamo andati finalmente in vacanza.
Ne avevamo proprio bisogno.

Abbiamo avuto un anno intenso, pieno di avventure, ma è il “dopo ferie” a richiedere moltissime energie, quindi dovevamo ricaricare le batterie.

Per farlo siamo tornati in Italia, così abbiamo potuto svuotare il cervello dal tedesco (speriamo non troppo, visto che ora ci servirà di nuovo), godere di un clima umano, (dal momento che a Bonn a Luglio il clima è stato così meraviglioso che ci siamo presi tutti l'influenza), fare scorte di salami, formaggi, olio e quant'altro (che altro che le macchine che vengono dal sud piene di provviste), vedere tutti gli amici che, pigroni, non sono ancora venuti a trovarci e, ultimo, ma non per ultimo, abbiamo potuto accontentare tutte le nonne e i nonni.
La mia nonna innanzitutto che voleva vedere i pronipotini “prima che fosse troppo tardi” (ma in realtà ci seppellirà tutti), la nonna Mattea che voleva rivedere “un'ultima volta” (vedi parentesi sopra) Torino, incluso giro cimitero e i miei genitori, sempre ansiosi di rivedere i nipotini.

Per fare tutto questo e goderci anche un po' di mare, abbiamo scelto la Liguria.
Dopo tre settimane di affetto e affettato ora siamo tornati a casa per affrontare con rinnovate energie le sfide che ci aspettano.

Di sfide ci aspettano ce ne sono tante e molte le conoscete già, ma ce ne siamo tenuti una grandiosa.

Abbiamo comprato casa.


Ebbene sì, malgrado il nostro tedesco ci metta a rischio di comprare una lavatrice invece di un appartamento, noi, come i calabroni, voliamo lo stesso, con la speranza di atterraggi morbidi.

Al di là della, sempre utile, ironia è stato per noi un passo davvero importante e, prima ancora, una decisione travagliata (e non per la lingua).
Comprare casa, infatti, sancisce in modo definitivo (per quanto significa definitivo nella vita umana) la nostra intenzione di fermarci in Germania in modo permanente.
Contrarre un mutuo, del resto, (perchè non penserete mica che ci sia bastato rompere il porcellino?) ci lega a questo paese per un bel po' di tempo.
Ci abbiamo riflettuto a lungo e, come potrete immaginare, ancora una volta sono stati i nostri figli a far pendere l'ago della bilancia.
Per loro casa è Bonn, qui hanno la scuola, gli amici e l'Italia significa tutt'al più vacanza, nonni e pizza.
Per quanto riguarda noi, saremo sempre divisi a metà, come recitava una vecchia pubblicità “cuore italiano su meccanica tedesca” (almeno speriamo, perchè il contrario sarebbe peggio), ma questo paese è stato con noi davvero molto generoso, ci ha regalato una serenità impensabile in Italia, concrete possibilità di realizzare i nostri sogni, tempo di qualità da trascorrere tutto insieme e, soprattutto, fiducia nel futuro dei nostri figli.

Detto questo, per chiarezza, voglio ribadire ancora una volta che la Germania non è un paese perfetto, non tutti si trovano bene e molti colleghi di Giuseppe sono tornati nel loro paese di origine, malgrado le difficoltà economiche.

Il mio giudizio è, quindi, assolutamente personale e si basa esclusivamente sulle nostre esperienze e sulle nostre aspettative.
La cronaca e la politica ci dimostrano del resto ampiamente ogni giorno che le sfide da affrontare sono molte e importantissime anche per la Germania e non tutte sono semplici da vincere.
Io, però, che, come sapete sono, principalmente, una massaia, non mi baso nei miei giudizi sui problemi, ma sul modo di affrontarli e, per ora, questo paese mi pare sia un buon paese.

Quindi, perchè non tentare di fare qui ciò che avevamo cominciato a fare in Italia (e che poi abbiamo dovuto bruscamente interrompere), cioè costruirci un nido tutto nostro?
Certo, è stato tutto men che semplice, tra banche, notai, agenti immobiliari e tasse e se siete curiosi di conoscere quello che ci è toccato affrontare (e che ancora ci toccherà) per arrivare ad avere le chiavi della nostra nuova casa (appartamento in realtà), non perdetevi il prossimo post, perchè comprare casa in Germania, al di là della lingua...

