Buon Natale

Buon Natale
Tommaso e Giacomo sui maialini, simbolo del nostro quartiere.

venerdì 30 settembre 2016

Comprando casa in Germania...Vademecum in-completo

Dopo lunghissimo silenzio, finalmente riemergo e abbandono, almeno momentaneamente, pacchi, commissioni, compiti (miei e dei bambini) e tutto quello che fino ad ora mi ha completamente assorbito.
Dopo mesi di lavoro inesausto, o, meglio, esausto, (nel senso che non ce la faccio proprio più), dalle traduzioni, alle telefonate, al ben più materiale impacchettamento, trasporto e spacchettamento, un po' di calma.
Ma che ve lo dico a fare, tutti quelli che hanno fatto almeno un trasloco (anche se tutti quelli/quelle che conosco hanno alle spalle una carriera come traslocatori che potrebbero farlo di professione) possono capirmi.

Se la fatica e le difficoltà esistono ovunque, però, non pensate che comprare casa in fondo sia uguale in tutto il mondo, perchè in Germania (o, almeno in N.R.W.) è molto diverso dall'Italia.
Quindi per tutti voi che, invece alle Seychelles, non sognate altro che comprare casa in Germania, ecco a voi un piccolo elenco di differenze.

1.“die Reservierung”: Se vi piace una casa, o un appartamento (qui la differenza è molto marcata, quindi guai a dire che avete “comprato casa” se è un appartamento), il primo passo da fare, quando andate a vederla, è “reservieren” ossia “riservare” la casa.
Si può fare per iscritto, o a voce, a seconda dell'agenzia immobiliare, ma, in qualsiasi caso, questo vi darà il diritto di prelazione sull'acquisto per 15 giorni.
In questo arco di tempo, potrete fare ulteriori visite con calma, magari accompagnati da qualcuno di vostra fiducia che se ne intenda e richiedere ulteriori documenti a riguardo.
Se questo dovesse farvi cambiare potrete/dovrete esercitare il diritto di recesso (sempre per iscritto, o a voce, a seconda dei casi) senza dover dare nessuna spiegazione.
E' molto importante compiere questo passo se una casa vi interessa davvero perchè il mercato immobiliare qui in Germania (nelle città soprattutto) è molto dinamico e potreste vedervi “letteralmente” portare via da sotto al naso l'oggetto dei vostri desideri.

Tra i documenti da valutare subito, quelli riguardanti

2.“Hausgeld”. Letteralmente “costi per la casa”.

l
Non conosco più il nome italiano, troppe volte è stato cambiato, ma in sostanza sono l'immondizia e l'acqua per le case indipendenti, mentre per i condomini, dipende dal regolamento condominiale: oltre alle voci sopracitate, che però vengono calcolati diversamente a seconda del regolamento condominiale (a persona, a metro quadro, o, persino misto): alcuni condomini hanno il riscaldamento centralizzato, quindi il riscaldamento è incluso, alcuni hanno l'Hausmeister (una specie di manutentore tuttofare che si occupa delle parti comuni), altri il giardino condominiale, o il garage, tutti pulizia scale ecc ecc.

Un aspetto molto diverso dall'Italia e qui molto diffusa è il “Ruecklagenbildung”.
Se comprate un appartamento, nel 90% dei casi l' Hausgeld, conterrà anche una quota mensile per eventuali lavori, dal rinnovo del tetto alle finestre, dalla sistemazione dei balconi al rifacimento facciata ecc. Questo permette di avere sempre a disposizione una cifra per mantenere i condomini in buono stato ed evita le liti condominiali ogni volta che bisogna fare un lavoro.
Il lato negativo è che con tutte queste voci i costi lievitano e la rata mensile dell' Hausgeld è solitamente molto alta (partiamo da 300 euro per arrivare anche anche 700 euro mensili).
Inoltre, in caso di vendita, è praticamente impossibile riuscire a farvi rimborsare la quota del Ruecklagenbildung rimasta inutilizzata.

Ma i costi non sono finiti qui.

3.“Grundsteuer b”. Tassa sul terreno, meglio conosciuta in Italia come Imu. Non penserete infatti che lo stato tedesco non vi faccia pagare le tasse sulla casa, vero? Anzi, dovete sapere che le tasse (diverse non solo da regione a regione, ma anche da quartiere a quartiere) sono molto più alte rispetto all'Italia. Infatti, qui non c'è nessuna differenza tra prima e seconda casa. Per darvi una misura (assolutamente indicativa) dei costi, per un'appartamento di 100-120 mq in un quartiere “medio” di Bonn si pagano da 600 a oltre 900 euro annuali, però pagabili in “4 comode rate trimestrali”. Detto questo, non voglio più sentire un italiano lamentarsi dell'Imu (su tutto il resto potete ancora lamentarvi con il mio “indispensabile” appoggio).
Mi raccomando, richiedete subito questo documento, perchè qualche volta gli agenti immobiliari (questi sì, uguali in tutto il mondo) tendono a “minimizzare” queste spese.

Tutte queste spese non vi hanno demoralizzato e siete sempre decisi a trovare il vostro krukkennido?
Allora non perdetevi il prossimo blog, perchè, per ora, il mio tempo è proprio finito, ma prometto che non vi lascerò soli a lungo. Nel frattempo, se volete, potete seguire le nostre avventure anche su fb.

Buoni spacchettamenti e buona vita a tutti.



martedì 9 agosto 2016

Casa, dolce casa!

Cari amici, è moltissimo tempo che non aggiorno il blog e mi dispiace molto, ma spero di farmi perdonare raccontandovi tutte le nostre novità.

Naturalmente, siamo andati finalmente in vacanza.
Ne avevamo proprio bisogno.

Abbiamo avuto un anno intenso, pieno di avventure, ma è il “dopo ferie” a richiedere moltissime energie, quindi dovevamo ricaricare le batterie.

Per farlo siamo tornati in Italia, così abbiamo potuto svuotare il cervello dal tedesco (speriamo non troppo, visto che ora ci servirà di nuovo), godere di un clima umano, (dal momento che a Bonn a Luglio il clima è stato così meraviglioso che ci siamo presi tutti l'influenza), fare scorte di salami, formaggi, olio e quant'altro (che altro che le macchine che vengono dal sud piene di provviste), vedere tutti gli amici che, pigroni, non sono ancora venuti a trovarci e, ultimo, ma non per ultimo, abbiamo potuto accontentare tutte le nonne e i nonni.
La mia nonna innanzitutto che voleva vedere i pronipotini “prima che fosse troppo tardi” (ma in realtà ci seppellirà tutti), la nonna Mattea che voleva rivedere “un'ultima volta” (vedi parentesi sopra) Torino, incluso giro cimitero e i miei genitori, sempre ansiosi di rivedere i nipotini.

Per fare tutto questo e goderci anche un po' di mare, abbiamo scelto la Liguria.
Dopo tre settimane di affetto e affettato ora siamo tornati a casa per affrontare con rinnovate energie le sfide che ci aspettano.

Di sfide ci aspettano ce ne sono tante e molte le conoscete già, ma ce ne siamo tenuti una grandiosa.

Abbiamo comprato casa.


Ebbene sì, malgrado il nostro tedesco ci metta a rischio di comprare una lavatrice invece di un appartamento, noi, come i calabroni, voliamo lo stesso, con la speranza di atterraggi morbidi.

Al di là della, sempre utile, ironia è stato per noi un passo davvero importante e, prima ancora, una decisione travagliata (e non per la lingua).
Comprare casa, infatti, sancisce in modo definitivo (per quanto significa definitivo nella vita umana) la nostra intenzione di fermarci in Germania in modo permanente.
Contrarre un mutuo, del resto, (perchè non penserete mica che ci sia bastato rompere il porcellino?) ci lega a questo paese per un bel po' di tempo.
Ci abbiamo riflettuto a lungo e, come potrete immaginare, ancora una volta sono stati i nostri figli a far pendere l'ago della bilancia.
Per loro casa è Bonn, qui hanno la scuola, gli amici e l'Italia significa tutt'al più vacanza, nonni e pizza.
Per quanto riguarda noi, saremo sempre divisi a metà, come recitava una vecchia pubblicità “cuore italiano su meccanica tedesca” (almeno speriamo, perchè il contrario sarebbe peggio), ma questo paese è stato con noi davvero molto generoso, ci ha regalato una serenità impensabile in Italia, concrete possibilità di realizzare i nostri sogni, tempo di qualità da trascorrere tutto insieme e, soprattutto, fiducia nel futuro dei nostri figli.