è tutta un'altra cosa.

Per ora vi mando ancora un saluto vacanziero e a tutti....Buona vita


martedì 28 giugno 2016

Schultüte

Forse stavolta ce la faccio. Saranno due settimane che cerco di scrivere questo post senza successo: complici, la scuola che sta per finire, il tempo terribile con sbalzi termici fino a 15 gradi ottimi per l'influenza (non è vietato prendere l'influenza a fine giugno?), tutti i controlli medici che possono venirvi in mente e l'inizio dei preparativi per le vacanze (in realtà stiamo solo pensando ai vari pensierini da portare ad amici è famiglia e mi è già venuto il mal di testa) non riesco mai a finire questo post, manco fosse la cappella sistina 2.

Vi ho già scritto molte volte di quanto siano legati alle tradizioni i tedeschi, quello che scopro ogni giorno, invece, è quante siano queste tradizioni.

Una davvero carina è la costruzione della Schultüte,che non è una tuta speciale per andare a scuola.

La Schultüte, che potremmo tradurre con “borsa per la scuola”, è, in realtà, un grande cono, variamente decorato, secondo i desideri del futuro scolaro.


Questa è una tradizione sia tedesca che austriaca e risale all’incirca al 1810.
All'inizio I “Coni” non venivano consegnati ai bambini ma appesi all’albero dei coni che si trovava nel giardino della scuola.
Da questo ogni bambino doveva prendere la sua “Schultüte” senza romperla (non immagino che disastro avrebbe fatto il nostro piccolo vichingo con la sua delicatezza).
Ai bambini veniva detto che a scuola c’era un albero sul quale crescevano frutti a forma di cono e quando erano maturi, era tempo per ogni bambino di cominciare la scuola.

Costruita dai genitori, o comprata, oggi viene consegnata ai bambini il primo giorno della prima elementare per accompagnarli virtualmente durante questo passaggio e augurargli il meglio.

Viene riempita con un piccolo giocattolo (questo normalmente, perchè Giacomo ha scelto, come talismano, un pupazzo dei Minions gigante), con un po' di corredo scolastico e dolcetti.

Insomma è una specie di calza della Befana portafortuna per la scuola.

Per i tedeschi è una cosa talmente importante che i bambini le conservano per tutta la vita e, infatti, possono costare fino a 100 euro, se comprate già fatte.
Non c'è negozio che in questo periodo dell'anno non ne venda.

Noi siamo stati coinvolti in quest'avventura dalle maestre dell'asilo, che, da subito, ci hanno spiegato l'importanza di questo oggetto per il primo vero rito di passaggio dei bambini.

Non potevamo esimerci dunque dal diventare Scultütebasteln (costruttori di Schultüte).

Tra tutti i temi possibili per decorarla, nostro figlio ha scelto, non il calcio, o i trenini, come i compagni, o i minions o il tanto adorato lego, che, per una volta, avrebbe avuto il vantaggio di essere facile...

no, il prode Giacomino ha scelto “Star Wars”.


Poichè le decorazioni non potevano essere stampate, ma disegnate su cartone, ritagliate e incollate, io e il Peppe (gli unici ad essere andati in coppia) abbiamo dovuto dare prova delle nostre abilità di disegnatori (in vero alquanto scarse).
il nostro Yoda


Ci abbiamo messo 5 ore per disegnare a mano libera tutti i componenti del robottino dell'ultimo Star Wars e il volto di Yoda e per ritagliare tutte le piccolissime parti dei personaggi, per dargli rilievo.

Pianeti colorati a mano, che si illuminano al buio

Nome "sberluccicoso"

Per fortuna il risultato (tutt'altro che scontato) è stato soddisfacente, tanto che le maestre ci hanno chiesto collaborazione.

Si sa che gli italiani hanno una vena artistica molto spiccata”.

Ecco il nostro capolavolo...ma anche la Schultuete non è venuta male

Ora siamo davvero pronti, ma prima vogliamo le vacanze.