Detto questo, per chiarezza, voglio ribadire ancora una volta che la Germania non è un paese perfetto, non tutti si trovano bene e molti colleghi di Giuseppe sono tornati nel loro paese di origine, malgrado le difficoltà economiche.

Il mio giudizio è, quindi, assolutamente personale e si basa esclusivamente sulle nostre esperienze e sulle nostre aspettative.
La cronaca e la politica ci dimostrano del resto ampiamente ogni giorno che le sfide da affrontare sono molte e importantissime anche per la Germania e non tutte sono semplici da vincere.
Io, però, che, come sapete sono, principalmente, una massaia, non mi baso nei miei giudizi sui problemi, ma sul modo di affrontarli e, per ora, questo paese mi pare sia un buon paese.

Quindi, perchè non tentare di fare qui ciò che avevamo cominciato a fare in Italia (e che poi abbiamo dovuto bruscamente interrompere), cioè costruirci un nido tutto nostro?
Certo, è stato tutto men che semplice, tra banche, notai, agenti immobiliari e tasse e se siete curiosi di conoscere quello che ci è toccato affrontare (e che ancora ci toccherà) per arrivare ad avere le chiavi della nostra nuova casa (appartamento in realtà), non perdetevi il prossimo post, perchè comprare casa in Germania, al di là della lingua...

è tutta un'altra cosa.

Per ora vi mando ancora un saluto vacanziero e a tutti....Buona vita


martedì 28 giugno 2016

Schultüte

Forse stavolta ce la faccio. Saranno due settimane che cerco di scrivere questo post senza successo: complici, la scuola che sta per finire, il tempo terribile con sbalzi termici fino a 15 gradi ottimi per l'influenza (non è vietato prendere l'influenza a fine giugno?), tutti i controlli medici che possono venirvi in mente e l'inizio dei preparativi per le vacanze (in realtà stiamo solo pensando ai vari pensierini da portare ad amici è famiglia e mi è già venuto il mal di testa) non riesco mai a finire questo post, manco fosse la cappella sistina 2.

Vi ho già scritto molte volte di quanto siano legati alle tradizioni i tedeschi, quello che scopro ogni giorno, invece, è quante siano queste tradizioni.

Una davvero carina è la costruzione della Schultüte,che non è una tuta speciale per andare a scuola.

La Schultüte, che potremmo tradurre con “borsa per la scuola”, è, in realtà, un grande cono, variamente decorato, secondo i desideri del futuro scolaro.


Questa è una tradizione sia tedesca che austriaca e risale all’incirca al 1810.
All'inizio I “Coni” non venivano consegnati ai bambini ma appesi all’albero dei coni che si trovava nel giardino della scuola.
Da questo ogni bambino doveva prendere la sua “Schultüte” senza romperla (non immagino che disastro avrebbe fatto il nostro piccolo vichingo con la sua delicatezza).
Ai bambini veniva detto che a scuola c’era un albero sul quale crescevano frutti a forma di cono e quando erano maturi, era tempo per ogni bambino di cominciare la scuola.

Costruita dai genitori, o comprata, oggi viene consegnata ai bambini il primo giorno della prima elementare per accompagnarli virtualmente durante questo passaggio e augurargli il meglio.

Viene riempita con un piccolo giocattolo (questo normalmente, perchè Giacomo ha scelto, come talismano, un pupazzo dei Minions gigante), con un po' di corredo scolastico e dolcetti.

Insomma è una specie di calza della Befana portafortuna per la scuola.

Per i tedeschi è una cosa talmente importante che i bambini le conservano per tutta la vita e, infatti, possono costare fino a 100 euro, se comprate già fatte.
Non c'è negozio che in questo periodo dell'anno non ne venda.

Noi siamo stati coinvolti in quest'avventura dalle maestre dell'asilo, che, da subito, ci hanno spiegato l'importanza di questo oggetto per il primo vero rito di passaggio dei bambini.

Non potevamo esimerci dunque dal diventare Scultütebasteln (costruttori di Schultüte).

Tra tutti i temi possibili per decorarla, nostro figlio ha scelto, non il calcio, o i trenini, come i compagni, o i minions o il tanto adorato lego, che, per una volta, avrebbe avuto il vantaggio di essere facile...

no, il prode Giacomino ha scelto “Star Wars”.


Poichè le decorazioni non potevano essere stampate, ma disegnate su cartone, ritagliate e incollate, io e il Peppe (gli unici ad essere andati in coppia) abbiamo dovuto dare prova delle nostre abilità di disegnatori (in vero alquanto scarse).
il nostro Yoda


Ci abbiamo messo 5 ore per disegnare a mano libera tutti i componenti del robottino dell'ultimo Star Wars e il volto di Yoda e per ritagliare tutte le piccolissime parti dei personaggi, per dargli rilievo.

Pianeti colorati a mano, che si illuminano al buio

Nome "sberluccicoso"

Per fortuna il risultato (tutt'altro che scontato) è stato soddisfacente, tanto che le maestre ci hanno chiesto collaborazione.

Si sa che gli italiani hanno una vena artistica molto spiccata”.

Ecco il nostro capolavolo...ma anche la Schultuete non è venuta male

Ora siamo davvero pronti, ma prima vogliamo le vacanze.

Ahh dimenticavo, se volete ci potete trovare anche su Facebook

Buona vita e buone vacanze a tutti.



venerdì 3 giugno 2016

Scuola 2.0

Cari amici, sì, sono imperdonabile: la seconda parte di un post non dovrebbe farsi attendere così a lungo, ma stavolta gli impegni sono stati davvero tanti e molto sostanziosi.
Tanto per restare sul tema scuola, mi hanno proposto di prendere un'altra classe il prossimo anno, ma non esultate, perchè tra tutte le “gabole” fiscali (assicurazione sanitaria, tasse ecc) guadagnerò quasi come averne una sola.
Prima di accettare ho dovuto, anche, informarmi con l'aiuto della mia meravigliosa commercialista.
Appurato che farò, soprattutto, girare l'economia tedesca, ho accettato di buon grado questa nuova responsabilità e, visto che ormai ho fatto questo “salto nel lavoro autonomo tedesco” credo che ne vedremo delle belle.
Perchè non penserete mica che me le terrò per me??

Ci sono anche altre novità, ma ve ne parlerò in seguito, quando saranno più concrete, anche perchè non c'entrano con il tema scuola.
Per tutte le donne romanticone che stanno pensando ad un allargamento della famiglia, scrivo subito che siete completamente fuori strada, così vi mettete il cuore in pace..

A proposito di figli (quelli che ho già): il piccolo Giacomino (ormai sempre meno piccolo) ha trascorso le sue prime ore nella nuova scuola, che ufficialmente comincerà il 23 agosto.
Giacomino con il suo "dinozaino",
Era una “giornata di conoscenza”, ma, pare (noi genitori siamo stati cortesemente invitati ad andarcene) che gli abbiano fatto fare ancora dei test.
Non esprimo commenti...vi ricordo solo che è la sesta volta e che i test sono sempre gli stessi... Giudicate voi.

Malgrado questo, la scuola tedesca,nel suo insieme mi piace molto e finisco di scrivervi il perchè.

1)Libri. Chi di voi genitori non trema quando i propri figli arrivano alle medie e bisogna comprare pile e pile di libri, spesso ristampati l'anno prima, quindi impossibili da trovare usati e che saranno poi impossibili da rivendere?.
Aggiungiamo che alcuni di quei testi non verranno mai usati (io ricordo di aver aperto il libro di educazione civica una volta sola).
Diventa comprensibile, a questo punto,che insieme ai libri compriate anche una discreta scorta di antiacido.