Ahh dimenticavo, se volete ci potete trovare anche su Facebook

Buona vita e buone vacanze a tutti.



venerdì 3 giugno 2016

Scuola 2.0

Cari amici, sì, sono imperdonabile: la seconda parte di un post non dovrebbe farsi attendere così a lungo, ma stavolta gli impegni sono stati davvero tanti e molto sostanziosi.
Tanto per restare sul tema scuola, mi hanno proposto di prendere un'altra classe il prossimo anno, ma non esultate, perchè tra tutte le “gabole” fiscali (assicurazione sanitaria, tasse ecc) guadagnerò quasi come averne una sola.
Prima di accettare ho dovuto, anche, informarmi con l'aiuto della mia meravigliosa commercialista.
Appurato che farò, soprattutto, girare l'economia tedesca, ho accettato di buon grado questa nuova responsabilità e, visto che ormai ho fatto questo “salto nel lavoro autonomo tedesco” credo che ne vedremo delle belle.
Perchè non penserete mica che me le terrò per me??

Ci sono anche altre novità, ma ve ne parlerò in seguito, quando saranno più concrete, anche perchè non c'entrano con il tema scuola.
Per tutte le donne romanticone che stanno pensando ad un allargamento della famiglia, scrivo subito che siete completamente fuori strada, così vi mettete il cuore in pace..

A proposito di figli (quelli che ho già): il piccolo Giacomino (ormai sempre meno piccolo) ha trascorso le sue prime ore nella nuova scuola, che ufficialmente comincerà il 23 agosto.
Giacomino con il suo "dinozaino",
Era una “giornata di conoscenza”, ma, pare (noi genitori siamo stati cortesemente invitati ad andarcene) che gli abbiano fatto fare ancora dei test.
Non esprimo commenti...vi ricordo solo che è la sesta volta e che i test sono sempre gli stessi... Giudicate voi.

Malgrado questo, la scuola tedesca,nel suo insieme mi piace molto e finisco di scrivervi il perchè.

1)Libri. Chi di voi genitori non trema quando i propri figli arrivano alle medie e bisogna comprare pile e pile di libri, spesso ristampati l'anno prima, quindi impossibili da trovare usati e che saranno poi impossibili da rivendere?.
Aggiungiamo che alcuni di quei testi non verranno mai usati (io ricordo di aver aperto il libro di educazione civica una volta sola).
Diventa comprensibile, a questo punto,che insieme ai libri compriate anche una discreta scorta di antiacido.

In Germania (o, almeno in NRW) i libri sono gratis.
Sì, avete capito bene, gratis, per ogni ordine e grado di scuola, anche per quelle private.
Funziona così: la scuola all'inizio dell'anno consegna ai ragazzi i libri in prestito e alla fine dell'anno se li riprende per darli l'anno seguente ad altri allievi.
I genitori devono pagare i libri solo se i loro figli li hanno rovinati.

Oltre ad un notevole risparmio mi sembra anche una bella lezione di responsabilità per i ragazzi, che devono avere cura dei libri che ricevono.

Come contributo alle spese scolastiche, quest'anno ci hanno chiesto di comprare i libri di inglese, ma abbiamo speso 15 euro per il libro delle regole e degli esercizi insieme.
La scuola fornisce, al costo di 2 euro, anche il diario scolastico.

2)Insegnanti. Questo è per me un argomento spinoso e complesso perchè vivo questa realtà sia dal punto di vista di insegnante che come genitore. Cercherò di essere il più obiettiva possibile e lascerò a voi le conclusioni.