In Germania (o, almeno in NRW) i libri sono gratis.
Sì, avete capito bene, gratis, per ogni ordine e grado di scuola, anche per quelle private.
Funziona così: la scuola all'inizio dell'anno consegna ai ragazzi i libri in prestito e alla fine dell'anno se li riprende per darli l'anno seguente ad altri allievi.
I genitori devono pagare i libri solo se i loro figli li hanno rovinati.

Oltre ad un notevole risparmio mi sembra anche una bella lezione di responsabilità per i ragazzi, che devono avere cura dei libri che ricevono.

Come contributo alle spese scolastiche, quest'anno ci hanno chiesto di comprare i libri di inglese, ma abbiamo speso 15 euro per il libro delle regole e degli esercizi insieme.
La scuola fornisce, al costo di 2 euro, anche il diario scolastico.

2)Insegnanti. Questo è per me un argomento spinoso e complesso perchè vivo questa realtà sia dal punto di vista di insegnante che come genitore. Cercherò di essere il più obiettiva possibile e lascerò a voi le conclusioni.

Anzitutto qui gli insegnanti hanno, come già detto in precedenza, maggiori responsabilità.
Fino a qualche hanno fa, spettava soltanto alle maestre delle elementari scegliere se il vostro bambino fosse, o meno, adatto ad un tipo di scuola piuttosto che ad un'altra.
Ora, ufficialmente, non è più così ed anche i genitori hanno una qualche voce in capitolo, ma difficilmente un Gymnasium accetterà vostro figlio se le insegnante hanno dato parere contrario.
Al contrario, la scuola, se è pubblica (le private hanno facoltà di scelta) è obbligata ad accettare il bambino se il parere delle maestre delle elementari è favorevole.
Capite bene, quindi, che è molto rischioso per i genitori prendere a pugni una maestra (come ahimè ho letto ultimamente).
Anche i ragazzi più grandi non possono permettersi di essere troppo maleducati, perchè ogni due anni viene confermata (o meno) l'idoneità del ragazzo al percorso scelto e anche in questo caso le conseguenze sono piuttosto importanti.
Al di là delle conseguenze, io ho sempre visto un grande rispetto per la figura degli insegnanti e i rapporti genitori-insegnanti-allievi sono sempre molto cordiali.

Detto questo, possiamo aggiungere che, a fronte di tante responsabilità un insegnante di scuola superiore (per le elementari non ho ancora informazioni), guadagna dai 2800 ai 3200 euro lordi al mese e lavora spesso anche il pomeriggio, organizzando attività facoltative, o corsi di recupero.
Inoltre, è considerato (tranne che a Berlino) un “Beamter”, cioè una specie di dirigente pubblico. Questo gli consente di avere una serie di bonus (di cui ancora non so molto).

Per tutti gli insegnanti che, a questo punto, vogliono venire a insegnare in Germania, scriverò un post a parte con maggiori info (intanto studiate il tedesco).

Da parte loro, gli insegnanti e i dirigenti scolastici che io ho conosciuto sono, nel 90% dei casi, professionisti eccezionali e molto preparati.
Come sapete, Tommaso ha avuto un inizio difficile al liceo e ci sono stati anche episodi di bullismo,che non hanno visto solo lui come vittima .

Mai, assolutamente mai ci siamo sentiti dire “Non possiamo fare niente”.

Dal vicepreside al responsabile dei primi due anni, dalle insegnanti alle segretarie (ebbene sì, anche le segretarie), al bidello, tutti hanno contribuito a risolvere la situazione, tenendo d'occhio Tommaso, consigliandolo al fine di instaurare un rapporto migliore con i compagni, ma anche allertando i genitori dei bambini bulli e, là dove necessario, punendo (le punizioni consistono qui, nel rimanere di più a scuola).
Le insegnanti, da parte loro, hanno dedicato molte ore di lezione alla “risoluzione dei conflitti” e hanno stabilito una riunione settimanale (all'interno dell'orario scolastico) in cui gli allievi possono esporre le loro difficoltà.
Il vicepreside ci ha sempre dato appuntamenti nel giro di ventiquattro ore, ci ha ascoltato dedicandoci tutto il tempo necessario (non poco, visto le difficoltà linguistiche) e ci ha costantemente aggiornato sulla situazione.
Questo vicepreside, a cui va tutta la mia stima, conosce i nomi di tutti gli allievi della scuola e pranza con loro in mensa tutti i giorni per vivere la realtà dei suoi studenti.

Alla fine di questo percorso comune,la classe è diventata unita e, mi racconta mio figlio, ora i bambini giocano tutti insieme. Certo si litiga ancora, ma ci si chiarisce e si va avanti.

All'università la mia esperienza non giungerà che tra svariati anni e non è sicuro, ma vi rimando ad alcuni articoli in proposito di Berlino cacio e pepe magazine per farvi un'idea. 

Vorrei concludere questo lungo post con un'ultima riflessione, assolutamente personale.
Per la mia esperienza e per la mia sensibilità le scuole ad alto tasso di allievi tedeschi e, per questo, considerate più prestigiose, hanno la tendenza ad essere poco sensibili nei confronti dell'individualità, mentre quelle con più stranieri sono più aperte al confronto e più flessibili.
Vi raccomando, quindi, attenzione quando vi consigliano, o sconsigliano, una scuola (di qualunque tipo sia).
Anche se il consiglio è sincero, può nascere da una sensibilità e da valori di giudizio diversi dai vostri, quindi andate a vedere con i vostri occhi e fatevi una vostra idea, senza farvi troppo influenzare e ricordatevi, cambiare è sempre possibile.

E al grido di “Gli esami non finiscono mai!” che oggi auguriamo

Buona vita a tutti



martedì 17 maggio 2016

“W la scuola ?”

Mentre in Italia la scuola può considerarsi ormai agli sgoccioli, qui in Germania ci aspettano ancora quasi due mesi di lezioni.
Non esultino però gli studenti italiani perchè le ore di lezione in Italia sono circa 200/400 in più rispetto a quelle in Germania.

Le differenze, però, non si fermano qui e siccome la scuola rimane una delle preoccupazioni maggiori per i genitori expat ed è sicuramente una fonte di grande stress oggi ho deciso di aggiornarvi su questo tema, unendo notizie universalmente note con la mia esperienza personale.

Abbiamo già affrontato il tema del diverso sistema scolastico tedesco (Vedi "Scuola e dintorni"). Ora ho qualche elemento in più per descrivervi l'organizzazione della scuola e dell'insegnamento in Germania. Poichè il discorso è complesso comincerò dalle scuole elementari (la Grundschule), che dura quattro anni.

1)L'aula. Le aule delle scuole elementari in Germania sono ideate in modo differente da quelle italiane. Pensate per ospitare fino a 30 bambini, sono in media molto più ampie delle nostre ed i banchi singoli sono quasi sempre disposti in modo da formare un grande tavolo di lavoro, capace di ospitare circa 4/6 bambini.
Questo è pensato per favorire il lavoro di gruppo e quello che, con un termine un po' tecnico, potremmo chiamare “lo scambio tra pari”. E', infatti, ampiamente dimostrato che i bambini imparano meglio da altri bambini e che vengono stimolati maggiormente dallo scambio diretto delle esperienze con coetanei, piuttosto che dagli adulti.
In Germania questo è talmente importante da far diventare secondaria la necessità di essere in posizione ottimale per guardare la lavagna.
Alle pareti, oltre a cartelloni vari, scaffali che ospitano i raccoglitori e i pochissimi libri degli alunni che raramente si portano a casa.

Ciò che ci ha stupito di più la prima volta che siamo entrati nella classe di Tommaso è stato vedere una parte dell'aula arredata come un salotto, con divanetto, poltroncine, puff e librerie colme di libri.