Anzitutto qui gli insegnanti hanno, come già detto in precedenza, maggiori responsabilità.
Fino a qualche hanno fa, spettava soltanto alle maestre delle elementari scegliere se il vostro bambino fosse, o meno, adatto ad un tipo di scuola piuttosto che ad un'altra.
Ora, ufficialmente, non è più così ed anche i genitori hanno una qualche voce in capitolo, ma difficilmente un Gymnasium accetterà vostro figlio se le insegnante hanno dato parere contrario.
Al contrario, la scuola, se è pubblica (le private hanno facoltà di scelta) è obbligata ad accettare il bambino se il parere delle maestre delle elementari è favorevole.
Capite bene, quindi, che è molto rischioso per i genitori prendere a pugni una maestra (come ahimè ho letto ultimamente).
Anche i ragazzi più grandi non possono permettersi di essere troppo maleducati, perchè ogni due anni viene confermata (o meno) l'idoneità del ragazzo al percorso scelto e anche in questo caso le conseguenze sono piuttosto importanti.
Al di là delle conseguenze, io ho sempre visto un grande rispetto per la figura degli insegnanti e i rapporti genitori-insegnanti-allievi sono sempre molto cordiali.

Detto questo, possiamo aggiungere che, a fronte di tante responsabilità un insegnante di scuola superiore (per le elementari non ho ancora informazioni), guadagna dai 2800 ai 3200 euro lordi al mese e lavora spesso anche il pomeriggio, organizzando attività facoltative, o corsi di recupero.
Inoltre, è considerato (tranne che a Berlino) un “Beamter”, cioè una specie di dirigente pubblico. Questo gli consente di avere una serie di bonus (di cui ancora non so molto).

Per tutti gli insegnanti che, a questo punto, vogliono venire a insegnare in Germania, scriverò un post a parte con maggiori info (intanto studiate il tedesco).

Da parte loro, gli insegnanti e i dirigenti scolastici che io ho conosciuto sono, nel 90% dei casi, professionisti eccezionali e molto preparati.
Come sapete, Tommaso ha avuto un inizio difficile al liceo e ci sono stati anche episodi di bullismo,che non hanno visto solo lui come vittima .

Mai, assolutamente mai ci siamo sentiti dire “Non possiamo fare niente”.

Dal vicepreside al responsabile dei primi due anni, dalle insegnanti alle segretarie (ebbene sì, anche le segretarie), al bidello, tutti hanno contribuito a risolvere la situazione, tenendo d'occhio Tommaso, consigliandolo al fine di instaurare un rapporto migliore con i compagni, ma anche allertando i genitori dei bambini bulli e, là dove necessario, punendo (le punizioni consistono qui, nel rimanere di più a scuola).
Le insegnanti, da parte loro, hanno dedicato molte ore di lezione alla “risoluzione dei conflitti” e hanno stabilito una riunione settimanale (all'interno dell'orario scolastico) in cui gli allievi possono esporre le loro difficoltà.
Il vicepreside ci ha sempre dato appuntamenti nel giro di ventiquattro ore, ci ha ascoltato dedicandoci tutto il tempo necessario (non poco, visto le difficoltà linguistiche) e ci ha costantemente aggiornato sulla situazione.
Questo vicepreside, a cui va tutta la mia stima, conosce i nomi di tutti gli allievi della scuola e pranza con loro in mensa tutti i giorni per vivere la realtà dei suoi studenti.

Alla fine di questo percorso comune,la classe è diventata unita e, mi racconta mio figlio, ora i bambini giocano tutti insieme. Certo si litiga ancora, ma ci si chiarisce e si va avanti.

All'università la mia esperienza non giungerà che tra svariati anni e non è sicuro, ma vi rimando ad alcuni articoli in proposito di Berlino cacio e pepe magazine per farvi un'idea. 

Vorrei concludere questo lungo post con un'ultima riflessione, assolutamente personale.
Per la mia esperienza e per la mia sensibilità le scuole ad alto tasso di allievi tedeschi e, per questo, considerate più prestigiose, hanno la tendenza ad essere poco sensibili nei confronti dell'individualità, mentre quelle con più stranieri sono più aperte al confronto e più flessibili.
Vi raccomando, quindi, attenzione quando vi consigliano, o sconsigliano, una scuola (di qualunque tipo sia).
Anche se il consiglio è sincero, può nascere da una sensibilità e da valori di giudizio diversi dai vostri, quindi andate a vedere con i vostri occhi e fatevi una vostra idea, senza farvi troppo influenzare e ricordatevi, cambiare è sempre possibile.

E al grido di “Gli esami non finiscono mai!” che oggi auguriamo

Buona vita a tutti