Ci hanno spiegato che serve affinchè i bimbi possano rilassarsi,ma non solo: qui si trascorrono le importantissime ore di lettura. Già, perchè fa parte degli obiettivi educativi, non solo insegnargli a leggere, ma anche insegnargli l'amore per i libri.
Per invogliare i piccoli lettori, una parte dei libri vengono portati dai bambini stessi (un paio di libri ad alunno), scelti tra i loro preferiti e si lasciano nella biblioteca per un tempo variabile. Così i bambini possono scambiarseli e poi parlarne tra di loro. Un bel circolo virtuoso non vi sembra?

2)Le ore di lezione. Tutte le ore di lezione in Germania durano 45 minuti (sia a scuola, sia nei corsi di lingua, sia private), ma il numero delle ore di lezione varia da classe a classe.
Si comincia con 4/5 ore al giorno (da 20 a 22 ore settimanali circa) in prima elementare.
Alla fine di ogni ora c'è una pausa di 5 minuti e dopo le prime due ore (alle 9,30 circa) la Frühstückpause (la pausa colazione) che dura circa 30 minuti.
Se le ore giornaliere sono più di 4 si inserisce una seconda pausa dopo la 4. ora di 15 minuti.
Le ore aumentano gradualmente nel corso degli anni fino ad arrivare a 29 alla settimana in 4. elementare.
Immagino che qualche genitore (soprattutto le mamme lavoratrici) sbiancherà al pensiero che il proprio figlio esca da scuola tanto presto.

Niente paura!!!

Tutte le scuole tedesche offrono il servizio di “scuola aperta tutto il giorno” (Offene Ganztagsschule -OGS-), comprensivo di mensa e insegnante che controlla i compiti (ma sulla questione compiti torneremo dopo).
L'orario dell'OGS va dalla fine delle lezioni alle 18,00 da Lunedì a Venerdì.
Questo servizio offre assistenza anche quando i giorni di vacanze scolastiche non coincidono con i giorni festivi (ad esempio: qui le vacanze scolastiche di Pasqua durano due settimane mentre quelle lavorative due giorni).
Dulcis in fundo è un servizio pubblico, quindi viene pagato all'ufficio scolastico del comune in base al proprio reddito.
Questo vuol dire che tutti possono accedervi, anche se la priorità viene data a chi ha entrambi in genitori che lavorano.
Ora, forse, è anche più chiaro il motivo per cui in Germania la maggior parte delle donne continua a lavorare dopo aver avuto figli.

Risultati immagini per lezioni scolastiche

3)Le Lezioni. La lezione frontale (quella, per intenderci, in cui il professore parla ininterrottamente, mentre i bambini, nel migliore dei casi, dormono) è quasi del tutto abbandonata.
Le spiegazioni sono brevi ed essenziali, poi ci si esercita in classe, (da soli o in piccoli gruppi) e si fa la correzione tutti insieme.
Qualche volta i bambini si scambiano i compiti e se li valutano a vicenda, diventando professori a loro volta, con tanto di consigli e voto finale (finto, ma si divertono).
Molti sono i progetti su grandi temi che possono concludersi con visite a musei, a teatro o con altre attività.

Il “Referat” (presentazione in classe) è il metodo preferito dagli insegnanti tedeschi per insegnare ai bambini a fare una ricerca e a parlare in pubblico. I temi possono essere i più svariati e coincidono sempre con i loro interessi.
I tedeschi, in sostanza, sembrano fedeli al motto: “imparare facendo”, ma non

4)I Compiti. Tormento di tutti gli allievi italiani (e spesso anche delle loro famiglie) fin dai primi anni di scuola, in Germania quasi non esistono. Vietati nel modo più assoluto durante il fine settimana e durante ogni tipo di vacanze, sono poco utilizzati in generale e non superano mai la mezz'ora quotidiana (in 4.elementare, prima anche meno).
La filosofia di fondo è che i bambini devono avere il tempo per rilassarsi, divertirsi e passare del tempo di qualità in famiglia.
Che sia fare sport, suonare uno strumento o giocare con il Lego i bambini, anche se studenti, devono poter essere bambini.
Questo, ci hanno spiegato, è importantissimo per lo sviluppo tanto quanto la scuola e favorisce anche dei sereni rapporti familiari.
Non vi illudete, però, i ragazzi a scuola lavorano sodo, non scaldano solo il banco.
Non pensate neppure di tenere a casa il pargolo per fare un viaggio fuori programma, o allungare di qualche giorno un week-end.
Per farlo dovrete chiedere preventivamente e per iscritto il permesso e la scuola si riserverà il diritto di rifiutarvelo, qualora le vostre motivazioni non fossero convincenti.
Una mia amica di origine italiana ha dovuto chiedere tre mesi prima e per iscritto un'autorizzazione alla scuola, affinchè suo figlio potesse cominciare l'anno scolatico due giorni dopo l'inizio ufficiale (considerate che la scuola cominciava di Giovedì).

Pregi e difetti della “genitorialità condivisa”

5)Il Comportamento. Affinchè l'atmosfera in classe sia serena e sia possibile lavorare in modo proficuo, ognuno deve fare la sua parte. Questo si traduce con la “tolleranza zero” nei confronti di qualsiasi “insubordinazione”.
Tradotto, i bambini tedeschi possono “scatenare l'inferno” durante le pause, ma durante la lezione non si chiacchiera, non si disturba, non ci si fanno i dispetti ecc.
Si partecipa attivamente alla lezione, ma, possibilmente, si parla solo dopo che l'insegnante accorda il permesso.
A noi italiani questa intransigenza potrebbe sembrare eccessiva (e qualche volta lo è) però è molto apprezzata dagli stessi bambini, che sono i primi a lamentarsi dei disturbatori perchè rendono il loro lavoro molto più faticoso.
Altra cosa importantissima che non mi stanco mai di ripetere: qui non sei figo se fai il furbo e i compagni di classe sono i primi a non apprezzare chi tenta di imbrogliare.

So di aver già scritto un post lunghissimo, ma molto avrei ancora da scrivere, quindi vi aspetto alla prossima puntata.

Se vi va, trovate le nostre avventure anche su fb.

Nel frattempo, Buona Vita a tutti



giovedì 5 maggio 2016

Liebesmaien

"Amor di maggio", potrebbe esserne la libera traduzione ed è una tradizione tedesca dalle origini molto antiche. 

Oggi vi voglio raccontare di di questa usanza che trovo deliziosa e che testimonia che anche i tedeschi sanno essere romantici e passionali. 

Molto prima, infatti, che il primo maggio diventasse il giorno dedicato ai diritti dei lavoratori, in Germania era il giorno in cui gli innamorati dichiaravamo le loro intenzioni.

 un bell'esempio Liebesmaien nel nostro quartiere.

La tradizione racconta che tutti i giovani scapoli potevano manifestare il proprio interesse alle fanciulle amate facendogli trovare davanti all'uscio di casa lunghi rami (perchè le dimensioni contano) o tronchi di betulla decorati con carta crespa colorata. 
Tanto per essere chiari, si applicava al suddetto tronco anche un grande cuore con il nome dell'amata. 
Oggi si trova più spesso il nome dell'autore del gesto romantico: forse per evitare che la donzella confonda gli spasimanti. 

Sempre la tradizione vuole che la fanciulla, qualora il giovane fosse stato di suo gradimento, lo invitasse a cena e gli regalasse una cassa di birra, oppure gli desse un bacio, accompagnato da una cassa di birra da parte del padre della donzella e da una torta da parte della madre.
L'albero stava di solito un mese davanti alla casa dell'amata prima di venir rimosso.

Negli anni bisestili, in nome di una parità dei sessi ante litteram, i ruoli potevano essere invertiti e le ragazze nubili avevano la libertà di far trovare il Liebesmaien davanti alla porta dell'amato.

Di come le donzelle del 2000 ricambino questo romantico gesto non so nulla, ma ancora oggi il primo maggio si vedono lunghissimi tronchi di betulla colorati davanti alle case, o ragazzi trasportare con i mezzi più originali tronchi di oltre tre quattro metri per la strade e fissarli ingegnosamente a balconi,terrazze e lampioni.

Del resto, si sa, l'amore è anche fatica.


Buona Vita a tutti.